Fine anno tra Burgusio e Curon
Una prenotazione all’ultimo minuto, una nevicata epica, un week end indimenticato.
Non è sempre vero che chi tardi arriva male alloggia. Almeno non per noi in quella fine di dicembre, in cui abbiamo aspettato l’ultimo minuto per scovare un posto tranquillo in cui trascorrere qualche giorno di relax, rimanendo in Alto Adige. L’attesa è stata ripagata con un’offerta imperdibile presso il Mohrewirt di Burgusio, in Val Venosta. Il nome dell’hotel si riferisce a Baldassarre, il moro dei Re Magi, patrono dei viaggiatori e dei pellegrini. Il che farebbe pensare ad accoglienze basiche e spartane. Macchè. Il riferimento ai pellegrini inizia e finisce col nome: il Mohrewirt è in realtà un quattro stelle che coniuga stile e fascino storico.
Raggiungiamo Burgusio comodamente in treno da Bolzano, attraverso la linea della Val Venosta e appena arrivati siamo immersi in un incredibile paesaggio innevato.
La neve ha accompagnato la prima passeggiata all’abbazia benedettina di Monte Maria (Marienberg). Col suo manto, la neve sembrava abbracciare il monastero in silenzio ovattato: siamo entrati in punta di piedi per vivere un momento sospeso, quasi meditativo. Allo stesso modo e con lo stesso spirito abbiamo passeggiato nel vicino cimitero.
Vicino a Burgusio si trova anche il lago di Resia, con il celebre campanile svettante dal ghiaccio. Come perderselo? La visita è stata accompagnata dal sole, nonostante l’aria gelida la voglia di tornare al chiuso nemmeno ci sfiorava.
Due giorni sono volati, purtroppo, ma immagini e atmosfere restano indimenticabili.
Sulla via del ritorno il clima era molto cambiato, ma solo quello metereologico e i motivi di una sosta li abbiamo trovati comunque. Li potete leggere qui.