I princìpi di Monaco

Alessandro Oliva
vivalafifa
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4 min readMay 4, 2017

Per inquadrare la dimensione del successo della Juve, basterebbe un dato: il Monaco non perdeva in casa un match europeo dal 26 novembre 2015, quando venne sconfitto 0–2 dall’Anderlecht. Oppure, varrebbe la pena considerare che, tra ottavi e quarti, la squadra di Jardim ha segnato 12 reti in totale.

Al Louis II c’era però la difesa migliore d’Europa, con 2 sole reti incassate. E il risultato finale di 0–2 per i bianconeri, che conferma loro la forza difensiva, nasce per alcuni princìpi tattici applicati con metodo da Massimiliano Allegri.

La Juventus è scesa in campo con quello che sulla carta era il solito 4–2–3–1 già usato da mesi. All’occhio però saltano alcune differenze sostanziali. La prima riguarda la difesa, con Barzagli rientrante scelto come terzino destro. La seconda è la scelta di Dani Alves spostato in avanti come esterno destro al posto di Cuadrado. La doppia scelta di Allegri si spiega prima di tutto con la necessità di far diventare la difesa a 5 in fase di non possesso, con Alves e Alex Sandro che accorciano sulla linea dei difensori: l’obiettivo di Allegri è quello di coprirsi il più possibile dalle incursioni sul centro-destra del velocissimo Mpappé, potendo contare anche sulle marcature preventive di Dani Alves e l’esperienza di Barzagli, chiamato quando il brasiliano scala dietro a chiudere su Falcao. La scelta di Allegri è giustificata dalle prime incursioni del Monaco, di difficilie lettura per la retroguardia ospite:

La linea a cinque dietro in fase di copertura viene sempre assicurata, perché a chiudere in mezzo scala in caso di bisogno anche Mandzukic: come si può notare in questa immagine, è lui a chiudere il buco in mezzo.

La partita del croato e quella di Dani Alves inquadrano meglio di tutti l’atteggiamento di gioco bianconero. Quando si proietta in avanti, la Juve si dispone in una sorta di 3–5–1–1, con i due esterni brasiliani che salgono e con Mandzukic che da esterno stringe in mezzo. Le posizioni medie in campo dei giocatori parlano chiaro:

In questo modo, si ottengono due effetti, che si vedono bene in occasione di entrambi i gol. Il primo effetto è quello di poter contare sulla quantità di Dani Alves, che si fa trovare sempre pronto sia quando è già in posizione:

Ma anche quando, nel vantaggio bianconero, il brasiliano corre per 50 metri seguendo l’azione e dopo ha la forza e la lucidità di “sentire” l’arrivo Higuain e servirlo di tacco (da notare come Mandzukic abbia fatto la stessa corsa dall’altra parte):

La disposizione del centrocampo di Allegri in possesso permette anche alla Juve di avere sempre almeno 3 uomini in mezzo: una situazione che garantisce più densità e quindi invoglia i centrocampisti ad aggredire il portatore di palla e garantire una transizione — cioè il passaggio da non possesso a possesso — veloce e di difficile lettura per gli avversari.

Lo si vede prima del gol con un’occasione per Marchisio (da notare sullo sfondo Dani Alves che sta verso il centro in marcatura preventiva su Falcao):

Quindi nel raddoppio che nasce da una palla intercettata nel lavoro in mezzo (e con Pjanic che segue l’azione verso l’area) e da Dani Alves che trova Higuain alla perfezione.

Il lavoro eseguito dalla Juventus nelle due fasi ha dunque esaltato le doti di Alves e Mandzukic. Come abbiamo visto, il croato ha lavorato in fase difensiva scalando fino in fondo quando serviva e allargandosi o stringendo tra fascia e centro quando la Juve ha attaccato.

Mario ha avuto inoltre licenza di andare in mezzo all’area come ai tempi del Wolfsburg, senza di fatto pestarsi i piedi con Higuain. Anzi. Come si vede in questa azione, l’avanzamento di Alex Sandro palla al piede fa sì che Mandzukic vada in mezzo, con Dybala che attacca la profondità per servirlo e Higuain che arretra per fare da eventuale “rimorchio”:

Ancora una volta, dunque, così come nella gara di ritorno al Camp Nou ai quarti, possiamo parlare di “Juve totale”, in grado cioè di compiere entrambe le fasi con ordine e sfruttando tutti i propri uomini a disposizione.

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Alessandro Oliva
vivalafifa

Scrivo di calcio, business e social media, recensisco sushi su Tripadvisor.