Progettare uno spazio comunicativo per valorizzare le persone
Come e soprattutto perché abbiamo dato forma a weTalk, il blog aziendale di weBeetle.
“WeTalk è una dimensione creata per lo scambio di conoscenza, una conoscenza che accumuliamo da anni e che siamo ben felici di condividere. Queste sono le nostre parole, questi siamo noi.”
Ho scritto queste parole, quasi come fossero parte di un enunciato performativo, per dare il via all’esperienza di WeTalk nel mese di luglio del 2019. La progettazione di questo spazio comunicativo ha avuto un periodo di gestazione molto lunga perché è stata corale e partecipata e perché volevamo in tutti i modi evitare che si rivelasse un tentativo annoverabile tra le azioni che vengono definite “azzardo”.
Ma riavvolgiamo il nastro.
Chi è che racconta cos’è un’azienda? Ogni personalità che abita i suoi spazi.
Questa constazione ha rappresentato il punto di partenza del processo di rinnovamento della comunicazione di weBeetle. Quando è iniziata a nascere l’esigenza di raccontarsi, di raccontare quello che la mia collega Laura Vittoria, HR di weBeetle, definisce “l’essere azienda”, abbiamo pensato che il modo più giusto sarebbe stato partire dal “principio di esistenza” della comunicazione aziendale. Nella sua versione originaria, questo principio suggerisce che una strategia comunicativa debba essere documentata e conosciuta da tutte le persone coinvolte nella vita di un’azienda, quindi personale interno ed esterno. Abbiamo pensato di cambiarne la sostanza facendo in modo che queste persone fossero parte integrante della strategia comunicativa. Nella nostra versione personale, il principio di esistenza di conseguenza afferma che “ogni persona partecipa e contribuisce alla strategia comunicativa”.
Per fare in modo che l’azienda iniziasse a raccontarsi, sono stati organizzati incontri strutturati nel corso dei quali abbiamo fatto in modo che ogni personalità, che ogni voce, partecipasse in maniera concreta alla definizione dell’immagine e dell’identità dell’azienda. Guardare con i loro occhi, avere la possibilità di vedere quello che vedevano loro.
weTalk, il blog di weBeelte è, di fatto, un racconto corale e rappresenta una delle concretizzazioni di questo lavoro di co-costruzione della comunicazione aziendale.
Non abbiamo progettato e costruito un blog aziendale perché weBeetle doveva equipararsi, negli atti comunicativi, alle altre aziende. Lo abbiamo fatto per dare senso e continuità ad un progetto più grande in cui abbiamo provato ad intrecciare la comunicazione con la valorizzazione delle persone.
La progettazione del blog aziendale ha seguito un iter partecipativo, la costruzione della sua identità e la scelta degli argomenti da sviluppare sono stati condivisi e discussi attraverso tecniche di facilitazione proprie dell’educazione non formale. Abbiamo deciso così di valorizzare ogni voce, dando vita ad una redazione interna all’azienda, a cui si accede su base volontaria, dedicata allo sviluppo e alla cura del blog.
La composizione della reazione, del Team Redazione per l’esattezza, cambia di anno in anno. Nel mese di gennaio apriamo una call interna per la formazione del team, gruppo che collaborerà in maniera continuativa per un anno, lasciando comunque aperta la possibilità a tutto il personale di contribuire come freelance.
La vita e la continuità di questo spazio non dipendono dal lavoro di personalità esperte nella comunicazione, ma da chi lavora in azienda e ha il desiderio di condividere la conoscenza accumulata negli anni, i propri interessi, i propri traguardi.
Questo blog è diventato così moltiplicatore di voci, uno specchio attraverso il quale osservare lo sviluppo del nostro percorso professionale, una narrazione collettiva dell’azienda. Ma anche un punto di osservazione favorevole per osservare le persone e imparare a conoscerle.
weTalk non è solo uno spazio che contiene parole messe in fila ma un contenitore di persone e di percorsi. Uno spazio di confronto all’interno del quale dare prova delle proprie capacità e attitudini, in cui si acquisisce e nello stesso tempo si afferma il proprio ruolo nell’ecosistema azienda che cresce e si sviluppa, costruendosi.
Quello che ci ha consentito è la possibilità di leggere tra le righe perchè, di articolo in articolo, ci ha dato contezza di cose che non avremmo avuto la possibilità di vedere. Abbiamo visto la voglia di mettersi in discussione, la vocazione per la trasmissione della conoscenza, la creatività, l’empatia. Ci sta dando la possibilità di comprendere le necessità, i ritmi, le peculiarità, gli interessi delle persone e, di conseguenza, capire come valorizzarle.
Un vero percorso in divenire.
In questo modo impariamo ad evolvere, ci educhiamo ad uno sguardo dinamico, alla consapevolezza che guardare anche al di là del ruolo, delle competenze tecniche, è fondamentale. Che guardare la persona è sempre la scelta giusta.
Questo articolo è stato scritto ascoltando “The Barrell” di Aldous Harding: