Vedi Napoli e poi m…angia

Gabriele Gentile
Virgola
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3 min readMar 11, 2017

“Noi siamo ciò che mangiamo”, diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach.

https://www.facebook.com/visitnaples.eu/photos/a.798765230175560.1073741828.798208836897866/1379375332114544/?type=3&theater.

Trombe, tamburi e babà hanno accolto l’arrivo del “Re del Nord”. La settimana scorsa, infatti, Kit Harington alias Jon Snow si trovava a Napoli per girare uno spot D&G. La cornice delle riprese è stato il centro storico, via dei Tribunali, il cuore pulsante della città. Un luogo nel quale rumori, odori e sapori si fondono, dando vita alla coscienza di un popolo, rafforzandone la propria identità.

“Noi siamo ciò che mangiamo”, diceva il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach. Il cibo influenza non solo il fisico ma anche il modo di pensare. È il metro di rappresentazione per eccellenza degli individui, e l’identificazione che i napoletani hanno con la loro tradizione culinaria, specialmente quella di strada, è totale. Nessun altro popolo lega, in maniera così ossessiva, radici, cultura e tradizioni alle proprie specialità, dolci o salate, indistintamente.

A conferma di quanto detto, si registrò nell’aprile 2015 una disputa tra la più importante multinazionale di fast food al mondo, McDonald’s, e la pizza. Il motivo della contesa fu uno spot girato dalla multinazionale statunitense, che screditava il simbolo della cucina partenopea a vantaggio dei propri hamburger.

La risposta fu veemente. Alcuni pizzaioli, pochi giorno dopo, effettuarono un sit-in fuori un punto commerciale della catena, offrendo pizze ai passanti. L’Associazione Verace Pizza Napoletana, dal canto proprio, annunciò di passare per vie legali se il video non fosse stato rimosso nel minor tempo possibile. Infine, alcuni giovani videomaker girarono un video di risposta, rovesciando il tema dello spot a favore della “pizza a portafoglio”.

https://www.youtube.com/watch?v=jmOigh81iPA.

La polemica ebbe talmente tanta risonanza che ne scrisse anche Nick Squires, giornalista del britannico “The Telegraph”.

La città e la sua identità uscirono rinforzate dalla polemica contro il colosso nordamericano con sede a Oak Brook, sobborgo di Chicago. Una dimostrazione di appartenenza alle proprie tradizioni, di difesa della propria storia.

http://www.passionedisofi.com/.
https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187785-d6453688-Reviews-Sindaco_Squisitezze_Napoletane-Naples_Province_of_Naples_Campania.html.

Pizza a portafoglio, pizza fritta cicoli e ricotta, frittatina di pasta e crocchè di patate, cuoppo di terra o di mare; babà, zeppola di San Giuseppe, fritta o al forno, sfogliatella, riccia o frolla. Queste prelibatezze, e molte altre, stuzzicano l’appetito dei passanti con i loro odori, le forme, i colori. Raccontano la storia di una città, la sua essenza. Piatti poveri ma per tutti; ingredienti semplici amalgamati in maniera sapiente da esaltare il sapore della semplicità. Semplicità mista a creatività.

http://www.scaturchio.it/.

Rendere buono ciò che altrove è normalità per conferire, a qualsiasi piatto, il segreto dell’unicità.

Se ne sarà accorto anche il “Re del Nord”.

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