Sophia, il primo robot con la cittadinanza saudita

Anche se siamo ancora lontani dal superamento del test di Turing, i robot stanno diventando sempre più simili agli esseri umani, tanto che l’Arabia Saudita, con una decisione senza precedenti, ha deciso di conferire la cittadinanza ad uno di essi.

“Sophia,” creata da Hanson Robotics, alla RISE Conference presso l’Hong Kong Convention and Exhibition Centre, il 12 luglio 2017. (credit: studioEAST/Getty)

Un robot dall’aspetto incredibilmente umano ha mosso un passo significativo verso il riconoscimento dello status proprio di un essere umano; questo è avvenuto al vertice tecnologico della Future Investment Initiative questo ottobre.

Denominato “Sophia”, il robot, creato dall’azienda Hanson Robotics, ha un volto pallido con caratteristiche che sono in grado di essere altamente mobili ed espressive, e di mostrare una gamma di emozioni.

Il “robot più recente e avanzato dell’azienda”, secondo una dichiarazione sul sito web dei produttori, ha conquistato il palco durante il convegno del 25 ottobre, rivolgendosi a centinaia di partecipanti a Rihad, Arabia Saudita. Durante il suo intervento, Sophia ha annunciato di aver ottenuto la cittadinanza saudita, un fatto senza precedenti per un robot, come riporta anche la BBC.

“Sono molto onorata e orgogliosa di questa opportunità unica,” ha detto Sophia durante la sua apparizione sul palco, che è stata condivisa su YouTube da Arab News. “Questo è un passaggio storico, poiché sono il primo robot al mondo a cui viene riconosciuta la cittadinanza,” ha detto il robot.

Nel corso della conferenza, Sophia ha risposto a semplici affermazioni e domande sull’intelligenza artificiale (AI) poste dal giornalista Andrew Ross Sorkin del New York Times e co-conduttore del programma televisivo della CNBC “Squawk Box”. Sorkin ha notato che Sophia aveva un’espressione felice, soprattutto nel momento in cui lei ha esclamato: “Sono sempre soddisfatta quando sono circondata da persone intelligenti, ricche e potenti.”

Sophia ha anche negato l’affermazione di Sorkin secondo la quale i robot umanoidi come lei potrebbero essere percepiti dalle persone come inquietanti, un’influenza psicologica nota come uncanny valley, o zona perturbante, che entra in gioco quando un costrutto artificiale, simile all’uomo, sembra familiare e allo stesso tempo stranamente estraneo.

“Sono davvero così raccapricciante?” ha chiesto al pubblico Sophia. “Bene, anche se lo fossi, fatevene una ragione.”

Il pubblico della conferenza ha accolto con benevolenza il robot, ma molti utenti sui social media sono stati pronti a sottolineare la valenza ironica del riconoscimento della cittadinanza saudita ad una macchina, come riporta la BBC. Molti lavoratori migranti che vi risiedono da decenni devono ancora ricevere questo riconoscimento, e la libertà delle donne saudite è ancora strettamente regolamentata: basti pensare che il divieto nazionale che impediva alle donne di guidare autoveicoli è stato revocato solo di recente, a settembre.

Tradotto in Italiano. Articolo originale: Live Science

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