L’Italia, il Covid 19 e le aziende

Riflessioni sul ruolo e sulla centralità del settore amministrativo nelle piccole/medie imprese.

Laura Vittoria
weBeetle
4 min readMay 27, 2020

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La pandemia -e la conseguente crisi economico-finanziaria- hanno messo in evidenza in maniera netta lo stato di salute delle aziende italiane e il loro approccio al settore amministrativo e gestionale.

Quest’ambito, nella maggior parte delle aziende, viene considerato poco o solo in casi di necessità. Come se una gestione attenta dei fabbisogni, delle ottimizzazioni dei costi -con la conseguente ottimizzazione dei flussi finanziari- non sia alla base di una buona riuscita e crescita aziendale.

Questa situazione ci pone oggi, più di ieri, davanti ad un quesito:

Come vogliamo pensare al nostro futuro? Come intendiamo ricostruire e partire nuovamente per creare una nostra economia finalmente forte e capace di resistere agli imprevisti?

Sono dell’idea che la gestione amministrativa e finanziaria di una piccola/media impresa non debba differire da quella di una grande impresa. Parere che purtroppo non vedo condiviso. Leggo articoli di consulenti che, in sostanza, dicono che oggi per far funzionare le cose si deve dare attenzione alla gestione amministrativa e finanziaria. Affermazioni di questo tipo sono ovvietà per chi si occupa di questi aspetti. La domanda che naturalmente segue è questa: Cosa si è fatto fino a ieri? Ho una risposta: Poco o nulla.

Oggi chiamiamo “eccellenze” realtà che semplicemente hanno dato peso a tutti gli aspetti produttivi di un’azienda e non solo al reparto produzione e vendita.

Dopo quasi 30 anni di attività in questo settore, vorrei consigliare a tutti gli imprenditori delle piccole aziende di dare peso all’area amministrativa e di fare in modo che si possano formare collaboratori, che non facciano semplicemente gli scrivani, ma che possano imparare ad attivare quei sistemi di sintesi e di analisi atti a far crescere aziende sane e solide.

La mia azienda oggi affronta, con la giusta tensione ma con una certa tranquillità economica, questa situazione molto seria perché abbiamo, dal primo giorno, prestato attenzione ai costi e ai ricavi, all’ottimizzazione e alla pianificazione.

Che siano 10, 100 o 1000k da gestire in flusso, se ci si approccia in maniera obiettiva e il più possibile dettagliata, si possono avere grandi risultati.

Alla base di tutto ci dovrà essere il senso di appartenenza all’azienda che ci pone in condizione di agire come se il buon fine del nostro lavoro sia quello di far crescere qualcosa di nostro, qualcosa che ci appartiene. Siamo tutti partecipi al buon funzionamento aziendale, non solo la parte produttrice!

Vorrei consigliare a chi inizia o a chi ha un’azienda in stallo di non fermarsi, di lavorare affinchè i propri collaboratori- specialmente quelli amministrativi- non pensino di essere inascoltati.

L’amministrazione è il cuore pulsante di un azienda, no una “cosa” che sta lì, che vive di vita propria e che serve solo per domande sporadiche.

Nelle aziende di servizi software, e non mi riferisco a quelle che si occupano di produzione in serie, è utopico pensare di avere metodi di analisi adatti a verificare e controllare l’andamento aziendale. Quello che concretamente si fa è cercare di adattare al meglio le regole che si usano nelle aziende di produzione dei beni per cercare di produrre dei risultati che fotografano lo stato della società. Il lavoro amministrativo è un lavoro dinamico e la persona che si occupa di quest’ambito deve riuscire ad essere estremamente flessibile, in termini di strumenti da usare e soluzioni da trovare.

Chi gestisce il settore amministrativo e finanziario è, in sostanza, il braccio destro del CEO. Ho avuto la fortuna di ricoprire questo ruolo in tutte le aziende in cui ho lavorato. Un ruolo riconosciuto in maniera più o meno esplicita.

La tenacia, la diligenza e un po’ di fortuna nell’aver incontrato persone che riconoscessero il valore del mio ruolo mi hanno aiutato a riuscire nell’intento di affermare la posizione ricoperta e trasmettere, almeno in parte, l’importanza del settore amministrativo.

Come in tutti i lavori ci sono dei periodi di stallo che vanno superati con fermezza e principalmente partecipazione aziendale. Sentire l’azienda come se fosse propria e considerare ogni vittoria come una propria vittoria.

Questo modo di pensare dovrebbe essere insegnato. E a dire il vero sono anni che cerco master e corsi qualificati per riuscire ad apportare le ottimizzazioni giuste a far sì che la pianificazione, le proiezioni e il conseguente flusso sia sempre più preciso e realistico, ma nessun corso mi ha soddisfatta. Gli ultimi corsi/master che ho frequentato hanno confermato la mia idea: crediamo ancora che l’Italia si basi sull’industria, con materiali e catena di montaggio, magazzino e logistica. Ma da tempo non è così. Il mio lavoro si basa anche sulla costanza e la tenacia e quindi, anche in questo caso, io non mi do per vinta e cercherò ancora gli strumenti giusti per migliorare me e l’azienda per cui lavoro.

Brano consigliato per la lettura

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