Summer on a (not) solitary beach

Francesca Postiglione
weBeetle
Published in
3 min readJun 9, 2022

Summer School dell’Habeetat Innovation Hub di weBeetle

Capita alle volte che i progetti prendano forma dalle parole. Parole che hanno un potere evocativo tale da delinearne le caratteristiche, perfino i dettagli.

Se poi la parola che ha dato la spinta al processo di generazione è polisemica, può capitare che si riesca a vedere oltre un’idea abbozzata. In linguistica si definisce polisemica una parola che ha più significati che coesistono e che hanno una storia comune.

Il progetto della Summer School dell’Habeetat Innovation Hub di weBeetle nasce dalla parola playground, che è di fatto una parola polisemica.

Il playground è un campo da gioco all’aperto dedicato principalmente alla pallacanestro, si riferisce in generale ad un terreno di gioco. Ma è anche un’area progettata affinché i bambini e le bambine possano giocare in sicurezza. Il playground è, in senso stretto e esteso, un posto in cui alle persone piace stare.

L’associazione semantica è quasi immediata: playground porta con sè l’idea della dinamicità, della collaborazione, del divertimento, del mettersi in gioco insieme ad altre persone. Concetti che, legati all’apprendimento, richiamano e sottolineano la sua possibile dimensione corale in cui il gruppo che apprende ne rappresenta il centro nevralgico.

Ci piace definire questo percorso come un’esperienza formativa perchè il contesto che abbiamo creato non sarà quello del semplice trasferimento di informazioni.

Ma raccontiamo le cose per bene:

La Summer School è dedicata ai ragazzi e alle ragazze che vogliono diventare developer e che hanno voglia di vivere l’esperienza concreta dello sviluppo di un progetto e di tutte le dinamiche laterali che naturalmente avvengono nel corso dei suoi avanzamenti. L’obiettivo principale è quello di rendere le persone che parteciperanno capaci di creare un’applicazione web completa dall’interfaccia al database nel contesto di framework come Fastify e React utilizzando HTML, CSS, JSX, JavaScript e Node.js.

Questa esperienza formativa si compone sostanzialmente di due fasi:

Learning Phase: fase di apprendimento in cui sarà di primaria importanza trasferire quelle competenze tecniche fondamentali per raggiungere l’obiettivo. La learning phase avrà una durata di quattro settimane durante le quali si cercherà di immergere i/le partecipanti in un contesto di apprendimento capovolto, minimizzando -ma senza mai abbandonare del tutto- la frontalità delle lezioni e creando situazioni di scoperta, stimolando la messa in atto di strategie cognitive e processi analitici per giungere a soluzioni possibili. Dalle tecnologie ai linguaggi, passando per interfaccia utente e esperienze d’uso, per poi giungere al lean thinking e alla sua centralità nell’ottimizzazione delle risorse in termini di strutture, processi, pensiero.

Project Phase: in questa seconda fase, anch’essa della durata si un mese, i/le partecipanti, divisi in team, svilupperanno un progetto open source utilizzando le tecnologie apprese e lavorando con il framework Scrum. Questo secondo atto dell’esperienza formativa ruoterà attorno al concetto di gruppo e alle sue dinamiche. I team verranno coinvolti in momenti di condivisione e di potenziamento delle competenze comunicative, di quelle competenze trasversali fondamentali che consentono alle di contribuire a rendere solido ed efficace un gruppo di lavoro di cui fanno parte.

Alla Project Phase seguirà un evento di presentazione finale, in cui i team presenteranno i progetti. Un momento dedicato alla narrazione dell’esperienze e al confronto.

Le fasi dell’esperienza formativa si svolgeranno interamente nell’ Habeetat di weBeetle che ci piace definire “spazio d’azione”, un ambiente di apprendimento fatto di interazioni e scambi, un ambiente strutturalmente aperto e trasparente perché, utilizzando le parole del pedagogista Loris Malaguzzi, “l’ambiente fisico non è neutro: la struttura, la conformazione, la qualità e predisposizione equivalgono a un terzo insegnante”.

Questo spazio, nel suo primo movimento, accoglierà otto persone che con le loro idee e i loro progetti ne modelleranno forma e scopo. Non ci resta che aspettare qualche giorno.

Questo articolo è stato scritto ascoltando The Tallest Man on Earth “Love Is All":

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Francesca Postiglione
weBeetle

Facilitator & Corporate Trainer @weBeetle, psycholinguist, unaware nerd, picture book lover, mamma di Anita e Alma.