Internet ci fa ancora paura?

Davvero dobbiamo ancora preoccuparci di dove vanno a finire i contenuti?

Giacomo Capra
Webranking
2 min readJun 13, 2019

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Premessa: «Nel 2020 l’intero comparto Internet (pubblicità e vendite contenuti Media online) supererà tutto il settore della Stampa (pubblicità e vendita copie cartacee)», e a raccontarlo è l’Osservatorio Internet Media della School of Management del Politecnico di Milano di cui Webranking supporta la ricerca come partner.

Misurare l’impatto dell’online advertising è sempre più cruciale

L’Osservatorio, a cui sono stato invitato a intervenire commentando i risultati della ricerca continua: «Il tema della measurement strategy è sempre più importante per le aziende italiane: la quasi totalità dei maggiori investitori ha compreso come la capacità di misurare il contributo dell’online advertising alle performance di marketing e di business sia indispensabile per progettare adeguatamente e interpretare compiutamente le iniziative di marketing e comunicazione. L’evidenza principale che emerge è che una implementazione effettiva di una strategia evoluta alla misurazione è in grado di generare a tutti gli effetti un concreto vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti».

Le aziende puntano sempre più l’attenzione a un modello di funnel non lineare incentrato sull’utente. Le campagne sono per questo diventate sempre più ibride con metriche interconnesse. La parte importante è davvero l’analisi del dato associata a tre elementi: i messaggi che si erogano, i formati e i mezzi.

Da qui il problema della Brand Safety

Oggi gli utenti hanno moltissimi touch point e sul tema della Brand Safety c’è sempre più attenzione.

Nell’advertising che sempre più sposta il focus dal dove mostro il mio banner verso a chi mostro il mio banner il concetto di brand safety cambia completamente di significato.

Ovvero: al netto di casi estremi come violenza, pornografia, ecc… il mio brand può apparire in contesti che per l’utente sono di valore mentre per l’azienda no, dobbiamo davvero impedirlo? Se il mio target frequenta siti con contenuti non affini al mio brand dove appaiono annunci di remarketing possiamo considerarlo un problema di Brand Safety?

Gli user generated content, soprattutto quelli privati, non possono essere controllabili e non si può impedire che l’adv di un brand appaia nei pressi di un contenuto, personale, non idoneo.

Mi chiedo: è davvero un problema?

Questo articolo è stato scritto da Giacomo Capra, Digital Marketing Director, per il blog di Webranking.

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Giacomo Capra
Webranking

Digital Marketing Director @Webranking. Appassionato di tecnologia e molte altre cose, forse troppe.