Incidente in Puglia: cosa sappiamo

Valigia Blu
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7 min readJul 13, 2016

[a cura di Angelo Romano e Andrea Zitelli]

(Ultimo aggiornamento 14 luglio, ore 16:14)

  • L’incidente

Intorno alle 11:30 di martedì 12 luglio due treni si sono scontrati frontalmente sul binario unico della tratta delle ferrovie Nord Barese, in Puglia, che collegano Bari a Barletta. L’incidente è avvenuto tra Corato e Andria, al chilometro 51. Uno dei due convogli era partito da Corato diretto ad Andria e l’altro, viceversa, proveniva da Andria e andava nella direzione opposta, con destinazione finale Bari.

via Corriere della Sera

Le vittime accertate finora sono 23 (ci sarebbero anche 4 dispersi), con circa 50 feriti. Il numero dei passeggeri che viaggiavano sui due treni non è conosciuto, come ha detto anche il procuratore aggiunto di Trani, Francesco Giannella.

Anche la mattina del giorno successivo i vigili del fuoco hanno continuato a lavorare tra i rottami dei due treni.

  • Le cause

Le cause dell’incidente sono ancora da accertare. Il nodo da sciogliere è perché il treno in partenza da Corato alle 10.48 e quello in partenza da Andria alle 10.58 non si siano incontrati nella stazione di Andria.

Prima della partenza da una stazione, in quel tratto, essendoci un binario unico, un treno deve attendere che sia arrivato l’altro convoglio. Le comunicazioni tra una stazione e l’altra avvengono via telefono.

Come spiega un ferroviere della stazione di Corato a Repubblica, tra la stazione di Andria e quella di Corato ci sono 17 chilometri e dieci minuti esatti di viaggio: «nel momento in cui un treno parte da qui io do comunicazione al collega di Andria che tiene il treno fermo in stazione e gli dà il via libera per partire soltanto quando la vettura è arrivata». Si chiama “punto di scambio”. Queste comunicazioni avvengono attraverso un fonogramma. «Quando avviene lo scambio, quando cioè i treni si incrociano, noi facciamo scattare il verde e con la paletta diamo il segnale al treno di partire». Il sistema si chiama “blocco telefonico”. Le comunicazioni passano via telefono e il segnale arriva dalla paletta.

Al Corriere della Sera, Giancarlo Conticchio, un dirigente della Polfer del compartimento Puglia-Basilicata-Molise, afferma che «sicuramente c’è stato un errore umano o tecnico. Fino a che non saranno esaminate le scatole nere, entrambe le ipotesi restano valide». Inoltre, specifica il dirigente, in ferrovie come queste «non sono presenti i cosiddetti Sistemi di controllo marcia treni che invece si trovano su Rete ferroviaria italiana e che permettono un dialogo tra treni e stazioni».

Sempre al quotidiano milanese, Massimo Nitti, direttore generale di Ferrotramviaria, dice che «sulla dinamica dell’incidente, la sfortuna è che sia avvenuto all’uscita di una curva. Così i treni, due convogli moderni, uno del 2005 e uno del 2009, non hanno neanche potuto frenare, mentre avrebbero potuto farlo in un tratto rettilineo se i macchinisti si fossero resi conto del pericolo. Alla velocità stimata di 100–110 chilometri orari si fermano in 250 metri. Abbiamo ritirato le registrazioni delle telefonate e dei fonogrammi che metteremo a disposizione della magistratura».

  • L’inchiesta

La procura di Trani sta indagando per omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Nella giornata di ieri, il magistrato ha detto che «apparentemente abbiamo le idee chiare; questo significa che lavoriamo sull’errore umano o su quello che lo ha determinato o semplicemente sulle istruzioni che sono state date al personale». A coordinare le indagini è stato costituito un pool di magistrati. L’Ansa riporta che ad oggi ci sarebbero due indagati ( i capistazione delle stazioni di Andria e Corato). Francesco Giannella, pubblico ministero di Trani che dirige l’inchiesta, non ha confermato qual è il numero esatto delle persone su cui si concentrano le indagini.

La Polfer ha recuperato intatta la “scatola nera” del treno proveniente da Bari, utile per lo sviluppo delle indagini. Quella invece del secondo treno, scrive Eunews, sarebbe inutilizzabile.

Anche la società che gestisce la tratta ferroviaria, Ferrotramviaria, ha aperto un’inchiesta amministrativa interna, insieme a Regione Puglia e Ministero dell’Interno.

Il ministro del Trasporti, Graziano Delrio, ha annunciato inoltre una commissione d’inchiesta sull’incidente.

  • Donazioni di sangue

Nel primo pomeriggio di ieri, il Centro Trasfusionale di Andria ha dichiarato che avrebbe effettuato una raccolta straordinaria di sangue e che servivano, in particolare, donatori del gruppo sanguigno 0.

Poche ore dopo la Regione Puglia ha pubblicato un appello ai cittadini pugliesi “a recarsi presso i Servizi Trasfusionali per effettuare, qualora possibile, la donazione di sangue”.

Il centro è stato sovraffollato da molti donatori e ha chiuso, invitando i donatori a tornare il mattino successivo. Sempre su Facebook, l’AVIS di Corato ha invitato a donare sangue nei giorni successivi presentandosi dalle 8 alle 19 agli Ospedali di Molfetta, Andria, Barletta, Bari Policlinico, Bari S. Paolo, Bari Di Venere.

Al palazzetto dello Sport di Andria, infine, è stato allestito un centro di accoglienza e di informazioni per i parenti delle persone che erano sui due treni.

Nelle prime ore successive all’incidente era stato pubblicata anche dal Tgr Rai Puglia una richiesta di medici e infermieri. La notizia è stata poi però smentita dalle stessa Regione Puglia.

  • La società che gestisce quella tratta

La tratta, lungo la quale è avvenuto l’incidente, è gestita da Ferrotramviaria spa, una società privata, costituita nel 1937 dal conte Ugo Pasquini, proprietaria dei treni e dell’infrastruttura ferroviaria.

Ferrotramviaria Spa, riporta il Sole 24 Ore, è titolare di un contratto di servizio stipulato con la Regione Puglia, che la impegna a gestire l’infrastruttura ferroviaria per uno sviluppo complessivo di circa 83 chilometri di cui 43 a binario unico.

via Next Quotidiano

L’attuale tracciato, che collega le città dell’hinterland a nord di Bari, servendo un territorio di 1400 kmq e un’utenza di 700mila persone, fu completato nel 1965. Un programma di graduale ammodernamento è stato avviato agli inizi degli anni Novanta e ha portato alla realizzazione di 40 chilometri a doppio binario, del passante ferroviario per l’aeroporto “Karol Wojtila” di Bari Palese e alla dotazione di 21 nuovissimi elettrotreni.

Sulla sicurezza del tracciato ferroviario, conclude Il Sole 24 Ore, vigila l’Ustif (l’Ufficio speciale trasporti a impianti fissi), organo periferico del ministero delle Infrastrutture, e non l’Ansf (l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle Ferrovie), soggetto tecnicamente indipendente rispetto a tutti gli operatori nel campo del trasporto ferroviario, che vigila perché siano mantenuti gli attuali livelli di sicurezza sulla rete ferroviaria nazionale.

  • Il progetto di raddoppio del binario

Sulla parte del tracciato ferroviario dove è avvenuto l’incidente è in cantiere un progetto di ammodernamento con la realizzazione del doppio binario. «La Regione Puglia ha investito 80 milioni di euro per il controllo di marcia automatico — ha dichiarato al Corriere della Sera il direttore generale di Ferrotramviaria spa, Massimo Nitti — questa linea è già per metà attrezzata, ma purtroppo non nel tratto in cui è avvenuto l’incidente».

Proprio nelle prossime settimane, scrive ancora Il Sole 24 Ore, era in previsione la consegna del progetto definitivo da mettere poi in gara comunitaria. In tutto 25 milioni di euro, a valere sui fondi europei Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) Puglia 2007/2013-asse V e da ottenere sul nuovo programma 2014–2020.

Il raddoppio della Corato-Andria è compreso, insieme ad altri investimenti sulla stazione di Barletta, alla realizzazione di parcheggi di scambio in 11 scali e alla eliminazione di 13 passaggi a livello, in un “Grande Progetto” da 120 milioni di euro. Al termine dei lavori, attesi per fine 2018, inizi 2019, l’intera tratta dovrebbe essere a doppio binario elettrificato

Tuttavia, dal 2008 il doppio binario è stato realizzato solo tra Bari e Ruvo (stazione immediatamente precedente a quella di Corato) e nonostante il collaudo dell’intero progetto fosse previsto entro il 2015, i lavori, aggiudicati per lotti, sono ancora in corso. Tanto che solo il 16 giugno scorso Ferrotramviaria ha comunicato una proroga dal primo al 19 luglio per la scadenza delle domande di partecipazione alla gara per il raddoppio della Corato-Andria.

Nella serata di ieri, la Regione Puglia ha diffuso un comunicato stampa in cui ricostruisce le fasi e la situazione attuale del progetto di ammodernamento del tracciato ferroviario. Nel testo si legge che, inserito nella programmazione Fesr 2007–2013, l’approvazione del progetto da parte della Commissione Europea è arrivata il 27 aprile 2012. Con una delibera, il 18 settembre 2015, l’attuale giunta regionale ha disposto che gli interventi non ancora realizzati, tra i quali il raddoppio della tratta Corato — Andria, venissero spostati sulla nuova programmazione Fesr 2014–2020. Il passaggio sulla nuova programmazione è stato approvato dalla Commissione Europea il 4 dicembre 2015. Il progetto del raddoppio della Corato — Andria è stato messo a gara il 19 aprile 2016 e i termini per la presentazione delle offerte scadono il prossimo 19 luglio.

  • Le reazioni delle istituzioni

Il sindaco di Corato, giunto sul posto subito dopo l’incidente, ha dichiarato: «È un disastro come se fosse caduto un aereo!»

“Una tragedia inammissibile” sulla quale occorre “fare piena luce”. Così il capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha espresso “profondo dolore” e vicinanza alle famiglie delle vittime.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, in visita al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano al momento dell’incidente e in serata giunto sul posto, ha dichiarato la sua vicinanza alle vittime e alle famiglie e preteso chiarezza su quanto avvenuto.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, rimasto sul luogo dell’incidente fino a tarda notte, ha detto in un’intervista: «Quello che possiamo sicuramente dire è che questo è uno degli incidenti ferroviari più gravi della storia del mezzogiorno e d’Italia, forse il più grave. Questo è ovviamente un dolore immenso che non ha rimedio».

Le Ferrovie dello Stato hanno espresso il loro cordoglio e offerto piena disponibilità di tutte le strutture e dei tecnici per ogni supporto operativo.

In una precedente versione di questo articolo avevamo scritto che le vittime accertate erano 27. Dopo una segnalazione di un lettore sulla nostra pagina Facebook abbiamo modificato specificando che il numero dei morti risulta finora essere 23.

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