Le prove contro ‘i fatti’ della Russia su Bucha

Valigia Blu
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6 min readApr 6, 2022

di Eliot Higgins

Soldati camminano davanti a un carro armato russo distrutto e a veicoli corazzati, durante l’invasione della Russia in Ucraina a Bucha, nella regione di Kyiv, Ucraina — 2 aprile 2022. REUTERS/Zohra Bensemra

Hanno fatto il giro del mondo le immagini provenienti da Bucha. In questi giorni la Russia ha sostenuto che il massacro sarebbe avvenuto dopo il ritiro delle truppe e che alcuni video non fossero altro che delle messe in scena. Ma le analisi satellitari condotte dal New York Times e di Bellingcat smentiscono la tesi diffusa dalla Russia, il cui esercito è accusato di aver ucciso molte persone ritirandosi verso nord. Abbiamo tradotto questo articolo di fact-checking a cura di Eliot Higgins, fondatore di Bellingcat, sito non-profit di giornalismo investigativo specializzato in verifica dei fatti e intelligence open source, perché riteniamo che sia di particolare interesse pubblico.

Immagini recenti della città di Bucha, appena fuori Kyiv, scattate mentre le forze ucraine riconquistavano terreno dopo la ritirata delle forze russe, mostrano vasta distruzione e cadaveri di persone in abiti civili disseminati per le strade.

Queste immagini sono state condivise sui social media e trasmesse da rappresentanti della stampa internazionale che hanno visitato la città negli ultimi giorni.

I primi rapporti delle organizzazioni per i diritti umani sulle azioni delle forze russe hanno descritto nel dettaglio le violenze contro i civili. Nel frattempo, i residenti locali intervistati hanno accusato le truppe russe di effettuare esecuzioni sommarie di uomini disarmati perché sospettati di aver combattuto per le forze armate ucraine nel Donbass nel 2014, o solo “semplicemente per avere un tatuaggio con lo stemma nazionale dell’Ucraina”.

I funzionari russi hanno respinto queste affermazioni. Il 3 aprile il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una dichiarazione, poi ripubblicata dal ministero della Difesa russo, che sosteneva inequivocabilmente che “le foto e le riprese video di Bucha sono un’altra bufala, una messa in scena e una provocazione del regime di Kiev per i media occidentali”, usando la dicitura in russo del nome della capitale ucraina.

Sotto il titolo “Fatti”, il ministero degli Esteri russo ha affermato nel suo post su Telegram che “nessun residente locale ha sofferto di alcuna azione violenta” prima di citare la consegna di aiuti umanitari da parte dei soldati russi. Ha anche affermato che la popolazione locale era libera di muoversi per tutto il periodo in cui le forze russe hanno occupato la città.

Il 4 aprile, il ministro russo, Sergei Lavrov, ha insistito su questi punti, affermando che il ministero della Difesa aveva mostrato “segni di video fake e altre contraffazioni”. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha dichiarato che “la cronologia degli eventi non depone a favore di queste accuse”.

Non molto tempo dopo, gli inquirenti federali in Russia hanno annunciato un giro di vite nei confronti di chi diffonde informazioni che sostengono che i soldati russi sono responsabili dell’omicidio di civili a Bucha.

Tuttavia, ci sono prove open source che sembrano contrastare le affermazioni che le immagini e i video siano fake o delle messe in scena, oltre a mettere in discussione l’apparente cronologia degli eventi così come è stata descritta dalla Russia negli ultimi giorni.

Cronologia della ritirata

Nel suo comunicato su Telegram il ministero degli Affari Esteri ha affermato che le forze russe si sono ritirate da Bucha il 30 marzo. Ha anche sostenuto che “le cosiddette ‘prove di crimini’ a Bucha non sono emerse fino al quarto giorno” dopo che le sue forze erano presumibilmente andate via, ovvero il 3 aprile, “quando il Servizio di Sicurezza dell’Ucraina e i rappresentanti dei media ucraini sono arrivati in città”. Il comunicato russo cita anche un video postato online dal sindaco di Bucha, Anatoliy Fedoruk, che sosteneva che Bucha era stata liberata il 31 marzo 2022.

Altre dichiarazioni, rapporti e prove open source, tuttavia, sollevano dubbi su questa cronologia degli eventi e sulla completa accuratezza di quanto sostenuto da Fedoruk.

Per esempio, la testata russa TV Zvezda ha affermato in un articolo pubblicato la mattina del 1° aprile che: “Le unità aeree, in collaborazione con i Marines, hanno ostacolato con successo le azioni delle forze nemiche in direzione di Gostomel — Bucha — Laghi per cinque giorni. Di conseguenza, i Marines sono stati in grado di prendere il pieno controllo del territorio dal fiume Irpin verso Kyiv, per una lunghezza totale di cinque chilometri.

“Il comandante di una delle unità dei Marines, Alexey Shabulin, ha spiegato che attualmente i Marines russi conducono operazioni di ricerca e ricognizione e ripuliscono gli insediamenti con l’ulteriore compito di ottenere un punto d’appoggio al loro interno”, afferma l’articolo di TV Zvezda.

La mattina del 1° aprile, nel frattempo, è stato condiviso su Telegram un video in cui il segretario del Consiglio comunale di Bucha, Taras Shapravsky, afferma: “Attualmente, la città resta sotto occupazione, molte mine, case e anche cadaveri. Pertanto, chiediamo a coloro che rimangono di non avvicinarsi agli oggetti pericolosi. La liberazione della città continua, le forze armate dell’Ucraina, la difesa territoriale stanno lavorando per riconquistare ogni metro della madrepatria”.

Le riprese video di Bucha

Video e fotografie di Bucha, che mostrano individui deceduti in abiti civili, sono apparsi per la prima volta sui social media il 1° aprile.

Questo sembrerebbe andare di nuovo in contrasto con le affermazioni russe che tali prove non sarebbero apparse fino al 3 aprile (ATTENZIONE: alcuni dei filmati nei seguenti link potrebbero urtare la vostra sensibilità). Un video condiviso su Telegram alle 18:18 orario britannico (BST), le 20:18 in Ucraina, e un video condiviso su Twitter alle 21:02 BST del 1° aprile mostrano cadaveri in via Yablunska a Bucha. Altri video della stessa strada pubblicati tra il 1° e il 2 aprile si possono vedere qui.

Tutti i video mostrano le stesse sezioni della strada, con gli stessi cadaveri e macerie visibili nella stessa posizione.

A sinistra: 1 April 1 video (fonte) A destra: 2 April video (fonte)

Il mito dei cadaveri in movimento

Eppure questi video di Bucha sono stati utilizzati anche dal ministero della Difesa e dal ministero degli Esteri russi per affermare che alcuni dei cadaveri si muovevano e quindi che il filmato era una montatura.

In un post su Telegram del 3 aprile del Ministero della Difesa russo, rilanciato dal Ministero degli Affari Esteri, viene usato un video pubblicato dall’emittente ucraina Espreso.tv per sostenere che si vede un corpo alzare il proprio braccio e un altro sedersi.

Queste affermazioni, verosimilmente provenienti da utenti di social media filorussi, sono state rapidamente e accuratamente smontate da giornalisti e utenti dei social, tra cui Shayan Sardarizadeh di BBC Monitoring.

Sardarizadeh ha rilanciato il lavoro di Aurora Intel che ha esaminato la scena, il frammento video, la sequenza della “mano in movimento” e ha dimostrato che si tratta più probabilmente di una goccia d’acqua che si muove sul parabrezza. È anche degno di nota il fatto che nella versione del video condivisa sui social da persone, che sostengono che si può vedere una mano che si muove, è tagliato il momento precedente e quello successivo alla goccia che si muove sul corpo. Questo sembra rafforzare in modo fuorviante l’impressione di un movimento della mano, come spiegato dettagliatamente nel post di Sardarizadeh qui sotto.

Il presunto cadavere in movimento riflesso nello specchietto di un’auto, invece, può essere facilmente spiegato dalla deformazione del riflesso, come accade visibilmente anche per gli altri oggetti intorno al cadavere.

Sardarizadeh ha poi condiviso le fotografie di AFP e Getty Images che mostrano i cadaveri visti nei video del 1° aprile ancora al loro posto giorni dopo, il 3 aprile. Il ricercatore open source, e collaboratore di Bellingcat, Benjamin Strick ha trovato altri video di cadaveri che dimostrano la stessa cosa.

La Russia ha convocato una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite “alla luce dell’atroce provocazione dei radicali ucraini a #Bucha”, come affermato su Twitter dal primo vice rappresentante permanente della Federazione russa all’ONU, Dmitry Polyanskiy. Questo fa pensare dunque che le affermazioni qui dettagliate saranno probabilmente ripetute nei giorni e nelle settimane a venire, come sembra essere ulteriormente confermato dai commenti del 4 aprile del portavoce del Cremlino, Peskov, e del ministro degli Esteri, Lavrov.

Smontare ciò che sembra essere falso e fornire un contesto completo è quindi vitale per assicurare la presentazione di un quadro completo.

Come sempre, gli sforzi combinati delle comunità online hanno aiutato a sfatare le affermazioni false fatte in questa vicenda. Anche se non possiamo citare gli sforzi di tutti, è importante ringraziare tutti coloro che hanno partecipato all’esame e al fact-checking di queste affermazioni.

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