Miliardario spende una fortuna per salvare l’Oceano

Dopo aver ricavato una fortuna dalle trivellazioni, Kjell Inge Røkke investe il suo patrimonio per ricerca e prevenzione dell’inquinamento marino

L’uomo d’affari Norvegese Kjell Inge Røkke non è una persona ammirata per il suo impegno ambientale. Descritto da Forbes come uno “squalo aziendale senza scrupoli”, Røkke ha guadagnato miliardi come maggior stakeholder di un conglomerato di trivellazioni, Aker.

Il punto di svolta? Røkke ha deciso di destinare la maggior parte del suo patrimonio di 2,7 miliardi di Dollari per la costruzione di una nave da ricerca. Il REV (Research Expedition Vessel — Nave da Spedizioni di Ricerca) è lungo 596 piedi ed è concepito per sconfiggere una delle più grandi minacce per la salute degli oceani — l’inquinamento a causa della plastica.

Il REV, a cui collabora anche il WWF Norvegese, sarà in grado di ripescare 5 tonnellate di plastica la giorno e scioglierle, afferma il giornale Norvegese Aftenposten.

“Voglio restituire alla società tutto il bottino che ho guadagnato. Questa nave mi aiuterà a conseguire lo scopo.”, Kjell Inge Røkke.

Secondo Business Insider, il mega-yacht — il più grande mai costruito — può portare 60 scienziati e un equipaggio di 50 persone. Il REV sarà equipaggiato con laboratori moderni, un auditorio, due elisuperfici, un hangar per un veicolo comandato a distanza, un veicolo sottomarino autonomo, una zona cargo a poppa e dei modernissimi strumenti di sorveglianza delle aree marine. La nave potrà anche essere utilizzata per viaggi privati, imbarcando 36 turisti e un equipaggio 54 persone, per poter generare dei fondi supplementari.

Røkke, che era un marinaio, ha affermato che gli oceani “hanno sempre generato grande valore per la società”, e anche a sé stesso e alla sua famiglia.

“Gli oceani stanno soffrendo molto per la pesca eccessiva, l’inquinamento delle coste, la distruzione di habitat, il cambiamento climatico e l’acidificazione. Si aggiunge anche l’inquinamento causato dalla plastica a ferire ulteriori colpi. Bisogna assolutamente generare conoscenza e soluzioni per arginare il fenomeno”, Kjell Inge Røkke

A bordo del REV, i ricercatori tenteranno di rispondere a diverse domande cruciali per curare i nostri mari:

-Che impatto hanno le emissioni di CO2 sugli oceani e sulla conseguente acidificazione? Come ridurre gli effetti?

-Come poter contrastare l’inquinamento dalla plastica, che sta causando gravi danni alla catena alimentare marina?

-Come possiamo salvare specie a rischio?

-Come poter ridurre la cattura accessoria e come rendere ile raccolte marine più sostenibili?

-Ci sono ancora delle risorse intoccate, che potrebbero essere utilizzate come fonte di nutrimento delle generazioni future, attraverso metodi di pesca sostenibili?

Røkke afferma sempre su Business Insider, che il REV serve per raccogliere conoscenza. “Mi piacerebbe avere a bordo ricercatori, gruppi ambientali e altre istituzioni che possano elaborare nuove tecniche e sviluppare soluzioni innovative alle sfide che ci presenta il mare”.

Bisogna considerare che gli yacht di grosse dimensioni hanno un notevole impatto ambientale, ma il REV ha tentato di ridurlo al minimo.

Possiede infatti un motore ibrido con una batteria al litio in grado di generare 3 MW addizionali, in maniera da aumentare l’efficienza in periodi di picco. È anche in grado di utilizzare la sola potenza delle batterie per spostamenti silenziosi alla velocità di 2 nodi. I generatori sono stati concepiti secondo le più recenti normative ambientali e possiedono filtri particolati. Gli argani sono alimentati da un sistema speciale che può dirottare l’energia residua verso la batteria centrale, una volta raggiunta la posizione di riposo. I vari sistemi di raffreddamento e di aria condizionata si trovano nella parte sommersa della nave e vengono raffreddati dall’acqua marina di almeno 10 gradi, risparmiando energia. L’inceneritore, che scioglie la plastica, non produce gas tossici e solo poca cenere, in maniera tale da non dover ritornare continuamente a riva per smaltire la spazzatura. Il sistema di incenerimento è concepito in maniera tale da restituire 110 Kg di energia combustibile alla nave per ogni kilo bruciato.

Le luci sulla nave sono portate dai LED, e le emissioni di gas serra sono monitorate severamente. È addirittura presente un sistema di pilotaggio, chiamato VARD SeaQ , che permette di manovrare la nave secondo determinati parametri ambientali. In più i motori silenziosi non producono alcun tipo di inquinamento acustico.

Si prevede che la nave entrerà in funzione nell’estate del 2020 e non sarà solo la più grande mai costruita, ma anche la più pesante con 16.000 Gton.

Tradotto in Italiano. Articolo originale: EcoWatch

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