Leonardo Da Vinci, il primo Experience Designer del Rinascimento

Samuele Bursi
Webranking
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4 min readJan 4, 2018

Sempre attratto dalla figura di Leonardo, passando da Milano, ho sfruttato l’occasione per ammirare il Cenacolo Vinciano presso Santa Maria delle Grazie.

Cosa c’entra questo con l’Experience Design?

Sicuramente colpito da un po’ di deformazione professionale, non ho fatto a meno di notare quante somiglianze ci fossero tra le tecniche utilizzate da Leonardo e il mondo dell’Experience Design.

“Lo bono pittore ha da dipingere due cose principali, cioè l’homo e il concetto della mente sua. Il primo è facile, il secondo difficile perché s’ha a figurare con gesti e movimenti delle membra”

Proviamo ad osservare le fasi che hanno portato alla realizzazione del dipinto — di ieri— comparandole con alcune metodologie utilizzate da uno UX Designer — di oggi.

User research & user personas

Caricature

Da grande osservatore quale era, prima di iniziare la realizzazione dei suoi dipinti, Leonardo dedicava diverso tempo alla ricerca.

L’ispirazione nasceva dal contesto reale, ad esempio inseguendo persone con tratti estetici particolari, cercava di memorizzarne l’aspetto all’interno del proprio taccuino. Queste più recentemente sarebbero state chiamate caricature.

Così come Leonardo studiava i “moti dell’animo” degli apostoli ricercandone il significato più intimo ed emotivo, allo stesso modo oggi un bravo UX Designer estrae pattern di comportamento delle singole personas per generare i bisogni che guideranno il flusso di progettazione.

Benchmark

L’opera si basa sulla tradizione dei cenacoli di Firenze ma, in controtendenza agli standard dell’epoca, Leonardo vuole metterne in evidenza l’originalità e sceglie di rappresentare un episodio inconsueto dell’ultima cena: il momento nel quale Gesù rivela agli apostoli che uno di loro lo tradirà.

Wireframing

Schizzo per il Cenacolo

Osservando l’opera dal punto di vista geometrico, l’ambiente è semplice e calibrato, si integra perfettamente con la prospettiva della stanza che viene amplificata all’interno del dipinto.

Quelli che oggi chiamiamo wireframe equivalgono a tutto il lavoro di bozzetti realizzato da Leonardo per validare soluzioni e idee che emergevano durante il processo creativo, dal generale al particolare delle singole componenti.

Mockup

Dettaglio di una Ghirlanda nelle lunette

Leonardo non amava la tecnica dell’affresco che doveva essere di rapida esecuzione prima che l’intonaco si asciugasse imprigionandone i colori.

Scelse di dipingere l’opera a tempera: questo gli permise di modificare e aggiungere dettagli in itinere fornendo una particolare ricchezza al dipinto. Una serie di piccole pennellate e una raffinata stesura tono su tono consentiva una migliore unità cromatica, realizzando sottili gradazioni di colore e luce che si fondono in modo impercettibile, visibili solo da molto vicino.

Leonardo fu uno dei primi a introdurre la tecnica dello sfumato non solo su sfondi e paesaggi ma anche sui soggetti.

Osservando la parte centrale dell’opera, si nota come la figura di Gesù sembri emanare una luce radiale. La scelta di posizionarlo di fronte alle finestre non è casuale: Leonardo voleva trasmettere la sua presenza divina senza l’utilizzo di aureole o elementi astratti ma mantenendo la scena il più realistica possibile.

Per lui dipingere era come lavorare — oggi — a una moderna user interface, dove si cerca di far emergere gerarchie visive attraverso l’utilizzo dei colori e della luminosità.

Deterioramento

Particolare dell’apostolo Giovanni

Appena terminata l’opera, Leonardo si accorge di aver utilizzato una tecnica non adeguata all’umidità della parete. Per riportare fino ai giorni nostri lo splendore originale del dipinto si è reso necessario un restauro molto impegnativo che ha fatto emergere in alcuni dettagli una luminosità e freschezza cromatica persa nel tempo.

Ci troviamo difronte ad un dipinto grandioso che, senza un adeguato restauro, rischia di perdere la sua integrità.

Allo stesso modo oggi, un progetto ben sviluppato, senza un’evoluzione costante rischia di tralasciare nuove tecnologie, nuovi browser, nuovi device.

Esperienza sopra le aspettative

Ultima Cena (Cenacolo Vinciano)

Riuscite ancora ad osservare l’ultima cena come un semplice dipinto? Riuscite ancora ad osservare un progetto digitale come una semplice esecuzione?

Leonardo è riuscito a creare un’opera che supera le aspettative di chi la osserva, così l’Experience Designer deve concepire prodotti che superino le aspettative degli utenti per lasciare in loro un ricordo positivo dell’esperienza vissuta.

Ne sono convinto: se fosse nato oggi Leonardo sarebbe (anche) un favoloso Experience Designer.

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Samuele Bursi
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I’m a UX Designer, striving to provide practical and creative solutions :)