Leggeri come Toshiko Okanoue

Caterina Longo
venti3
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3 min readJan 3, 2021

Compie 93 anni l’artista dimenticata dei collage “incredibili” e surreali.

Toshiko Okanoue, “Visit in Night” (c. 1952), Collezione del National Museum of Modern Art, Tokyo

Toshiko Okanoue è nata a Kochi, in Giappone, il 3 gennaio 1928. Aveva 17 anni durante i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. La sua storia, come quella di tante donne artiste, ha dell’incredibile e dell’ordinario. Incredibile, perchè nel dopoguerra, senza conoscere i movimenti artistici del tempo, inizia a creare dei collage fotografici in pieno spirito surrealista. L’ispirazione per i collage arriva dalle riviste di moda — Vogue, Harper’s Bazar, Life- che la giovane Okanoue studia da studentessa della Scuola di Moda di Ogawa e come ragazza giapponese affascinata dal mondo della moda occidentale. Okanoue ritaglia le riviste per creare delle composizioni “fantastiche” in tutti i sensi: i suoi collage non solo rientrano a pieno titolo nella produzione surrealista dell’epoca, ma ci colpiscono ancora oggi per la loro potenza. Sono immagini ancora capaci di inquietare e dilettare. Le paure e le cupezze della guerra appena passata sono riequilibrate, nei suoi lavori, da un tocco fiabesco e leggiadro, ironico e delicato. Ecco allora che cieli popolati da aerei sfreccianti e paesaggi desolati sono accostati a fanciulle eleganti e aggraziate, con teste impalpabili di ventaglio o di farfalla, o teste per aria, “tra le nuvole”. Le protagoniste in abiti di tulle di molti suoi lavori fanno pensare alla divina Grace Kelly della Finestra sul Cortile di Alfred Hitchcock, che usciva proprio in quegli anni, nel 1953. Ma anche a personaggi delle fiabe come Alice nel Paese delle Meraviglie, o Cenerentola.

Toshiko Okanoue

Fanciulle in pose da Psiche canoviana sono colpite al petto da una freccia -sarà stato Amore?- in stanze in cui corrono cavalli — sarà la passione incontrollata? E poi l’ombrello, oggetto surrealista per eccellenza: che dire di quelli volanti, che Okanoue utilizza prima dei celebri quadri di Magritte (la cui Golconda è del 1953)?
Insomma, non serve molto per capire la genialità di questa artista, il suo talento nel saper cogliere lo Zeitgeist e nel maneggiare con incredibile disinvoltura un vocabolario visivo occidentale.
Okanoue incontra il critico d’arte Shuzo Takiguchi, figura di spicco del movimento surrealista giapponese, nel 1953 e viene invitata ad esporre per la prima volta i suoi collage alla Takemiya Gallery di Tokyo. Alcune delle sue opere saranno poi selezionate anche per una mostra al Museo Nazionale d’Arte Moderna di Tokyo nel 1953.
E qui arriviamo alla parte più “ordinaria”della storia di Okanoue: con il matrimonio e la famiglia, l’artista termina la sua carriera pubblica. Dovrà aspettare fino al 2000 per essere riscoperta.
Nel 2019 il Tokyo Metropolitan Teien Art Museum ha ospitato la sua più grande mostra di collage, “The Miracle of Silence”. Due libri sono stati pubblicati dalla Nazraeli Publishing, “Drop of Dreams”, nel 2002, e “The Miracle of Silence”, con 12 immagini selezionate, che rappresentano il meglio della produzione di Okanoue tra il 1951 e il 1956. Le sue opere sono conservate in diversi musei, tra cui il MoMa di New York.
Facciamo tanti auguri a Toshiko Okanoue e la ringraziamo per le sue immagini. A me hanno fatto pensare a una frase del poeta Paul Valéry, molto attuale in questi tempi “Il faut etre léger comme l’oiseau, et non comme la plume.” (Bisogna essere leggeri come l’uccello che vola, e non come la piuma.)

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Caterina Longo
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Amo l’arte, i(l) boschi, le immagini e le storie che fanno dei giri immensi e poi ritornano.