Il tuo piccolo mondo
Quel che c’è di grande, nel tuo mondo, non parte dalla tua grandezza.
English version here.
Cerchiamo cose così lontane dal nostro piccolo e semplice io. Cose grandi, più grandi di noi. Impegnative, spesso gonfiate, che ci richiedono anche di essere qualcun altro.
Crediamo nella crescita, nel miglioramento, nei progetti.
Forse nemmeno lo cerchiamo, tutto questo. Ma dobbiamo tenere il passo. Abbiamo dato il consenso.
Un lavoro che si prende la tua vita. Responsabilità che non ti appartengono. Amicizie che vogliono vedere il tuo lato migliore, che magari non sei nemmeno tu. Desideri che non valgono nulla, ma che promettono di farti scappare dalla tua realtà, almeno per qualche ora.
Io ci ho provato, a rinunciare a queste cose, ma non ha funzionato. Perlomeno, ha funzionato solo in parte. Non puoi fare l’eremita quando hai qualcuno vicino a te, finché hai conti da pagare più grandi di quanto i tuoi obiettivi possano pagare. Non puoi fare quello che vuoi. Per farlo, devi uscire da questa vita. Radicalmente. Rinunciare a tutto. Ma finché ci sei, devi scendere a compromessi.
Sai che devi fare dei compromessi e finisce che a volte vieni risucchiato. Credi che questo vortice al rialzo sia una necessità. Sei vittima e causa di questo meccanismo. Magari, a volte, sei anche orgoglioso di farne parte, di sfruttarlo, di contribuirvi. Di viverlo, sempre che si possa usare questo termine.
Eppure basta poco, ad allargare la prospettiva.
Ora sto guardando al crepuscolo questo giardino a misura d’uomo. Qualche rumore in lontananza, ma non abbastanza da coprire i grilli.
Le sagome scure degli alberi. Il profumo di qualche cena tardiva, come la nostra.
Alla fine è davvero tutto qui. Milioni di persone, millenni, un oceano di sapere del quale resterai per sempre ignorante, infinite esperienze che non farai mai. Sogni che, se sei fortunato, si avvereranno solo in parte. E credi che conti per qualcuno, ma conta solo per te. E prima o poi sarà tutto sparito.
Noi siamo qui, in questo corpicino del quale la natura può fare quel che vuole, in un istante. E questo è il nostro mondo. Questa piccola prospettiva, questo momento nel tuo giardino, se sei già fortunato ad averne uno. O nella tua poltrona, o con tua moglie a cena, o col tuo amico davanti a una birra, o tagliando il prato. Questo è il tuo mondo.
Piccolo. Un piccolo mondo, da un certo punto di vista. Mai grande abbastanza per i tuoi sogni, forse. Ma nulla sarà mai grande abbastanza. Sei piccolo per natura. Non puoi farci niente. Ribellarti è solo tempo sprecato.
Quel che c’è di grande, nel tuo mondo, non parte dalla tua grandezza, ma dalla tua piccolezza. Quando accetti il tuo piccolo mondo, vi sei connesso, sai che in ogni caso è ultimo e unico, quando ti ritiri intorno alle tue poche ossa, respirando, lì comincia la tua grandezza. L’unica grandezza che puoi permetterti. Ma anche la migliore, la più autentica. Da lì, forse, potrai fare qualcosa.
Non potrai mai trovare crescita nel di più. L’unica strada concessa, l’unica efficace e reale è nel piccolo. Nel tuo istante presente, lasciando andare il tuo grande passato e l’ambizioso futuro.
Espandere il tuo nulla ti darà indietro un’illusione, perché l’infinito non è roba tua.
Rientro per la cena, mentre sento un rumore. Probabilmente un gatto. Non veniamo qui spesso, quindi forse questo giardino è più suo che nostro. Altro piccolo essere, che non conta nulla, come me. Ma ci siamo entrambi. Nulla nel mondo. Ma siamo entrambi qui, in questo giardino, questa sera. La nostra dimensione è una piccola recinzione. Forse, condivisa con un piccolo amico.