S.U.N.S.H.I.N.E.

Innamorarsi del Rap quando arriva dritto allo stomaco

Vincenzo Tiani
Vinile Magazine
Published in
3 min readNov 9, 2015

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Sabato scorso ascoltando Babylon su Radio 2, sono incappato nel live di Rancore e Dj Myke che erano li ospiti per promuovere il loro nuovo disco, Sunshine (il live lo potete recuperare QUI).

Non sono un grande ascoltatore di rap, soprattutto italiano. Ho qualche disco di Frankie Hi-Nrg e Caparezza, qualcosa di Neffa, di Fabri Fibra, degli Articolo 31 e una canzone di Fedez. Capite che la mia conoscenza del rap italiano si avvicina allo zero. Non so neanche se gli artisti citati rientrino tutti nella categoria.

Sono poche le canzoni che mi hanno lasciato qualcosa. Ricordo Aspettando il sole di Neffa, ottima nei momenti uggiosi, Chiedi chiedi di Frankie Hi Nrg e Vieni a ballare in Puglia di Caparezza (per motivi anagrafici).
Se sia rap non lo so, ma non è questo il punto. Forse non ne ho ascoltato abbastanza o forse ho ascoltato quello sbagliato ma questo è.

Poi sabato Rancore e Dj Myke iniziano a suonare live il singolo che dà anche il nome al loro ultimo album, S.U.N.S.H.I.N.E., album che potete scaricare in free download sul loro sito.

Carlo Pastore annuncia che il brano dura 8 minuti, il che attira la mia attenzione. 8 minuti?

E che dovrà mai dire in 8 minuti che non può dire in 3?

Poi partono, e mi blocco.

Mentre affettavo la zucchina sono costretto a fermarmi, col coltello in mano, rapito dai primi versi che mi arrivano come un fiume in piena, impetuosi.

8 minuti d’attenzione pura, in piedi, in cucina, col coltello in mano.

Eh già che quelle parole sono affilate, sono uno sfogo che non finisce mai, incessante, che arriva dritto allo stomaco.

Mentre incasso il colpo non posso che pensare:
Ecco! E’ questo quello che cercavo! Qualcosa di forte, secco, spoglio di tutta quell’estetica di cui il rap (soprattutto americano) è pregno. Le parole affilate, il ritmo incalzante, lo scratch a mani nude. Niente aggeggi, niente miglioramenti artificiali della voce.

Solo microfono, base e giradischi.

Poi, paradossalmente, ascoltando rap ho pensato al Rock & Roll, al blues, a quell’essenzialità che è la vera anima delle cose che contano. Nella vita come nella musica. E ho capito cosa mi aveva colpito. La sincerità.

“tanto per quanta forza è nella tua voce
è lenta la luce ha fretta ed è più veloce
chiedi alla luce di spingere il sole oltre queste pareti”

Grazie a Rancore e Dj Myke, grazie per quello che avete creato, grazie per regalarlo a tutti in free download.

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Vincenzo Tiani
Vinile Magazine

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