Facebook sta sviluppando un modo per leggerti la mente

Regina Dugan all’F8 di San Jose presenta il nuovo progetto di Facebook.

“E se potessi digitare direttamente dalla tua mente?”

Questa è stata la domanda che Regina Dugan, executive di Building 8 — il riservatissimo laboratorio di ricerca e hardware di Facebook — ha posto al pubblico all’annuale conferenza F8 della compagnia a San Jose.

La domanda era tutto fuorché retorica. Dugan e Facebook stanno davvero sviluppando la tecnologia per fare esattamente quello.

Facebook sta costruendo ciò che chiama “interfaccia cervello-computer da-parlato-a-testo”, tecnologia che dovrebbe riuscire a tradurre i tuoi pensieri direttamente dal tuo cervello ad uno schermo di computer senza bisogno di parlare o scrivere.

L’idea è che questa tecnologia sarà in grado di estrarre ciò cui stai pensando, in silenzio, usando sensori non invasivi che possano leggere ciò che esattamente vorresti dire, trasformandoli in testo leggibile.

Alcuni minuti fa alla F8, abbiamo reso noto un progetto su cui stiamo lavorando che un giorno ci permetterà di condividere un pensiero semplicemente come facciamo con foto e video. Le nostre menti producono abbastanza dati da trasmettere 4 film in HD ogni secondo. Il problema è che il miglior modo che abbiamo per esteriorizzare queste informazioni — la parola — può solo trasmettere circa lo stesso ammontare di dati dei modem degli anni ’80. Noi stiamo lavorando ad un sistema che ti permetterà di digitare direttamente dal tuo cervello circa 5 volte più velocemente di quanto tu possa fare oggi sul tuo telefono. Puntiamo a trasformarlo in una tecnologia wearable che possa essere prodotta su larga scala. Persino un semplice “click cerebrale” del tipo sì/no potrebbe aiutare a rendere cose come la realtà aumentata molto più naturali. La tecnologia deve diventare molto più avanzata prima che possiamo condividere un puro pensiero o un’emozione, ma questo è un primo passo.
- Postato da Mark Zuckerberg mercoledì 19 aprile, 2017

Dugan afferma che l’idea non sia così folle. Ha mostrato il video di una partecipante ad un esperimento di ricerca di Stanford che è riuscita a digitare otto parole al minuto usando un piccolo elettrodo impiantato nel suo cervello affinché potesse muovere il cursore di un computer su una tastiera digitale.

Dugan dice che l’obiettivo di Facebook è creare “in pochi anni” la tecnologia che permetta la digitazione autonoma di 100 parole al minuto basata sui pensieri di una persona.

Il traguardo è “diventare un giorno la protesi di linguaggio per persone con disordini di comunicazione, o nuovi vettori di input per l’AR”, come ha scritto sulla sua pagina Facebook. “Persino un qualcosa tanto semplice come un click cerebrale ‘sì/no’ o un ‘mouse mentale’ sarebbero una trasformazione”.

Il sistema dovrebbe solo individuare l’attività di una regione molto specifica del cervello dove i pensieri sono trasformati in linguaggio. “Non stiamo parlando di decodificare i tuoi pensieri più casuali”, ha detto Dugan. “Quello potrebbe essere più di quanto ciascuno di noi sia interessato a sapere”.

Ma per assicurare che Facebook tradurrà solo i pensieri che vorremo condividere, la compagnia ha dichiarato che sarà necessario costruire una nuova tecnologia di sensori che possano identificare meglio l’attività cerebrale alla velocità della luce.

Quella tecnologia non esiste ancora, ma la compagnia afferma che oltre 60 scienziati ci stiano lavorando proprio ora. Facebook si aspetta di creare e spedire questi sensori su larga scala, in parte grazie all’avanzamento in materia di miniaturizzazione proveniente dall’industria delle telecomunicazioni.

Sentire di lettura della mente non è certo il tipo di annunci tecnologici che siamo soliti ricevere da Facebook, la quale fa camionate di soldi pubblicizzando sui selfie degli utenti e i video amatoriali.

Ma Facebook aveva già mostrato grandi ambizioni l’anno scorso quando Dugan fu assunta e il suo nuovo laboratorio segreto di ricerca, Building 8, annunciato, insieme alle centinaia di milioni di dollari in fondi. E Facebook ha speso la miglior parte della sua presentazione alla F8 per parlare dei suoi piani sulla realtà aumentata; la compagnia si immagina un mondo dove gli smartphone saranno sostituiti dagli smart glasses e dove le tastiere potrebbero non esistere più.

Dugan ha diretto precedentemente il DARPA, laboratorio di ricerca dell’esercito degli Stati Uniti, ha poi lavorato in Google prima di unirsi a Facebook, ed il suo lavoro è stato mantenuto segreto fino ad ora. Appare chiaro adesso che i suoi piani per Facebook siano tanto audaci quanto avremmo immaginato quando fu imbarcata nella compagnia.

“È un po’ spaventoso tutto ciò? Certo che sì”, ha detto alla fine della sua presentazione. “Se falliamo, sarà uno schifo”.

Il CEO Mark Zuckerberg non è stato timido a proposito delle sue ambizioni scientifiche — ma molte di esse sono rimaste legate ai suoi sforzi filantropici, precisamente alla promessa fatta con la moglie Priscilla di spendere 3 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni per provare a curare tutte le malattie.

In una lunga lettera pubblicata a febbraio, Zuckerberg ha fatto appena una piccola riferimento ad “accelerare la scienza”, in mezzo ad un gran parlare della creazione di comunità globali.

È l’interfaccia

Facebook non sta solo progettando di ascoltare i tuoi pensieri. La compagnia sta anche costruendo la tecnologia per comunicare con gli umani attraverso la loro pelle.

Facebook afferma la sua tecnologia agirà come la coclea dell’orecchio, che traduce suoni in frequenze mandate poi al cervello e decodificate. Solo che invece di usare le orecchie, Facebook userà la nostra pelle.

Sebbene i dettagli su questo progetto siano scarni, la compagnia di social media ha paragonato questo suo nuovo progetto al braille, che traduce conformazioni particolari della superficie in parole ed è usato da coloro che hanno impedimenti visivi.

È stato riportato largamente che Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, abbia lanciato una nuova compagnia che lavorera sulla tecnologia di interfaccia cervello-computer, dal nome Neuralink. Musk ha descritto la sua idea a proposito di questa tecnologia di interfaccia, che lui chiama “neural lace” [laccio neurale, ndt], alla Code Conference di Recode dell’anno scorso.

Creare una interfaccia wireless tra computer e cervello aiuterebbe gli umani a tenere il passo con i rapidi avanzamenti dell’intelligenza artificiale, che Musk prevede porteranno l’umanità a “restare indietro, parecchio”.

Tradotto in italiano da: recode.

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