Il riconoscimento facciale per identificare e proteggere i primati a rischio di estinzione
Il software e l’app Android che lo accompagna sono migliori di quelli che presenti in precedenza e sono una soluzione low cost rispetto ai tradizionali dispositivi di monitoraggio.
Il nuovo software di riconoscimento facciale e l’app inventata presso la Michigan State University possono contribuire a proteggere i primati a rischio, oltre il 60% dei quali è a rischio di estinzione.
I cercopitechi dorati hanno perso così tanto habitat che si trovano solo in un pugno di parchi nazionali in Africa; l’agricoltura e il commercio illegale di legno massiccio in Madagascar sta sradicando le foreste dell’isola e spostando i lemuri nativi; nell’arco di sei anni più di 22.200 grandi scimmie sono state perse a causa del commercio illegale, eppure ci sono stati solo 27 arresti.
“L’intervento è necessario per fermare e invertire questi declini di popolazione,” ha detto Anil Jain, professore di informatica e ingegneria alla MSU e autore senior sullo studio. “Il riconoscimento facciale automatizzato è un modo per contribuire a combattere queste perdite.”
Jain e il suo dottorando Debayan Deb hanno sfruttato le capacità del suo laboratorio di biometria di fama mondiale — che ha contribuito a risolvere crimini di alto profilo — per creare PrimNet. Il programma utilizza reti neurali convoluzionali (CNN), tecnologia ispirata all’intelligenza artificiale che permette a tutto, dalle auto a guida autonoma ai robot, di osservare e comprendere il nostro mondo.
I risultati, presentati su arXiv della Cornell University, mostrano che nei confronti testa a testa, PrimNet ha superato i sistemi di riconoscimento facciale all’avanguardia, tra cui SphereFace, FaceNet e LemurFaceID (un predecessore di PrimNet che il laboratorio di Jain aveva inventato).
Oltre a migliorare l’accuratezza, PrimNet rappresenta un approccio più economico e meno invasivo al monitoraggio dei primati. Tradizionali dispositivi di monitoraggio possono essere costosi, vanno da $400 a $4.000. La cattura e l’identificazione degli animali possono richiedere molto tempo e avere effetti negativi sugli animali stessi. Il processo può disturbare il comportamento sociale e può causare stress, lesioni e talvolta anche la morte.
Il team di scienziati ha creato un’applicazione Android completare a PrimNet, chiamata PrimID. I ricercatori del settore possono ora scattare una foto di un cercopiteco dorato, rilasciarla nell’app e identificare il primate in questione con un alto grado di precisione.
In molti casi, PrimID produrrà una corrispondenza che è più accurata del 90 per cento. (Con i lemuri, PrimID ha ottenuto una precisione impressionante del 93,75 per cento.) Se non è un match “esatto”, l’applicazione offrirà fino a cinque potenziali candidati dal set di dati, corrispondenti ai primi cinque rating di fiducia.
“Abbiamo confrontato PrimID con il nostro sistema di riconoscimento dei primati di riferimento e con due sistemi open source di riconoscimento del volto umano, e le prestazioni di PrimNet sono state superiori nella verifica di scenari di confronto e identificazione uno a uno, o confronto uno a molti. In futuro, prevediamo di ampliare i nostri set di dati sui primati, sviluppare un rilevatore di volti dei primati e condividere i nostri sforzi attraverso siti web open-source.”
Questa invenzione, insieme alla sua condivisione open source, fornisce un altro strumento per contrastare il traffico di animali selvatici. Ad esempio, se una scimmia antropomorfa catturata può essere fotografata e identificata, conoscerne l’origine può offrire spunti sulla sua cattura e contribuire a migliorare gli sforzi per scoraggiare reati futuri.
Tradotto in Italiano. Articolo originale: MSU Today
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