Page by page: Match Point

Dentro le pagine del dramma londinese di Allen

Alessandro Beghini
Waste of Ink
11 min readJan 27, 2018

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Premessa

Da bambino ho sempre rotto un sacco di giocattoli. Non perché fossi un piccolo vandalo, ma perché sono sempre stato incuriosito a cosa ci fosse dentro gli oggetti che mi facevano divertire. Sentivo la necessità di esplorarli per capire come fossero fatti, per apprezzarli a pieno. Quella che vi propongo ora è un’esperienza molto simile ed è un gioco che faccio spesso con i film.

Si tratta dell’analisi della sceneggiatura, passando attraverso la sua distruzione e frammentazione, così da poterne apprezzare i meccanismi e le regole che la dominano. Bisogna chiarire che quella che segue di conseuguenza non è una recensione del film e neanche una spiegazione della trama. Non voglio nemmenon giudicare se la sceneggiatura sia scritta bene, semplicemente cerco di prenderla e di analizzarla. Capire come i tre atti si siano strutturati, cercare di seguire il protagonista e gli altri personaggi nella loro evoluzione, cercare di analizzare le scelte fatte al momento della scrittura del testo.

Ci sono esempi in cui la sceneggiatura non è completamente uguale al film, perché spesso nella fase di produzione e in quella di post-produzione vengono apportate modifiche molto corpose alla storia. Non è questo l’esempio, il film che tutti noi abbiamo visto è fedelissimo alla sceneggiatura scritta da Allen.

L’unico consiglio che mi sento di darvi prima di cominciare a leggere è quello di vedere il film. Non solo per il grande numero di spoiler qui presenti, ma anche perché risulta più facile capire quello di cui sto parlando se già conoscete tutta la trama. Poi anche perché questo è un film meraviglioso e se non lo avete mai visto siete un pochino stronzi. Non tanto. Un pochino.

Leggere una sceneggiatura

Leggere una sceneggiatura non è certo difficile, se ci riesco io, che non sono certo David Mamet, a giostrarmi tra le pagine con un abbastanza destrezza allora possono riuscirci tutti. Però risulta più semplice se si conoscono un paio di regole basilari che provo a sintetizzarvi. La narrazione cinematografica si struttura in tre atti, anche il film più strano e enigmatico che avete mai visto poggia e proprie fondamenta in questa semplice regola.

Il primo atto ha il compito di presentare i protagonisti e il mondo in cui si svolge la storia, chiarisce le regole del gioco fin dal primo minuto e permettere allo spettatore di entrare nella vicenda gradualmente.

Il secondo atto è quello che viene definito in gergo tecnico “confrontation”. Ovvero quello in cui i personaggi intraprendono il loro viaggio e la vicenda si sviluppa avvolgendo lo spettatore che a questo punto dovrebbe essere completamente immerso nella storia.

Il terzo atto tira le fila della storia, arriva subito dopo l’ultima grande prova affrontata dai nostri protagonisti ed è l’ultima sequenza che porta al finale e alla risoluzione della storia. Il primo atto corrisponde solitamente al 25% della storia, il secondo al 50% e il terzo nuovamente al 25%

In ogni sceneggiatura una pagina corrisponde ad un minuto di film, una sceneggiatura è lunga in media 90-120 pagine e di fatti la lunghezza della grande maggior parte dei film che vediamo varia tra i 90 e i 120 minuti.

Non pensiate però che queste siano regole inflessibili, ad esempio la lunghezza della sceneggiatura di Match Point è di 131 pagine ma il climax del primo atto non arriva precisamente intorno a pagina 33 ma molto più avanti. Ho controllato e letto la sceneggiatura ripetutamente prima di scrivere questo piccolo pezzo e sono abbastanza sicuro di aver preso più o meno tutti i climax e i punti rilevanti, ma potrei anche essermi sbagliato. Insomma ve l’ho detto, non sono David Mamet.

Atto I

La prima immagine (Pagina 1) nel cinema è fondamentale. Deve incarnare al suo interno tutto lo spirito del film, deve essere capace di catturare la nostra attenzione e chiarirci fin da subito quali saranno le intenzioni della storia. Match Point ha una prima sequenza quasi perfetta che ci consegna in poche righe non solo la tematica del film, ma anche le regole del mondo che si sta per aprire davanti a noi: un mondo in cui la fortuna ricopre un ruolo fondamentale e beffardo. A dircelo è proprio Chris, il protagonista della storia con un voice over sovrapposto all’immagine di una pallina da tennis che si sbatte contro il nastro della rete, rimanendo in bilico tra le due metà del campo.

Chi disse: “Preferisco avere fortuna che talento”, percepì l’essenza della vita. La gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita. Terrorizza pensare che sia così fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre o tornare indietro. Con un po’ di fortuna va oltre e allora si vince. Oppure no e allora si perde.

Subito dopo la prima immagine Chris ci viene mostrato per la prima volta, un giovane ragazzo di bell’aspetto intento ad andare ad un colloquio di lavoro come maestro di tennis in un esclusivo club di Londra. Una sequenza pulita che senza il bisogno di alcuna spiegazione ci fornisce molte informazioni sul nostro protagonista.

Pagina 14 — Chris incontra per la prima volta Nola al tavolo da ping pong. Questo incontro rappresenta nella vita del nostro protagonista quello che viene definito in gergo incidente scatenante. Lei è la donna che scuote lo status quo, colei che mette in difficoltà il deciso e impenetrabile Chris che nelle prime pagine si era comportato come una perfetta machina. Aveva trovato lavoro e fatto amicizia con Tom, un ricco e giovane esponente dell’alta società londinese. Grazie a questo nuovo legame aveva conosciuto la sorella di Tom,Chloe, la quale fin dal primo incontro con Chris si dimostra affascinata da lui. Tutto andava secondo i piani fino a che non si è imbattuto per la prima volta in Nola.

Pagina 44 — La fine del primo atto, dopo l’ottima costruzione che rende perfettamente l’idea di dove Chris voglia arrivare e come voglia arrivarci, arriviamo al primo climax della storia. Una scena passionale in mezzo ad un campo di grano, Chris e Nola che finalmente danno sfogo alla loro passione in un apice di sensualità. Questo climax è preceduto dalla scena all’interno di un bar tra pagina 34 e pagina 38 in cui Chris e Nola flirtano veramente per la prima volta, escludendo il primo flirt al tavolo da ping pong a pagina 14 in cui Chris ancora non aveva iniziato una relazione con Chloe e neanche sapeva che Nola fosse la fidanzata di Tom. La scena è importante anche per scoprire qualcosa di più di Nola: le sue origini, le sue paure, il suo caratte e fragile coperto da una maschera di sicurezza. Ero inizialmente indeciso se il climax fosse quello all’interno del bar o quello nella tenuta di campagna. Infine ho pensato che un flirt in un pub non fosse una scena tanto forte da rappresentare un climax, anche se è l’inizio di qualcosa tra i due personaggi. Rimango abbastanza sicuro della mia scelta, il culmine della passione viene raggiunto a pagina 44 e rappresenta il perfetto climax del primo atto.

Atto che si conclude quindi dandoci tutte le coordinate necessarie: sappiamo chi è Chris, da dove viene e dove vuole arrivare. Vediamo la sua relazione con Chloe e la sua capacità di sfruttare l’influenza del padre della ragazza per fare carriera. Allo stesso tempo conosciamo la sua debolezza: Nola. Il tallone d’Achille che per certi versi rende Chris umano e non un semplice calcolatore incapace di provare reali sentimenti.

Atto II

Subito dopo il climax però la relazione tra Nola e Chris non prende largo, anzi è scoraggiata dalla ragazza e questo rappresenta un ostacolo nei piani di Chris. Ostacolo utile alla narrazione perché permette alla storia di non interrompere un ritmo sempre crescente.

Tra pagina 46 e pagina 48 ci viene presentato velocemente un personaggio che sarà molto importante più avanti: Henry. Tennista e vecchio conoscente di Chris, rappresenta un legame con il passato del protagonista ed è l’unico personaggio con cui Chris parli e si rapporti senza fingere. Il crescendo della storia non si interrompe, anzi Allen alza la posta in gioco prima con il matrimonio tra Chris e Chloe e poi inserendo una trama secondaria molto importante. A pagina 53 infatti scopriamo che Chloe desidera rimanere incinta, mentre Chris sembra riluttante all’idea della gravidanza.

Da pagina 63 inizia nuovamente la relazione tra Chris e Nola, dopo che lei si è lasciata con Tom e tornata per qualche tempo in America, i due si incontrano per caso al Tate Museum riaccendendo un fuoco che per Chris non si era mai spento. Questo è un punto importante non solo perché ci stiamo avvicinando alla prima grande svolta del secondo atto ma anche perché da questo momento, dopo che Nola aveva sempre tenuto le redini della relazione tra i due, la palla comincia a passare pian piano in mano a Chris fino ad arrivare al punto in cui lui controllerà completamente il gioco.

A pagina 81 arriva la prima culminazione, il punto di non ritorno in cui il crescendo raggiunge il suo apice: Nola è incinta!

Questo rappresenta per Chris il problema più grosso affrontato fino a questo momento, la situazione che potrebbe portarlo alla completa distruzione. La cosa interessante è come Allen giochi con la sotto trama in questa occasione, Nola apprende della gravidanza proprio nel momento in Chloe non riesce a rimanere incinta. Il punto di massima tensione solitamente viene raggiunto a metà del film, qui ci troviamo un pochino avanti rispetto alla metà, ma non eccessivamente. Da qui in poi non si aggiungeranno più nuove linee narrative all’interno della storia, ma semplicemente si andranno a districare gli intricati fili della storia fino ad arrivare al climax del secondo atto.

A pagina 86 ci accorgiamo di quanto il personaggio di Henry sia importante. Chris parla con lui della sua situazione, di come si senta incapace di scegliere se lasciare o meno Chloe per Nola. Si confida con questo personaggio del passato con il quale si sente libero di parlare riuscendo a chiarire allo spettatore la sua scelta: non può lasciare Chloe, sarebbe una mossa folle che non porterebbe a niente. La chiacchierata con questo personaggio ci fa capire perfettamente come Chris non sia cambiato dall’inizio del film, come sia intento ad andare proprio dove vuole andare e come consideri Nola solo un ostacolo da superare per raggiungere il proprio scopo. Non ci sono altri personaggi con cui Chris potrebbe essere così sincero e nonostante Henry sia un personaggio appena abbozzato all’interno della storia questa chiacchierata non risulta in alcun modo forzata ed è un ottimo sostituto ad un voice over, il quale sarebbe stata l’altra unica alternativa per spiegare i sentimenti di Chris.

Da questo momento la relazione tra Chris e Nola precipita completamente fino ad arrivare a pagina 107 dove troviamo il climax del secondo atto.

Chris si libera di lei uccidendola in maniera spietata. Uccide prima l’anziana vicina di casa che era stata introdotta da Allen sempre nel secondo atto, dopo di che ruba alla donna alcuni gioielli e pillole, infine aspetta Nola al rientro dal lavoro e le spara. Un piano perfettamente Hitchockiano in cui Nola sembra essere la vittima accidentale al seguito di una rapina. Si tratta la consacrazione definitiva di Chris, il quale diventa l’uomo senza scrupoli e ambizioso che voleva essere fin dall’inizio. Sparare a Nola significa rinunciare all’ultima cosa che lo rendeva “umano”, l’unico legame spontaneo e non programmato della sua vita. Sparare a Nola significa superare l’ostacolo che si era messo tra lui e il suo brillante avvenire.

Atto III

Pagina 116 — Chloe annuncia di essere incinta, la gravidanza scioglie anche i fili della sotto trama, risuonando come uno strano premio alle azioni di Chris. Ma nel giro di poche righe arriva un primo twist, un imprevisto in quello che dovrebbe essere il trionfale finale del nostro protagonista. La polizia chiama Chris, il quale è stato collegato all’assassinio di Nola Rice il ritrovamento del diario della ragazza.

Pagina 125 — Il sogno, la visione, una sequenza che si ispira al più classico dei drammi, il protagonista che deve affrontare gli scheletri del suo passato. Solo qualche riga di dialogo in cui Chris cerca di difendersi razionalizzando il suo omicidio citando Sofocle e attingendo alla sua grande cultura. La sequenza termina con uno scambio di meraviglioso, il quale racchiude al suo interno tutto il film.

“Sarebbe appropriato se io venissi preso… e punito. Almeno ci sarebbe un qualche piccolo segno di giustizia. Una qualche piccola quantità di speranza di un possibile significato.”

Le parole di Chris sono quasi all’opposto di quelle pronunciate all’inizio della storia, in cui additava la fortuna come unica vera grande risorsa dell’uomo. Ora, dopo il suo vile atto, sembra cercare qualcosa di più nella vita, una giustizia divina che smentisca la sua tesi.

Pagina 127 — Proprio quando la polizia sembra essere vicina a smantellare il perfetto piano di Chris un colpo di fortuna salva il protagonista. La fede della vicina di Nola, che Chris pensava di aver gettato nel Tamigi, viene ritrovata addosso al corpo senza vita di un eroinomane. L’omicidio di Nola viene così classificato come un danno collaterale avvenuto dopo una rapina per motivi di droga e Chris esce dalla storia pulito.

La tesi di Chris non è smentita, la fortuna domina il mondo creato da Allen in questo dramma londinese.

Pagina 128 — Siamo nella scena finale, l’immagine con cui Allen ci vuole lasciare è quella di Chris e di tutta la famiglia Hewett che festeggiano la nascita della nuova arrivata e come se non bastasse da uno scambio di battute tra Chris e Tom riusciamo anche a capire che Chris è stato da poco promosso ulteriormente. Finisce dunque con la vittoria di Chris sotto tutto i fronti, o almeno sotto tutti i fronti per lui importanti. Ha sacrificato la sua moralità e si è macchiato di omicidio per continuare la sua scalata che ora più che mai procede perfettamente.

Questa era insomma una specie di analisi pagina per pagina di uno dei film più belli scritti da Allen negli ultimi 15 anni, a mio parere. Ma non voglio giudicarlo, come ho già detto in precedenza. Spero possa essere servito per apprezzare i meccanismi che dominano la storia e spero di essere stato abbastanza preciso da spiegarli correttamente.

Per me è un esercizio per tenermi in forma, per voi magari potrebbe essere un buon modo per scoprire quali sono i trucchi con cui una storia vi rapisce e vi incanta.

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