Token crittografici e Tokenizzazione: cosa sono e ambiti di applicazione

Claudio Menzani
vivido-it
Published in
4 min readJun 18, 2020

Cos’è un token

Un token è un oggetto che ha lo scopo di rappresentare in modo tangibile un valore economico o una qualità. Un token generalmente non è frazionabile, può essere scambiato per beni o servizi oppure essere lo strumento di una campagna marketing.

Un token crittografico rappresenta un asset programmabile basato su una blockchain. Può essere scambiato / trasferito tra due parti tramite protocollo informatico senza la presenza e l’ausilio di intermediari. Un token crittografico può essere frazionabile.

Il valore di un token crittografico deriva dalla rappresentazione univoca di un asset: il possesso del token conferisce al detentore un attestato di proprietà relativo all’asset informatizzato rappresentato.

L’asset informatizzato può essere costituito da un diritto, quali un titolo di credito o un diritto di prestazione, oppure da una qualsiasi forma di valore economico, quali asset digitali o fisici.

I token che non fanno riferimento ad asset reali e che non prevedono di rappresentare asset digitali esterni alla blockchain di emissione possono fungere da garanzia di proprietà del token stesso. Il valore di questi token, che hanno generalmente funzione di valuta, è generalmente legato al concetto di scarsità.

Un token crittografico può essere emesso e normato con diritti addizionali da uno smart contract che ne regoli la governance. In questo caso particolare, i token rappresentano un complesso di regole, rigidamente definite all’interno dello smart contract, utili a definirne i limiti di emissione e di esercizio, vincolandone i possessori.

Tipologie principali di token

I token possono essere inoltre suddivisi tra “fungibili” e “non fungibili”.

La fungibilità rende i token indistinguibili tra loro. Ogni token con la stessa nominazione detiene lo stesso valore di un altro token ed è perciò interscambiabile e rimpiazzabile.

Uno dei principali standard di token fungibili su blockchain è l’ERC-20 di Ethereum. Per rientrare in questa classificazione, i token fungibili ERC-20 devono posseder le funzioni di interrogazione della disponibilità totale dei token emessi e dei token presenti in ogni indirizzo (wallet). Inoltre, il token deve essere trasferibile tra due indirizzi.

I token non fungibili rappresentano un asset unico, univoco e non sono interscambiabili. Di conseguenza possono essere utilizzati per rappresentare degli asset scarsi, che tramite il processo di tokenizzazione divengono verificabili digitalmente e possono essere scambiati tra compratori e venditori senza perdere l’unicità.

Il principale standard blockchain per i token fungibili è attualmente l’ERC-721, simili agli ERC-20 con l’aggiunta di funzioni che identifichino la proprietà del singolo token.

I token crittografici vengono generalmente suddivisi in “Equity”, “Utility” e “Asset-backed”.

Gli Equity tokens rappresentano la partecipazione in una azienda, gli Utility hanno in valore intrinseco che può essere speso all’interno di un particolare processo, mentre gli Asset-backed rappresentano un servizio o un asset reale.

Il costo relativamente basso di emissione di token permette la creazione di una economia nella rappresentazione digitale di asset reali — anche in forma frazionaria — che possono rendere più vasto, trasparente e liquido il proprio mercato di riferimento.

Tokenizzazione e token economy

Il processo di conversione di asset reali o digitali in token è chiamato “tokenizzazione”, che è propriamente definibile come il processo di conversione di un diritto di proprietà di un asset in token digitali su blockchain.

Campi di applicazione della tokenizzazione di asset reali, che permettono l’abbattimento delle barriere d’ingresso nel mercato di riferimento e la riduzione delle frizioni tra domanda e offerta, possono essere il mercato dell’arte e il real estate.

La tokenizzazione della proprietà di un oggetto d’arte e/o da collezione può comportare diversi benefici. Le certificazioni di originalità, di proprietà e di scambio dell’opera tokenizzata possono essere facilmente scritte e tracciate sulla blockchain. La frazionabilità della proprietà permette di abbassare la soglia di ingresso ad eventuali investitori e compratori.
Lo stesso può valere per un immobile, la cui proprietà può essere suddivisa in una frazione del token corrispondente.

Piattaforme di tokenizzazione

Il processo di tokenizzazione crittografica su blockchain può essere eseguito su blockchain diverse da Ethereum.

Le principali blockchain non Ethereum che adottano i token sono Waves, EOS e NEM.

L’ultima blockchain open source ad adottare processi di creazione, assegnazione, scambio e distruzione (burn) di token è Scrypta Blockchain, che ha creato la piattaforma Planum per semplificarne la creazione decentralizzata a bassissimo costo di emissione e di transazione.

Benefici della tokenizzazione

I principali benefici della tokenizzazione sono così riassumibili:

· Eliminazione — o quantomeno riduzione — degli intermediari;

· Abbattimento dei confini fisici tra stati e mercati;

· Aumento della trasparenza;

· Frazionamento dei diritti di proprietà e quindi aumento dei partecipanti ai mercati;

· Aumento della liquidità nei mercati;

· Riduzione dei rischi di investimento.

Marco Moshi

--

--