Creatività fai da te a Torino

In occasione del Festival della Cultura dal Basso alcuni reporter sono andati a scoprire le Officine Creative Torino nel quartiere Aurora

Giovanni Barbato
Virgola
2 min readMay 13, 2017

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É la quarta volta che ti si è rotta la bici in questo mese e non ne puoi più di portarla a riparare? Sei uno studente fuori sede, devi comprare un mobile ma stai in bolletta? A tua figlia è stata assegnata la parte di una principessa medievale nella recita scolastica e i vestiti di sua nonna le vanno troppo grandi?

Le Officine Creative Torino ti daranno l’aiuto di cui hai bisogno. Questo spazio si trova all’interno del Cecchi Point, casa del quartiere, che riunisce spazi dati in concessione dal comune con lo scopo di offrire servizi agli abitanti del caratteristico e multietnico quartiere Aurora.

Le Officine Creative nascono nel 2012 proponendosi l’obiettivo della valorizzazione dei lavori manuali e degli antichi mestieri artigianali.

Il lavoro di restauro, per quanto spartano, risulta essere impeccabile se si pensa che prima l’area adibita alla falegnameria era una discarica. Il profumo del legno pervade l’intero open space, che ospita anche una straordinaria collezione di bici d’epoca e una piccola area relax con una libreria e due divani. “Cerchiamo di coinvolgere quante più persone possibili”, afferma Andrea che camminando al suo interno ci spiega come funziona questa realtà, che conta ormai 500 soci. “Abbiamo iniziato cinque anni fa promuovendo attività educative, ora teniamo corsi e laboratori di Falegnameria, Meccanica e Sartoria. Grazie al recupero di materiali di scarto, ne offriamo il riutilizzo permettendo agli utenti di usufruire dei nostri macchinari. Al costo di €2 l’ora chiunque può venire qui e costruirsi la propria libreria, o riparare la bicicletta. L’obiettivo non è che la bici ti venga aggiustata, ma che sia tu ad imparare a farlo”.

E’ richiesto un tesseramento annuale per prendere parte ai laboratori o per lavorare autonomamente. “Al di fuori degli orari d’apertura, sono previsti dei costi extra che hanno permesso ad alcune persone di dedicarsi ad un proprio progetto in modo da iniziare un’attività qui e poi aprirsi un proprio laboratorio”.

Gli utenti possono anche diventare volontari: l’iniziativa Banca del Tempo ricompensa infatti chi dedica il suo tempo all’organizzazione delle attività con ore gratuite in cui può usufruire degli spazi.

Riciclo, collaborazione e integrazione sono quindi mosse verso l’obiettivo comune di rendersi in qualche modo autonomi di fronte alle necessità di lavori manuali ai quali non siamo più abituati.

A cura di Giovanni Barbato, Rebecca De Fiore, Nicolò Fagone, Luca Forestieri, Alessandro Magini, Elisa Tasca.

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