Search, Google cambia ancora: insight e nuovi scenari

Andrea Gozzi
Webranking
Published in
7 min readSep 26, 2018
Ben Gomes, vice presidente di Google Search, News & Assistant

Lo scorso lunedì un articolo di Ben Gomes (vice presidente di Google Search, News & Assistant) sul blog ufficiale di Google ha annunciato l’arrivo di alcune nuove features della ricerca di Google.

Si tratta di uno degli annunci più importanti mai fatti pubblicamente da big G in ambito Search, e impatterà molto il modo in cui fruiamo della ricerca organica, quindi vi invito a leggere; da quello che possiamo vedere, le implicazioni possono essere molte. Sostanzialmente, vengono annunciate 3 nuove features:

1) Google Search Journeys

2) Google Discover

3) Visual content

1. GOOGLE SEARCH JOURNEYS

Il passaggio da risultati di ricerca a “itinerari di ricerca” si avrà con l’aggiunta di quattro feature.

Activity Cards e Collections

Google renderà raggiungibili direttamente dalla search “in maniera intelligente” le tue ricerche passate:

Google Search — Activity cards

Questo non tramite una lista tipo cronologia, ma con delle Activity Cards. Queste Activity Cards possono essere poi aggiunte alle Collections.

Per meglio comprendere le Collections, pensa a una cosa a metà tra una lista di preferiti e un feed, con l’intelligenza artificiale di Google a fare Content suggestion, cioè ad aggiungere contenuti automaticamente alle Collections in base ai tuoi interessi. Si aprono molti scenari sia lato paid che organico, ma soprattutto si tratta di una funzionalità molto simile all’ambiente che troviamo dentro Amazon.

Google Search — Collections

Se parliamo di ecommerce, infatti, sembra evidente come questa funzionalità possa essere accomunata a una sorta di wishlist cross-site. Se venissero poi integrate dai siti metodi di pagamento unificati (ad esempio Google Pay/Wallet), è evidente che questo potrebbe mettersi in diretta competizione con il colosso di Seattle.

Organizzazione dinamica dei risultati di ricerca

Inoltre, verrà aggiunta l’ organizzazione dinamica dei risultati di ricerca. Vale a dire che Google proporrà autonomamente all’utente, molto meglio e in maniera più “diretta” di quanto già non faccia, una serie di code lunghe inserite in un carosello, in caso di ricerche generiche.

Vale a dire: non solo proverà a interpretare l’intento di ricerca dell’utente, ma userà l’algoritmo per proporgli di arricchire la ricerca, precaricando il contenuto nella SERP.

Google Search — Organizzazione dinamica

Personalmente ritengo che questo aumenterà di molto l’importanza di posizionarsi con un featured snippet per ricerche di coda lunga, spostando l’attenzione dell’utente su queste ultime, piuttosto che sulle cosiddette keyword di testa. Queste sono keyword secche, ad alto volume di ricerca ma dal dubbio valore in termini di conversioni e qualità della visita, dall’intento di ricerca incerto e sulle quali è difficile posizionarsi.

Topic Layer

Sarà inoltre aggiunto un topic layer nel knowledge graph, costruito per mettere insieme tutte le informazioni che rimangono fuori da quello attuale, e la loro variazione nel tempo. Sembra si tratti di uno spazio necessario per contenere tutte le nuove informazioni che saranno raccolte sui vari topic, che altrimenti resterebbero escluse e difficilmente raggiungibili.

Per dirla con le parole di Ben Gomes:

“Il topic Layer viene creato analizzando tutti i contenuti esistenti sul Web per un determinato argomento e sviluppa centinaia e migliaia di argomenti secondari. Per questi argomenti secondari, possiamo identificare gli articoli e i video più rilevanti, quelli che si sono dimostrati sempreverdi e continuamente utili, oltre a nuovi contenuti sull’argomento. Analizziamo quindi i pattern per capire in che modo questi argomenti secondari si relazionano tra loro, in modo da rendere più intelligente il tipo di contenuto che potresti voler esplorare successivamente.”

2. GOOGLE DISCOVER

Già attivo su Google News, si tratta di una rivisitazione dell’attuale feed con l’aggiunta di meccaniche più social: Google apprende dalle difficoltà emerse con G+ eliminando tutta la parte prettamente social (amici, collegamenti) e mettendo l’IA al servizio del singolo utente, in modo da fornire un feed personalizzato che esplori nuovi contenuti sulla base degli interessi personali. Inoltre, permette di fare deep dive dei topic più interessanti.

Google Discover

E poi diciamocelo: chi non vorrebbe avere una avanzatissima intelligenza artificiale che propone autonomamente informazioni sempre più attendibili e verificate, e che tende a diffidare e riconoscere le fake news molto meglio dei vostri contatti di Facebook? (Il “Medic Update” di agosto 2018 è cascato proprio a fagiolo, non credete?)

Un esempio di quella che potrebbe essere un’esperienza utente con queste modifiche?
Stai pianificando un viaggio (compri volo e hotel) e questo si aggiunge automaticamente a Google Calendar. In Google Discover ti appaiono gli articoli sulle varie attività da fare in quella destinazione. In più puoi mettere gli articoli nelle tue Collections e crearti una lista di cose da fare.
La VERA novità? Che hai fatto tutto questo senza uscire mai dall’app di Google Search (o da Chrome).

3. VISUAL CONTENT

In arrivo fra qualche giorno anche un update dell’algoritmo che regola la ricerca per immagini (quindi attenzione se basate una parte della customer journey su questo).

In sostanza questo nuovo algoritmo aumenterà l’importanza della reputazione della pagina web dalla quale viene tratta l’immagine, oltre a considerare diversamente la posizione dell’immagine all’interno della pagina (meglio se above the fold). Questo aiuterà a scremare meglio i risultati, declassando le immagini poco rilevanti per gli utenti. Inoltre, vedremo l’inclusione nella SERP immagini di alcune caratteristiche della pagina web, come il rating e il title della pagina.

Nuova SERP immagini

Inoltre, in tema Visual Content, verranno implementate altre 3 novità:

AMP Stories

Sulle orme di Facebook e Instagram stanno per essere aggiunte le AMP Stories (disponibili per adesso solo per i personaggi famosi). Sarà possibile per gli editori aggiungere in maniera autonoma le AMP Stories, ma anche l’IA di Google potrà crearne in maniera automatica.

Google AMP Stories

Topic Preview

In arrivo anche le preview dei video per i topic che cerchi direttamente in SERP, con autoplay, velocità di riproduzione aumentata e campionatura di alcuni pezzi per farti vedere in breve tutto il contenuto del video.

Topic Preview

Google Lens

Potenziamento di Google Lens, adesso esistente come app legata a Google Foto. Le funzionalità di Lens verranno aggiunte alla ricerca per immagini.

Google Lens nella ricerca per immagini

Sia Topic Preview che l’implementazione di Lens mirano ad intercettare un comportamento di acquisto e di integrazione online/offline molto in voga tra i giovanissimi e legato a doppio filo al concetto di influencer marketing: questo bypassa improvvisamente tutti gli sforzi per creare algoritmi di taggatura dei prodotti in foto/video e risolve il problema alla base.

Caso d’uso tipico: vedo una foto del mio influencer preferito e improvvisamente la distanza del suo outfit dal mio armadio si riduce drasticamente.

Conclusioni

Forse mai come adesso appare chiaro come Google stia investendo su un percorso di ricerca della qualità, della quale il medic update è stato solo l’inizio.

Queste modifiche, a mio avviso, puntano a rendere molto più immersiva la ricerca di Google, e probabilmente in futuro si tenderà ad uniformare molti aspetti anche fra i siti e-commerce, in modo da rendere possibili percorsi di scelta e acquisto del prodotto/servizio integrati fra brand diversi.

Cosa succederà al tuo sito brand?

La prima considerazione che scaturisce per i siti dei brand è che molto probabilmente perderanno traffico.
Fino ad ora, l’equazione:

più funzionalità in SERP = meno click sui siti

si è sempre bilanciata, e questo caso non farà eccezione.

A differenza però di come è stato per Featured Snippet et similia in questo caso c’è un grande potenziale di fare branding fuori dal sito, soprattutto con l’utilizzo di AMP Stories e Visual Search.

Forse è il caso quindi di allontanarsi ulteriormente dal considerare il traffico organico come il KPI principale (come è stato, ad esempio, per il bounce rate), aumentando la considerazione verso altri fattori, come la visibilità organica, sperando che Google renda misurabili in futuro anche le interazioni con queste nuove funzionalità della SERP su Analytics e/o Search Console.

P.S. Questa settimana sarò con Webranking al Brighton SEO, evento in UK interamente dedicato ai vari aspetti dell’ottimizzazione sui motori di ricerca!

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Questo post è stato scritto da Andrea Gozzi per il blog di Webranking

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Andrea Gozzi
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FULL time NERD, from 2011 I spend 1/3 of the day doing SEO. Since 2017 I work for Webranking, the biggest italian search agency.