Atti cinematografici in luogo pubblico Ep.3

In attesa del gate

Alessandro Beghini
Waste of Ink
2 min readJan 3, 2018

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Attesa del gate, non si decide ad uscire.

Alle 12:05 parte un volo per Casablanca, appena ho visto il nome devo ammettere di averci fatto un pensierino. Magari vado a vedere come se la passa Rick, magari ha aperto un locale nuovo, magari Ilsa è tornata.

La mia testa che viaggia è riportata a terra dalla necessità di conoscere il gate, ma ancora niente. Parte un volo per Newark e magari all’aeroporto ad aspettare c’è Tony, ripenso al finale dei Soprano. Se Tony è vivo, di certo è all’aeroporto che aspetta qualcuno o magari qualcosa.

La voce squillante di una bambina irrompe nella chiasso leggero della zona d’attesa. Chiede a sua sorella dove deve andare per il volo a Barcellona.

La sorella le dice: “Adesso ci guardiamo Cristina.”

Per un momento penso di sognare, se l’altra si chiama Vicky sono davanti ad un segno del destino. Ma il destino lo uccide la madre, che arrivando chiama l’altra figlia Giulia.

No. “Giulia Cristina Barcellona” non ha lo stesso suono. Vicky Cristina suona meglio.

Un vichingo guarda tabellone dei gate, aspetta che arrivi il suo, io guardo speranzoso. Ancora niente.

Chiamano il volo per Parigi e una coppia corre verso il gate, forse vanno a viverci a Parigi. Non avrebbero tutti i torti, alla fine che Parigi esista e che qualcuno decida di vivere da qualche altra parte è incomprensibile.

Sono come una serie di piccoli segni che mi circondano. Non so se è il cinema che mi insegue o io che ci sto andando incontro. Ma la cosa rimane comunque sinistra.

Mi guardo intorno. Eccolo. Gate A10, vado.

Nel momento in cui parto dalla riproduzione casuale del mio iPhone arriva City of Stars. È troppo.

Va bene, lo ammetto, quest’ultima me la sono inventata. Ma nella mia testa è effettivamente successo.

Vado al gate. Viene anche il vichingo, lui dalla faccia credo a Stoccolma ci si fermi. Io faccio scalo.

Los Angeles sto arrivando, ma questo credo tu già lo sappia.

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