Atti cinematografici in luogo pubblico Ep.2

Discorso di inizio anno

Alessandro Beghini
Waste of Ink
2 min readJan 1, 2018

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Ogni grande Leader mondiale saluta l’anno con il discorso di fine anno, io per quello non sono arrivato in tempo per cui non mi resta che fare quello di inizio anno. Cercherò di essere breve e preciso, immagino che l’ultima serata del 2017 sia stata complicata per molti voi lettori, non ho quindi intenzione di dilungarmi troppo. Ma lasciamo stare le chiacchiere, andiamo al sodo.

Che sia un 2018 ricco di Storie, ecco quello che voglio augurarvi. Storie da leggere, da sentire, da scrivere, da raccontare. Storie che potrete trovare qui su Waste of Ink, ovviamente, ma anche tutte le altre. Quelle da vedere al buio di un cinema, quelle scritte tra le pagine dei libri o quelle raccontate da un qualche vecchio amico.

Non lo dico solo perché io con le storie ci vivo, ci provo a campare e mi ci diverto. Lo dico perché sono fermamente convinto che le storie e la forza della narrazione siano la grandi risorse della nostra specie.

Foto di due miei lettori poco convinti della mia precedente affermazione.

No, non prendetemi subito per stupido, sono serio. Ascoltatemi un secondo. Ad esempio esiste uno studio di due professori della Sloan School of Managment al MIT, il quale spiega una cosa semplicissima. I due studiosi con nomi altisonanti parlano delle capacità dei computer ad apprendimento approfondito. McAfee e Brynjolfsson dicono che ci sono tre obiettivi didattici che i robot e i computer ad apprendimento approfondito non saranno in grado di raggiungere nel prossimo futuro: l’ideazione, il riconoscimento di modelli dalla struttura ampia e la comunicazione complessa.

Avete capito cosa intendo no? No?

Semplicemente significa che nell’immediato futuro le macchine possono sostituire gran parte dei lavori che l’uomo compie ogni giorno ma che non saranno in grado di raccontare storie. Non crediate sia una cosa da poco, visto che sull’arte di raccontare storie si basano alcuni dei grandi pilastri della nostra contemporaneità come ad esempio il mondo della pubblicità e quello della politica.

Scusatemi, non volevo diventare pensante. Non volevo farvi prendere paura dei roboot cattivi e spingere a iscrivere i vostri figli ad un corso di scrittura creativa teso a salvare il mondo. Era solo per dire che le storie, sono importanti. Non solo per me.

Vi auguro che sia un anno ricco di storie che possiate scoprirne di nuove e che possiate scoprire anche nuovi posti in cui trovarne di interessanti. Come ad esempio Waste of Ink. Basta con tutta questa pubblicità, avevo promesso sarei stato breve e lo sarò.

Che sia un grande 2018 cari lettori, vivete e raccontate.

Buon anno.

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