Video interattivi: le nostre storie da sfogliare

Daniele Tempera
Visual Lab
Published in
4 min readMay 4, 2018

Da un po’ di tempo stiamo sperimentando una nuova forma di contenuti video. La sfida è di puntare sull'interattività, ovvero permettere al lettore di navigare a piacimento all'interno di un video grazie ad appositi capitoli e punti di ancoraggio. Un sforzo che presuppone, da un lato la sperimentazione di nuovi strumenti tecnici — nel nostro caso la piattaforma Verse — dall'altro la capacità di strutturare un racconto cercando di intuire i punti di maggiore interesse e di interazione per il fruitore. Parafrasando Daniel Pennac, fra i diritti del lettore c’è anche quello di saltare a piacimento le pagine. I video interattivi estendono questo “diritto” anche ai nuovi lettori multimediali. Una caratteristica che implica, in maniera ancora più stringente, l’immaginazione di una sorta di “lettore modello” al quale il video è rivolto. La strategia narrativa cambia così di volta in volta, a seconda delle tematiche e delle diverse forme di fruizione previsti. Nelle nostre sperimentazioni abbiamo affrontato finora tre temi molto diversi: vediamoli nel dettaglio.

Lupi e pastori: il predatore torna a far paura

Il primo esperimento di video interattivo è sul “ritorno dei lupi” in Italia: la progressione sequenziale dei capitoli, con sequenze accompagnate da interviste a scienziati, pastori e addetti ai lavori, introducono il lettore all'interno della tematica. Ogni mini-video che compone l’interattivo è inoltre corredato da dati per permettere di contestualizzare ancora più efficacemente la difficile convivenza tra una delle specie protette dell’appennino e gli imprenditori agricoli. Si introduce pian piano così, attraverso varie testimonianze anche il tema degli “ibridi” e delle fake news che alimentano talvolta il dibattito, profilando possibili soluzioni. Il lettore può saltare agilmente, con un link, da un tema all'altro, concentrandosi sui punti di maggior interesse. Ogni mini-video è adatto a un tipo di fruizione autonoma: la scommessa è di permettere al lettore di “muoversi liberamente” fra i vari capitoli in una logica che va oltre la sequenzialità tipica della classica fruizione video. Alla fine abbiamo predisposto una scheda video riassuntiva, con tutti i dati per approfondire maggiormente il tema.

I volontari dell’italiano

La seconda sperimentazione riguarda un video sui volontari che insegnano gratuitamente l’italiano agli stranieri. La sfida era quella di ideare un format video in cui raccontare le esperienze di tre centri romani di diverso orientamento (Una casa del popolo, un’Associazione cattolica, una laica). Tutte queste esperienze di volontariato suppliscono spesso a mancanze da parte dello Stato e tutte e tre, con diversi metodi, orientamenti e tradizioni, contribuiscono all'integrazione e all'insegnamento della nostra lingua. Abbiamo deciso di montare insieme le tre interviste, articolando il racconto in diverse domande alle quali le tre insegnanti rispondono di volta in volta sequenzialmente. Nel menu, alla sinistra del video, l’utente può “muoversi agilmente” tra le diverse domande. L’obiettivo è di realizzare, da un lato una sorta di “discorso” ininterrotto, dall'altro un’efficace panoramica delle diverse posizioni. La dinamica interattiva permettere all'utente finale di navigare agilmente nello speciale, concentrandosi sulle curiosità più evidenti e scartando i punti di minore interesse. Il tutto è arricchito da un long-form in cui viene spiegato come è realmente strutturato l’insegnamento della nostra lingua per minori, adulti e rifugiati.

Ragazzi fuori

Il terzo esperimento riguarda un racconto sulle carceri minorili. L’idea era di far entrare simbolicamente il lettore negli istituti di detenzione, raccontando la quotidianità, le problematiche e i sogni di questi ragazzi in un racconto interattivo che permettesse di sottolineare singoli aspetti e criticità. Cliccando sul menu di sinistra al video, si può così navigare in video che si concentrano sulle tematiche essenziali della carcerazione minorile: la quotidianità, la necessità della rieducazione, la gestione di una “difficile eredità famigliare”, la creazione di opportunità che possono sviluppare le potenzialità del ragazzo e prepararlo alla vita che lo aspetterà fuori dalla struttura detentiva. Anche questo racconto è accompagnato da un long-form preparato dai nostri grafici e sviluppatori, attraverso il quale abbiamo raccontato diverse esperienze e pratiche per chi volesse approfondire ulteriormente la tematica.

Sono tre “prove” che ci hanno aiutato a capire come strutturare un racconto non lineare, contraddistinto da punti di ancoraggio e snodi narrativi con il quale il lettore può efficacemente interagire. Non è mancato, in questo contesto, lo studio dello strumento e di come si sono mosse le altre testate. Tutti i contenuti sono introdotti da un loop video, capace di coinvolgere e incuriosire i lettori. I risultati? Per il momento sono incoraggianti, ma siamo ancora all'inizio. Nei prossimi mesi svilupperemo altri progetti e saremo in grado di fare un bilancio più esaustivo delle potenzialità di questo nuovo strumento

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