Maiorca, l’isola che non ti aspetti

Lontano dalle discoteche e dal turismo di massa

Nicoletta Donadio
Viaggiare leggeri
11 min readAug 10, 2016

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Come ogni anno quando arriva l’estate io e Claudio organizziamo le nostre vacanze on the road, con l’auto oppure più recentemente con la motocicletta. Complice un volo a basso prezzo e alcune foto viste su internet, l’anno scorso comprammo un volo per Maiorca. Se siete curiosi di conoscere meglio il nostro modo di viaggiare e la vera ricchezza di Maiorca questa è la guida che fa’ per voi.

Mettiamo un po’ di musica
Da amante della lettura e della musica sono sempre più che contenta di condividere le mie scoperte. Consiglio innanzitutto “Turisti in giallo” della casa editrice Sellerio, che raccoglie diversi racconti degli autori più famosi della casa editrice tra cui Alicia Gimenez Bartlett, autrice catalana che scrive con molta ironia dei gialli molto originali. Spero vi appasionerete alla protagonista Petra Delicado, una personalità perfettamente descritta dall’ossimoro del nome, che vive a Barcellona. Dopodiché se vi resta ancora tempo provate “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale, un libro che aiuta a credere di più in sé stessi e che lascia spunti per il “ritorno a casa” dalle vacanze. Claudio invece ha creato questa playlist da godersi sdraiati sotto il sole.

Cala Barques a sud est dell’isola

Arriviamo a notte fonda all’aeroporto di Palma e con un taxi raggiungiamo l’unico albergo prenotato da casa a Ca’n Pastilla, vicino al negozio dove abbiamo affittato la moto, Vision Car 2000. La mattina seguente prendiamo possesso della nostra compagna di viaggio, una Honda Transalp, 450€ per otto giorni di affitto.

Palma

Il comune di Maiorca

La prima tappa del nostro viaggio è la capitale dell’isola dove passeggiamo nel centro storico e ci mangiamo un bel panino con jamon serrano e olio, semplice e delizioso. L’attrazione principale è sicuramente la cattedrale che si può scorgere da molti punti della città. Quello che noi cerchiamo a Majorca è però il mare, le strade costeggiate dai pini marittimi e il sole. Per questo motivo non ci soffermiamo molto in città.

Platja des Trenc

Ho deciso di non italianizzare i luoghi di interesse così sarà più facile per voi trovarli sulle mappe. Noterete comunque che le parole non sono in Spagnolo ma bensì in Mallorquín, un dialetto Catalano. Le isole baleari infatti fanno parte della Catalogna e vi capiterà spesso di sentire questo dialetto.
Tornando a questa spiaggia, si tratta di una delle più grandi dell’isola, io l’ho trovata molto sporca, forse la giornata non era delle migliori. Ci sono foto che circolano su internet dove sembra una spiaggia dei caraibi, diciamo che sono un tantino modificate. Per raggiungerla percorrerete una stradina che si snoda fra le saline rese accecanti dal sole.

Da Palma seguite l’autostrada direzione Llucmajor e poi finita l’autostrada seguite per la piccola cittadina di Campos, arrivati lì troverete indicazioni per il mare oppure chiedete ai passanti.

Cala Llombards

La seconda spiaggia che visitiamo è forse quella che ho preferito dell’intera vacanza. Una lingua di sabbia finissima in mezzo a dei promontori altissimi di roccia ocra che si stagliano fino all’orizzonte, colorati di verde dai pini marittimi. Vi consiglio di passeggiare un pochino tra le rocce per riuscire a godere appieno della bellezza di questo luogo.

Da Santanyi seguite la strada per Llombards e poi per il paesino di Cala Llombards da dove una strada ripida in discesa vi porterà fino alla spiaggia.

Cala Llombards

Cala Figuera

Non si tratta propriamente di una spiaggia ma di un piccolo paese costruito nell’unico punto in cui le rocce sono più basse. Si visita in 10 minuti ma è il perfetto punto per gustarsi un pranzo vista mare oppure anche solo un caffè.

Risalite fino a Santanyi e poi troverete le indicazioni per questa località.

Cala Mondragò

Grazie alla moto il percorso per raggiungere queste spiagge risulta molto piacevole e non mancano punti panoramici da cui godere di una piacevole brezza. Per raggiungere la cala di Mondragò entrerete in un parco naturale protetto dove vi verrà chiesto di pagare il parcheggio, circa 3 euro per la moto. Si tratta in realtà di due spiagge collegate fra loro da una stradina percorribile a piedi, entrambe con acqua pulita e calma.

Da Santanyi seguite le indicazioni per il parco naturale Mondragò oppure per Portopetro e poi troverete i cartelli per la spiaggia.

La costa nella parte sud est dell’isola e Cala Mondragò

Stile di viaggio

Durante questa vacanza abbiamo cambiato albergo quasi tutti i giorni, il nostro obiettivo era quello di girare tutta l’isola senza essere vincolati dal pernottamento ma dormendo dove faceva comodo a noi in quel preciso giorno. Tre cose hanno reso questo possibile:

  • Booking.com. App indispensabile per cercare un hotel, ricca di recensioni e foto. Solitamente sceglievamo gli alberghi mentre mangiavamo pranzo oppure la sera precedente. (Non avevamo internet sul telefono)
  • Uno zaino da montagna. Potete vedere il nostro zaino nella foto sopra, non è molto grande ma ce lo siamo fatti bastare, essendo un viaggio “on the road” avevamo escluso scarpe col tacco, camicie, gioielli e altre cose non indispensabili. Due corde elastiche ci permettevano di legarlo alla moto.
  • Una mappa dell’isola. Discreta mappa pagata due euro con le strade principali e alcuni punti turistici segnalati.

Cala Barques/Varques

Risaliamo sulla nostra moto con destinazione cala Barques, una delle più vergini e meno battute spiagge dell’isola. Per arrivarci bisogna lasciare l’auto per la strada oppure in un piccolo parcheggio e poi camminare per circa 20 minuti, lo spettacolo però è assicurato. La spiaggia è frequentata anche da molti naturisti e la sabbia è ultrafine e rosa. Se avete bambini e passeggini al seguito non è molto comoda.

Questa spiaggia è chiamata anche cala Varques e non deve essere confusa con un’altra esistente a sud ovest. Da Cala Mondragò seguite per Cala D’Or, poi per S’Horta, arrivati qui prendete per Portocolom ma senza raggiungere la città. Continuate direzione Portocristo, troverete la piccola stradina che sembra privata poco dopo lo svincolo per Cales de Mallorca.

La piccola Cala Varques con la spiaggia rosa

Cuevas de Artà

Stanza centrale delle grotte di Artà

A questo punto avrete sicuramente notato la natura rocciosa dell’isola, proprio queste roccie crearono nei millenni grotte ricche di stalattiti e stalagmiti, non potevamo certo non visitarne una. Tra quelle aperte al pubblico scegliamo quelle di Artà, leggermente meno turistiche(e care) di quelle del Drach che si trovano a Portocristo. L’ingresso è di 14€ e comprende una guida che parla molte lingue e che vi spiegherà delle cose, ahimè, alquanto inutili. Per esempio i nomi inventati delle formazioni rocciose. A parte ciò l’atmosfera è molto suggestiva e le scenografie sono molto ben fatte e non troppo pacchiane, a parte una con della musica classica come sottofondo.

Da Portocristo non risalite a Manacor ma seguite la strada costiera in direzione Costas des Pins e poi Cuevas de Artà. La città di Artà si trova nell’entroterra perciò non seguite quelle indicazioni.

Artà

Se volete fare una pausa dalla spiaggia vi consiglio di visitare la bellissima citta di Artà, se riuscita il martedì perchè è giorno di mercato e potrete comprare articoli artigianali e leccornie oppure anche solo godere dell’atmosfera festosa. Per altri eventi visitare questo sito. Vi consiglio poi di salire fino alla chiesa di San Salvador da dove si scorge un panorama sulla città e il territorio circostante.

Capdepera

Molto vicino ad Artà si trova la piccola città di Capdepera dove abbiamo alloggiato al Bed and Breakfast Ses Terrasses, che come dice il nome dispone di due terrazze da cui gustare la colazione di Margarita oppure il tramonto. Nel paese non ci sono molti ristoranti ma basta scendere a Cala Ratjada per trovarli. Se siete amanti dei fari e dei panorami non perdetevi Cap de Capdepera.

Cala Mesquida e Cala Agulla

Sono le spiagge più famose di quest’area e nei mesi di luglio e agosto sono piuttosto affollate quindi meno vivibili. Entrambe dispongono di un parcheggio a pagamento.

Da Capdepera o Artà raggiungere l’abitato di Cala Ratjada e poi guardano il mare andate verso sinistra, sono molto vicine.

Alcudia e Port d’Alcudia

La nostra prossima meta è Alcudia, da qui in poi tutte le città hanno una gemella sul mare con lo stesso nome. La città merita una visita sia di sera che di giorno. Dopo un giro nella città e il check in nel nostro hotel in centro,Fonda Llabrés, ci siamo trasferiti in spiaggia fino a sera. Mi è piaciuto questo albergo anche se la nostra stanza era piuttosto vecchiotta, niente a che vedere con quelle mostrate nelle foto su Booking.
La spiaggia che abbiamo scelto non è a livello di altre visitate precedentemente ma è pulita e con un mare cristallino, si chiama Sas Caletas e si trova sulla strada per raggiungere il faro. Se siete amanti delle escursioni a piedi qui ci sono molti percorsi segnalati, date un’occhio a questa brochure.
Port d’Alcudia è una città prettamente tusistica dove trovare ristorantini e bar. A cena vi consiglio Ca’n Costa nel centro di Alcudia, piatti abbondanti e tipici dell’isola come la Paella mallorquina.

Pollenca e Port de Pollenca

Pollenca è una città di origine romane. Il principale punto di interesse della città è una scalinata di 365 scalini che porta ad una piccola cappella chiamata calvario, nel venerdì prima di Pasqua avviene qui la processione della via crucis. Scendendo al mare troviamo Port de Pollenca da dove si possono ammirare dei tramonti stupendi. Sia io che una mia collega abbiamo notato questa particolarità e la foto sotto ve ne dà un assaggio. Inoltre potrete ammirare i due promontori che racchiudono questa preziosa baia. Se volete mangiare fuori vi consiglio un ristorante italiano, Little Italy. Si trova di fronte al mare, non ha un bell’aspetto da fuori ma in compenso il cibo è ottimo.

Se cercate panini per pranzo qui abbiamo trovato un supermercato che li prepara con prosciutto e formaggio di ottima qualità, si chiama Eroski Center.

Tramonto a Port de Pollenca

Cap de Formentor

Benvenuti all’inizio della Serra Tramuntana, la catena montuosa che occupa tutta la cosa nord ovest di Maiorca. Inizia(o finisce?) proprio qui a Cap de Formentor dove si inabissa nel mare. Date uno sguardo a 360 gradi grazie a Google Maps dal punto più estremo dell’isola di Maiorca. La strada in sella alla moto è una goduria soprattutto per me che non guido; posso guardare la montagna, il mare oppure anche solo chiudere gli occhi e odorare il profumo del sale e dei pini marittimi.

Al ritorno fermatevi alla bellissima spiaggia omonima, noi purtroppo ci siamo andati in un giorno di mare mosso perciò non risultava così attraente ma se siete più fortunati ne rimarrete soddisfatti.

Si trova a 16 chilometri da Port de Pollenca ed è facilmente raggiungibile con auto o moto, durante i mesi turistici la strada è piuttosto trafficata, cercate quindi di andarci al mattino presto o sera dopo le 5.

Sa Calobra e Cala Tuent

Partiamo la mattina presto per la nostra gita in moto più lunga finora, da Port de Pollenca fino a Sa Calobra. Cinquanta chilometri di curve, paesaggi rocciosi, saliscendi, alberi e laghi. Questo rende Maiorca una delle mete preferite dai ciclisti e una delle tappe della Iron Man. Qualche chilometro dopo Lluc svoltate a destra e prendete una strada secondaria che scende al mare. Si tratta di una delle più spettacolari strade d’Europa, dieci chilometri di curve a gomito, una a 360 gradi e piccoli tunnel nella roccia. Anche in questo caso è consigliato viaggiare al mattino presto o sera perchè durante i mesi estivi ci sono molti rallentamenti. Per assaporare l’atmosfera date un occhiata a questo video.
Arrivati al piccolo porticciolo dovrete continuare a piedi verso destra per raggiungere la piccola spiaggia creata negli anni dalla forza dell’acqua sia marina sia montana. Una scena del recente film Cloud Atlas è stata girata proprio qui. Alzando gli occhi potrete vedere il famoso Puig Major(1445mt), la più alta montagna dell’isola. Se dopo questa visita volete prendere un po’ di sole in una spiaggia meno turistica ma sempre scenografica, mentre risalite la strada svoltate quando vedete il cartello per Cala Tuent, circa tre chilometri dopo troverete il posto dove rilassarvi per le prossime ore.

Soller e Port de Soller

Soller è una cittadina che merita una visita anche solo per qualche ora. Quando l’abbiamo visitata noi era l’ora della siesta ed era molto tranquilla e silenziosa. Molto particolare il tram che attraversa la città e la collega a Palma, buona alternativa se non disponete di un mezzo proprio per spostarvi. Sul mare, Port de Soller, è una piccola baia con spiagge molto belle e perfetto stop per una cena romantica. Noi abbiamo provato, El Pirata, ristorante tipico dove seduti nella veranda ci siamo gustati un’abbondante grigliata di pesce, mi viene il languorino solo a pensarci. Se prenotate o riuscite a trovare posto, Bens d’Avall merita una visita. Se come me avete amato il telefilm “The night manager” della BBC ricoscerete questa cittadina come il paese in cui Pine passeggia con il figlio di Roper.

Deià

Continuando sulla strada che percorre la Serra Tramuntana troverete il piccolo paese di Deià, uno smeraldo con punte d’ocra. Merita anche una visita la sera dove le mille luci la fanno sembrare un presepe. Ogni anno è meta di star famose come Mick Jagger, Richard Branson, etc… Nella spiaggetta è stata girata un’altra scena di “The Night Manager”.

Valldemossa

Sicuramente la più pittoresca città dell’isola, attorno a essa potrete ammirare i terrazzamenti molto suggestivi che la caratterizzano, introdotti dagli arabi. Caratteristiche viuzze ornate di piante e fiori si contrappongono a più ampie piazze con chiese e monasteri. Chopin arrivò qui insieme a George Sand con l’obiettivo di scappare dal gossip e dal gelido inverno Parigino perchè soffriva di tubercolosi. Purtroppo anche qui nel 1838 l’inverno fu umido e ventoso e il suo pianoforte non arrivò mai a destinazione. Sand riversò tutta la loro rabbia nel libro “Un inverno a Maiorca”.

Valldemossa

Il nostro viaggio termina qui, come noterete la parte a sud ovest di Palma non l’abbiamo citata anche se l’abbiamo visitata velocemente. Si tratta della Maiorca conosciuta dai più, Magaluf e dintorni, discoteche e turismo di massa.

Da non perdere a Maiorca:

  • Cala Llombards, accessibile da tutti, pulita e molto pittoresca.
  • Un bicchierino di Tunel, un liquore tipico dell’isola, perfetto come digestivo
  • Capo Formentor, posto perfetto per riflettere e respirare a pieni polmoni l’estate.
  • Fideua, anche se non è tipica dell’isola questo tipo di Paella fatta con gli spaghetti rotti è perfetta per noi italiani e molto sostanziosa.
  • La strada per Sa Calobra, una piccola avventura dentro l’avventura.
  • Deià, tipica cittadina della Serra de Tramuntana, ricorda molto i nostri paesini del sud.

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Nicoletta Donadio
Viaggiare leggeri

(@nikla88) Italian, Product designer. Love Zumba, Books & 70’s rock. Funnier in person… 🏃🏻‍♀️