Foto: Jim Mone/AP

La morte in diretta su Facebook

Facebook Live Video ha cambiato i media per sempre in meno di tre giorni.

Valigia Blu
Published in
5 min readJul 8, 2016

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Mercoledì notte, un uomo viene colpito da un poliziotto, la sua compagna riprende tutto in tempo reale utilizzando Facebook Live Video.

Diamond “Lavish” Reynolds non riprende il momento esatto dello sparo, ma se stessa seduta in macchina e al suo fianco il fidanzato ferito allo stomaco mentre sanguina. Philando Castile morirà poco dopo in ospedale.

Il video, che ora ha quasi 5 milioni di visualizzazioni, a un certo punto è stato rimosso da Facebook per circa un’ora per un “problema tecnico”. Il post è stato poi reso nuovamente visibile con una scritta iniziale che avverte gli utenti: contiene immagini forti, che potrebbero disturbarti. In questo caso Facebook ha fatto una scelta “editoriale”. Così come ben sottolineato da Buzzfeed, per Facebook si pongono ora questioni cruciali (queste e altre domande sono state poste da Buzzfeed a Facebook, che però si è rifiutato di rispondere). Un portavoce del social network ha però rilasciato una dichiarazione sull’enorme responsabilità che sono consapevoli di avere.

What does Facebook see as its role in events like last night’s live-streamed shooting? Has it developed a protocol for these situations? Is the protocol simply that if it is heavily flagged, the video is momentarily taken offline for screening/evaluation and then put up again with a “disturbing image” banner? Are there standards for capturing death on Facebook live?

Nel video si vede il poliziotto fuori dalla macchina che tiene sotto tiro Castile, coperto di sangue, mentre Reynolds dice che lei, il suo fidanzato e la loro figlioletta di 4 anni sono stati fermati per un fanalino rotto. Lui ha subito avvertito il poliziotto di avere la licenza per portare armi e stava per mostrare il proprio documento quando il poliziotto ha sparato al braccio e allo stomaco. Lei racconta tutto mentre filma e piange: “Lo hanno ucciso”.

Le riprese continuano ad andare in diretta, anche quando lei è costretta a scendere dalla macchina, a inginocchiarsi e viene ammanettata. Il suo cellulare cade a terra ma la diretta non si ferma. Si sente il poliziotto bestemmiare e la bambina dire alla mamma: “It’s OK, mommy. It’s OK, I’m right here with you.

In un secondo video Reynold spiega le ragioni della sua diretta: volevo diffondere il più possibile le immagini, volevo mostrare al mondo la violenza della polizia.

Come ha scritto Mathew Ingram: è la prima volta che la morte di qualcuno ucciso dalla polizia viene trasmessa su Facebook Live Video. Un mese fa Antonio Perkins trasmise “live” la sua stessa morte durante una sparatoria tra gang a Chicago.

Il giorno prima della morte di Castilo altri video postati su Facebook hanno mostrato l’uccisione da parte della polizia di un altro uomo di colore, il 37enne Alton Sterling, fuori a un negozio a Baton Rouge, in Louisiana. I video mostrano come la polizia ha bloccato a terra Sterling e gli ha sparato al petto più volte, nonostante non ci fosse nessun indizio che facesse pensare che l’uomo fosse armato.

In diretta su Facebook ieri notte è stata trasmessa anche la sparatoria avvenuta a Dallas, durante la veglia notturna di protesta per l’uccisione di Castile e Sterling.

È il nuovo mondo in cui viviamo. Tutto può essere trasmesso in diretta. Come ha sottolineato Ingram: possiamo avere testimonianze e giornalismo fatto dai cittadini che sono sul posto durante eventi tragici come avvenuto in Turchia o Iraq e avere le prove in diretta streaming del razzismo e della violenza in America.

Con Facebook Live Video, con la diretta di Reynolds — vittima e reporter al tempo stesso — dell’uccisione del suo compagno, siamo di fronte a un nuovo capitolo per il citizen journalism, scrive la Columbia Journalism Review.

Facebook, for all the consternation it causes publishers, made possible the real-time transmission of this account to a massive audience. Just a year ago, Americans would likely have to wait hours, if not days or longer, to see such imagery — long enough for law enforcement agencies or police unions to rev up their own PR machines.
Reynolds understood this, maintaining composure as she broadcast live for the masses. After additional officers told her to exit the car to be handcuffed, she informs her audience, “They threw my phone, Facebook.” It’s only then that she breaks down, overcome with grief at the killing to which she bore witness for us all.

Mark Zuckerberg ha pubblicato un post commentando quello che è successo, sottolineando l’importanza del video di Diamond, perché ci ricorda l’importanza di costruire insieme un mondo più aperto e connesso e quanto ancora c’è da fare.

Da un potere enorme — come quello che ha Facebook con i suoi 1.6 miliardi di “netizen” e che punta a diventare la prima fonte per i video live — deriva una responsabilità enorme. Le conseguenze, è evidente, potrebbero essere dirompenti (e non solo in senso positivo).

Facebook — che ricordiamo ha rimosso e poi reso nuovamente visibile il video di Reynolds con l’avvertenza per gli utenti — ha una responsabilità enorme dunque anche per quanto riguarda il futuro del citizen journalism e della censura.

Facebook — dice Techcrunch — deve decidere se essere o meno una fonte serie di notizie, anche se questo significa “gestire” immagini e contenuti che possono suscitare shock, trauma e disagio. La scelta di inserire l’alert è una buona scelta per avvertire gli utenti sulle immagini senza sopprime i contenuti. Considerando che sono gli utenti stessi a segnalare immagini, post e video controversi, Facebook potrebbe aggiungere come opzione quando si segnalano i contenuti: “scioccante ma di valore giornalistico”. Responsabilizzando in questo modo gli utenti stessi, sempre più parte “attiva” del processo e racconto mediatico.

È difficile dire se essere tutti potenziali testimoni (e reporter) sia un bene o un male in assoluto. Stiamo toccando nuove terribili frontiere o il mondo semplicemente è sempre stato caotico, orribile, complicato ed è un bene aver maggior accesso ad esso e maggiore conoscenza?

In ogni caso è questo il nostro nuovo mondo, e ulteriori “confini” saranno raggiunti e superati… Non ci resta che attrezzarci.

Aggiornamento: 12 luglio 2016 ore 10.40 > Su Facebook, censura, policy e citizen journalism consiglio la lettura di questo post di TechCrunch: Facebook explains censorship policy for Live video

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arianna ciccone
Valigia Blu

Fondatrice Festival Internazionale del Giornalismo @journalismfest e blog collettivo www.valigiablu.it http://SeeDisclaimer.com