Mussolini presidente, il primo discorso è quello del bivacco

Martina Dall'oglio
Virgola

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È il primo discorso di Benito Mussolini in veste di presidente del consiglio alla Camera dei deputati del Regno d’Italia. È soprannominato “del bivacco” per un celebre passo che riporto in seguito

“Potevo fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto”. (link del discorso completo) http://www00.unibg.it/dati/corsi/67053/52069-Mussolini%20Discorso%20del%20bivacco%201922.pdf

Questo discorso d’insediamento viene pronunciato il 16 Novembre del 1922 poco dopo la marcia su Roma avvenuta invece il 28 Ottobre 1922.

In seguito al discorso, il governo Mussolini il 17 Novembre ottenne la fiducia dalla camera dei deputati con 306 voti favorevoli e 116 contrari.

Analizziamo meglio il termine “bivacco di manipoli”: Il termine bivacco deriva dal tedesco “biwacht”, guardia notturna, sostanzialmente un gruppo di persone che sosta all’aperto la notte e tiene sotto controllo la situazione.

Il termine “manipolo” ha invece origini latine, deriva da MANIPULU(M): un piccolo gruppo di uomini che combatte per un’aspirazione comune.

In questo discorso Mussolini afferma che avrebbe potuto con facilità castigare chi era contrario al fascismo e inserire nelle aule grigie e sorde del parlamento una pattuglia notturna che avrebbe avuto il compito di controllare, avrebbe potuto irrompere in Parlamento e allontanare con la forza dei suoi 300 mila ragazzi chi ha tentato di infangare il fascismo. La rivoluzione delle camicie nere è forza di sviluppo, di progresso e di equilibrio nella storia della Nazione.

Il Duce ha bisogno di sostegno per proseguire la sua politica di dignità e unita nazionale ed è pronto ad accogliere in politica chiunque, al di sopra delle sfumature dei partiti, voglia salvare la Nazione. Questa prima fase del fascismo viene definita parlamentare.

Se vogliamo assumere una diversa prospettiva di lettura il discorso di Mussolini lascia già intuire una libertà di dissertare solo apparente perché in seguito non verrà rispettata.

Luca Sofri in un articolo sostiene come il Movimento cinque stelle abbia impressionanti affinità storiche con quelle del fascismo mussoliniano che sta rovinando la “convivenza civile” secondo un articolo del Fatto Quotidiano.

I grillini sono stati definiti un “bivacco di manipoli” dopo la giornata di mercoledì 29 Gennaio 2014, risse, corse, insulti in Parlamento alla Camera (http://www.ilpost.it/2014/01/30/camera-tagliola-boldrini-dambruoso-lupo/ )

Camillo Pignata in un articolo del Febbraio 2014 difende il Partito con queste parole “Qualificare come eversiva la loro protesta significa aggredire un movimento, senza sapere che cosa è stato lo squadrismo. Il fascismo dei manganelli non esiste più, invece esistono la scorrettezza di chi aggredisce, per via mediatica, movimenti, persone e decisioni incostituzionali, di chi limita e calpesta e diritti politici”.

Pietro Melis scrive sul suo blog attualizzando le parole del Duce. Chi sono oggi i manipoli in camicie nere? “Sono i partiti che vogliono imporre una dittatura con la legge elettorale, in modo che una minoranza nel corpo elettorale si traduca in potere assoluto di una falsa maggioranza in parlamento E chi si ribella viene accusato di essere fascista, mentre i veri fascisti sono quei disonesti che vogliono comandare pur essendo una minoranza.”

Le parole di questo celebre discorso sono state più volte riprese nel corso della storia e la forza comunicatrice di Mussolini imitata dai più grandi politici al mondo.

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Martina Dall'oglio
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ragazza italiana alle prime armi. Semplicità e allegria anche nei miei racconti. amo la vita e fotografare i suoi lati migliori. facebook/instagram @martidall