Onde gravitazionali: rilevata una nuova increspatura dello spazio-tempo

Gli impianti LIGO, situati negli Stati Uniti, hanno registrato una collisione tra 2 buchi neri a circa 3 miliardi di anni luce di distanza.

Nuovi segnali sono stati captati dagli impianti avanzati LIGO, presenti negli Stati Uniti, e provengono dalla fusione di due enormi buchi neri che si trovano a 3 miliardi di anni luce dalla Terra.

La rilevazione sembra aprire un nuovo scenario nella comprensione del cosmo.

Secondo il parere di David Shoemaker, portavoce della LIGO Scientific Collaboration:

“Il fattore chiave che emerge da questa nuovo esplosione è che ci stiamo avvicinando ad un nuovo tipo di osservazione scientifica, una sorta di nuova astronomia basata sulle onde gravitazionali”.

L’ultima rilevazione è stata fatta alle 10:11 GMT del 4 gennaio, ed è descritta in dettaglio in un articolo scientifico pubblicato dalla rivista Physical Review Letters.

Ancora una volta, l’evento ha riguardato la fusione di due buchi neri e la quantità di energia coinvolta è su una scala notevole. L’analisi evidenzia che i due buchi neri avevano delle masse di partenza rispettivamente 31 e 19 volte quelle del nostro Sole; una volta avvenuta la collisione, i buchi neri si sono fusi in un singolo ammasso di poco più di 49 masse solari.

Una colossale quantità di pura energia è stata prodotta da questo evento; come attesta Michael Landry, del LIGO lab di Hanford, nello Stato di Washington:

“In questo caso 2 masse solari hanno dato luogo ad una deformazione nella forma dello spazio. L’energia che ne è scaturita è stata rilasciata in un brevissimo lasso di tempo, durante il quale nemmeno la luce ha fatto in tempo a fuoriuscire, ed è per questo che si sono resi necessari questi rilevatori di onde gravitazionali.”

Le onde gravitazionali sono contemplate nella Teoria della Relatività Generale e sono necessari decenni di sviluppo tecnologico per riuscire a captarle; cercando di descriverle, tali onde sono delle vere e proprie increspature nel tessuto dello spazio-tempo e vengono generate da eventi violenti dal punto di vista astronomico.

Prima di questa osservazione ce ne sono state altre due, nei mesi di settembre e dicembre del 2015. In tutti e tre i casi, gli scienziati non sono riusciti a stabilire le posizioni esatte dalle quali sono provenute le rilevazioni. Esiste un intervallo di 3 millisecondi durante i quali il segnale è stato ricevuto prima al laboratorio di Hanford e poi a quello di Livingston, in Louisiana. Permane un problema di triangolazione che verrà risolto quando una terza stazione chiamata VIRGO, attiva a Pisa, comincerà a collaborare attivamente con le altre stazioni che fanno parte del LIGO entro l’estate di quest’anno.

Il rilevamento delle onde gravitazionali è stato descritto come una delle più importanti scoperte della fisica negli ultimi decenni.

Essere in grado di captare le distorsioni nello spazio-tempo che hanno luogo a seguito di giganteschi cataclismi rappresenta un passo decisivo nello studio dell’Universo; oltre ad osservare eventi lontani, rilevando le radiazioni elettromagnetiche che vanno dai raggi X ai raggi gamma, i ricercatori possono “ascoltare” le vibrazioni che questi eventi hanno prodotto nel cosmo.

Queste inedite rilevazioni aprono la strada alla scoperta di una nuova classe di buchi neri, sconosciuta in precedenza, quando oggetti di oltre 25 masse solari erano praticamente sconosciuti.

Da qualche parte nell’Universo, le onde gravitazionali hanno luogo una volta ogni 15 minuti: la sfida del centro di ricerca LIGO è quella di riconoscere in quale aree questi eventi si possono rilavare maggiormente.

Tradotto in Italiano. Articolo originale: BBC

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