“Una risata vi seppellirà”

La satira di “Cannibale” e del “Male”

Francesca
Virgola
4 min readFeb 9, 2017

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Sono passati giusto quarant’anni dal celebre Movimento del ’77, dalle contestazioni alla riforma universitaria del ministro Malfatti e dalle sfilate degli studenti, divisi tra i collettivi autonomi e i sindacati e i gruppi di sinistra. In quel periodo i giornali diffondevano le notizie di violenza, nei cortei sventolavano le bandiere rosse e i vessilli dei gruppi indipendenti. Per le strade di Roma, Bologna e Milano si alternavano gli slogan dei manifestanti: “Una risata vi seppellirà“ o “Democrazia Cristiana, trent’anni di potere / ci hai dato poche scuole e molte trame nere“.

Proprio in questo contesto storico, durante gli “anni di piombo“, fanno la loro comparsa nel panorama editoriale italiano riviste satiriche come Cannibale e Il Male. Riviste che hanno preso le loro mosse dal settimanale umoristico francese Le Canard enchaîné del 1915 e dai giornali italiani degli anni ’20 e ’30 come Becco Giallo, Marc’Aurelio e Bertoldo. Cannibale è nato nel giugno del 1977 dall’iniziativa di Stefano Tamburini, dopo l’incontro con Massimo Mattioli, Marco d’Alessandro e Daniele Strauss. Il Male, invece, è stato fondato nel settembre dello stesso anno da Pino Zac (Giuseppe Zaccaria), Vincino (alias Vincenzo Gallo) e Vauro Senesi, in collaborazione con Angese (Sergio Angeletti), Sergio Saviane, Jacopo Fo, Cinzia Leone, Riccardo Mannelli e Vincenzo Sparagna.

Per quanto riguarda Cannibale, dopo l’uscita del primo numero, che veniva indicato sulla copertina come il terzo, Tamburini e Mattioli hanno coinvolto nel loro progetto prima Filippo Scozzari e poi Andrea Pazienza. In virtù della loro collaborazione, la rivista ha prodotto una nuova pubblicazione contrassegnata da una numerazione insolita e dalla presenza di quattro copertine diverse, una per ogni autore. A partire dal 1978, ha cominciato a partecipare al progetto anche Tanino Liberatore, che ha realizzato la copertina del terzo numero, inserendo una sua interpretazione grafica di Tamburini in chiave cannibalista. Nonostante la rivista non avesse raggiunto il successo che meritava, nessuno degli autori coinvolti ha abbandonato il progetto. Per la quarta uscita è stato essenziale il contributo economico fornito dalla rivista Il Male, che ha permesso la pubblicazione di un nuovo numero, caratterizzato dai disegni di José Muñoz e da un progetto grafico di impaginazione mai visto prima. Alla fine Cannibale ha dato alla pubblicazione a cadenza irregolare solo altri tre numeri “Cannibale Golf“, “Cannibale Bootleg“ e “Cannibale Science Friction“, prima di terminare con un’ultima pubblicazione sul fumetto underground americano e dare vita ad un nuova rivista satirica, Frigidaire.

D’altra parte, Il Male, nato pochi mesi dopo, è stato fondato e diretto da Pino Zac, che ha lasciato l’incarico dopo i primi tre numeri a Vincino. Pur non essendo stata accolta caldamente dal pubblico, la rivista satirica si è subito inserita nel contesto di protesta e contestazione del 1977. La sua caratteristica principale consisteva nel ricreare e pubblicare false prime pagine dei quotidiani italiani, tra cui quella di Repubblica di Scalfari sulla morte di Aldo Moro, quella del Corriere dello Sport — Stadio sui Mondiali di calcio del ’78, quella dell’Unità sulla nuova direzione intrapresa dal PCI. Il caso che ha fatto più scalpore, però, è stato la riproduzione delle prime pagine del Paese Sera, del Giorno e della Stampa, su cui è stata inserita la falsa notizia dell’arresto di Ugo Tognazzi, complice della bravata, in quanto presunto leader delle Brigate Rosse. Nonostante il clamore, la rivista ha chiuso la sua attività nel 1982, per riprendere le pubblicazioni per un numero speciale nel ’94 in occasione della discesa in campo di Berlusconi, per cui è stata realizzata una falsa Costituzione sullo stile del leader di Forza Italia. Nel 2011 Il Male è ufficialmente ritornato in edicola, sotto la direzione di Vincino e Vauro che hanno deciso di riprendere le pubblicazioni e di trasformarlo in un settimanale.

Quella di Cannibale e del Male è un’esperienza editoriale che trae la sua ispirazione dal contesto storico in cui si colloca, da quel famoso ’77 che ancora oggi pesa sulle coscienze di chi l’ha vissuto. Pur avendo una matrice comune, le due riviste hanno dato espressione a diverse tipologie di satira: Cannibale ha portato in Italia la tradizione del fumetto underground americano, quello di Zap Comix, che ha messo fine all’egemonia dei supereroi e delle commedie, portando in scena storie di droga, di sesso, di degrado urbano e di controcultura; d’altra parte Il Male ha preso di mira un certo modo borghese di fare politica e cultura nel nostro paese, attraverso un linguaggio irriverente e l’artificio del falso, che non vuole piegarsi al perbenismo dilagante.

Sono passati giusto quarant’anni dal celebre Movimento del ’77. Ripensandoci, mi viene spontaneo interrogarmi anche sul senso di reiterare un’esperienza come questa, di riprodurre un modo di concepire la satira che non appartiene più ai nostri giorni. Oggi gli indiani metropolitani si sono estinti, gli slogan pungenti si sono dissolti. Il ’77 ha ceduto il passo al nuovo millennio, la sua satira è stata inglobata nel flusso della modernità e forse è diventata qualcos’altro. Qualcosa che non è nemmeno più così divertente.

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