Nuove soluzioni per combattere il riscaldamento globale: attenuare la luce del sole e risucchiare l’anidride carbonica dall’aria

Nel campo dell’ingegneria climatica si stanno facendo strada nuovi progetti con l’obiettivo di contrastare il cambiamento climatico e far sì che l’aumento delle temperature su scala globale rimanga al di sotto dei 2°C da qui al 2100.

Una struttura di cattura della CO2 dall’aria, prodotta dalla Swiss Climeworks AG, è qui posta sul tetto di un impianto inceneritore presso Hinwil, Svizzera, 18 luglio 2017.

Alcuni scienziati stanno lavorando ad un progetto che prevede la cattura dell’anidride carbonica dall’aria con ventole giganti e si stanno preparando a rilasciare sostanze chimiche da un palloncino per offuscare i raggi del sole; iniziative che rappresentano una spinta di ingegneria climatica al raffreddamento delle temperature del pianeta.

I sostenitori affermano che progetti rischiosi e costosi come questo sono necessariamente urgenti per mettere in attuazione gli obiettivi proposti dagli Accordi sul clima di Parigi, firmati per contrastare il riscaldamento globale, portatore di ondate di calore anche estreme, piogge più intense e aumento dei livelli dei mari.

Le Nazioni Unite affermano che gli obiettivi non potranno essere raggiunti semplicemente riducendo le emissioni delle fabbriche o delle automobili, in particolare dopo la decisione del Presidente Donald Trump di far uscire gli USA dal patto siglato nel 2015. Bisogna invece insistere su nuovi modi per mantenere basse le temperature.

Nelle campagne vicino a Zurigo, la compagnia svizzera Climeworks ha iniziato a prelevare i gas a effetto serra dal mese di maggio mediante l’utilizzo di ventilatori giganti e filtri, in un progetto dal valore di 23 milioni di dollari che intende creare il primo “impianto commerciale di cattura di anidride carbonica” al mondo.

In tutto il mondo, la ricerca sulla “cattura diretta dell’aria” da parte di una manciata di aziende come Climeworks si è assicurata fondi per decine di milioni di dollari, provenienti dalle tasche di soggetti istituzionali e privati, tra cui governi, l’Agenzia Spaziale Europea e il fondatore di Microsoft Bill Gates.

Una volta rinchiusi sottoterra, enormi quantità di gas a effetto serra estratti dall’aria contribuirebbero a ridurre le temperature globali, compiendo un passo radicale che andrebbe al di là dei tagli sulle emissioni che costituiscono l’obiettivo principale dell’accordo di Parigi.

Climeworks calcola ora in 600 dollari il costo per l’estrazione di una tonnellata di anidride carbonica dall’aria e la piena capacità di estrazione dell’impianto, prevista entro fine del 2017 è solo di 900 tonnellate all’anno. Si tratta delle emissioni annuali fatte da soli 45 americani.

Climeworks vende il gas — in perdita — alle serre nelle vicinanze come fertilizzante per coltivare pomodori e cetrioli e ha una partnership con la casa automobilistica Audi, che spera di utilizzarlo come parte di altri combustibili meno inquinanti.

Jan Wurzbacher, direttore e fondatore di Climeworks, testimonia che l’azienda ha ambizioni planetarie, poiché mira a tagliare i costi a circa 100 dollari a tonnellata e a catturare l’1% delle emissioni globali di carbonio prodotte in un anno entro il 2025.

“Dall’accordo di Parigi, l’attività di business è mutata sostanzialmente, con un cambiamento di interesse da parte di investitori e azionisti lontani dagli usi industriali del carbonio e sensibili al contrasto del cambiamento climatico”. Jan Wurzbacher

Ma le sanzioni per le fabbriche, le centrali elettriche e le automobili che emettono l’anidride carbonica nell’atmosfera sono basse o inesistenti. Il costo è di 5 euro ($ 5.82) per tonnellata nell’Unione Europea.

E l’isolamento dell’anidride carbonica è complesso perché il gas costituisce solo lo 0,04 per cento dell’aria. L’anidride carbonica rilasciata dagli autocarri, per essere utilizzata in serre o per la preparazione di bevande frizzanti, costa fino a circa $ 300 a tonnellata in Svizzera.

Altre società coinvolte nella cattura diretta di anidride carbonica sono ad esempio la canadese Carbon Engineering, la statunitense Global Thermostat e l’olandese Skytree, uno spinoff dell’Agenzia Spaziale Europea, originariamente istituito per trovare soluzioni per filtrare l’anidride carbonica emessa da astronauti in veicoli spaziali.

NON PIU’ FANTASCIENZA, MA REALTA’

L’accordo di Parigi cerca di limitare l’aumento delle temperature globali in questo secolo al di sotto della soglia dei 2 gradi Celsius (3,6 Fahrenheit).

Ma i dati delle Nazioni Unite indicano che i piani attuali per tagliare le emissioni saranno insufficienti, soprattutto senza il contributo degli Stati Uniti; inoltre il mondo dovrà passare alle emissioni nette negative entro la fine di questo secolo, estraendo l’anidride dalla natura.

Le soluzioni “geo-ingegneristiche” più rischiose potrebbero comportare l’oscuramento della luce solare, lo scarico di ferro negli oceani per assorbire il carbonio, o la creazione di nuvole artificiali.

Tra le nuove ricerche universitarie, un progetto di geo-ingegneria di Harvard che prevede di offuscare la luce solare con il fine di raffreddare il pianeta, ha raccolto nel 2016 $ 7,5 milioni da finanziatori privati. Un primo esperimento all’aperto è previsto nel 2018 in Arizona.

“Se vuoi essere fiducioso nel limitare il riscaldamento a 1,5 gradi devi servirti della geo-ingegneria solare”, ha dichiarato David Keith, ricercatore di Harvard.

Il team di ricerca di Keith mira a rilasciare nell’aria circa un chilogrammo di materiale oscurante, forse carbonato di calcio, con l’ausilio di un pallone aerostatico ad alta quota sopra Arizona per verificare l’effetto che si ottiene sulla microfisica della stratosfera.

“Non credo che sia fantascienza… per me è normale scienza atmosferica”, ha detto.

Alcune ricerche hanno suggerito che, ad esempio, la geo-ingegneria, con i prodotti chimici che offuscano il sole, potrebbe influire sugli equilibri climatici globali e distruggere i monsoni, che rivestono un’importanza vitale.

E molti esperti temono che riporre le speranze su possibili tecnologie per risolvere il cambiamento climatico porti a smarrire il focus principale sui tagli alle emissioni che sono la causa del riscaldamento del pianeta.

Secondo il parere di Christopher Field, professore di climatologia alla Stanford University:

“Basarsi sulle implementazioni future di tecnologie di rimozione del carbonio è come mangiare un sacco di dessert oggi, con grandi speranze per la liposuzione domani”.

Jim Thomas, del gruppo ETC in Canada, che si oppone all’ingegneria climatica, ha dichiarato che la cattura diretta dell’aria potrebbe creare “l’illusione di una soluzione che può essere utilizzata cinicamente o ingenuamente per promuovere nuove policy sulla falsa riga del superamento degli accordi di Parigi”.

Ma i governi affrontano un dilemma. Le temperature medie superficiali sono aumentate di circa 1C (1,8F) rispetto ai livelli preindustriali e hanno registrato un aumento record l’anno scorso.

“Siamo in difficoltà”, ha dichiarato Janos Pasztor, responsabile del nuovo progetto di governance Carnegie Climate Geoengineering. “La questione non è se ci sarà o meno un aumento delle temperature ma di quanti gradi sarà e per quanti decenni si protrarrà”.

Secondo Raymond Pierrehumbert, professore di fisica all’Università di Oxford, l’ingegneria climatica non è la soluzione da percorrere. La rimozione dell’anidride carbonica richiede tecnologie molto sofisticate che richiedono investimenti e ricerche scientifiche adeguati.

Il modo più naturale per estrarre l’anidride carbonica dall’aria è quello di piantare foreste che assorbono il gas mentre crescono; tuttavia, questa soluzione richiede la riconversione di ampie superfici di terreno che servono all’agricoltura. Un’altra opzione è quella di costruire centrali elettriche che bruciano il legno e seppelliscono l’anidride carbonica rilasciata.

Di fronte a scelte così difficili e complesse, molti esperti sostengono che l’estrazione del carbonio dall’atmosfera è tra le opzioni meno rischiose. I leader delle maggiori economie, ad eccezione di Trump, hanno affermato in occasione di un recente vertice in Germania che l’accordo sul clima di Parigi è “irreversibile”.

Tradotto e riadattato in Italiano. Fonte originale: Reuters

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