Medic Update, la nostra analisi sul nuovo algoritmo Google a favore della qualità

In Webranking abbiamo creato un osservatorio ad hoc per analizzare sito per sito quali sono gli effetti del broad core update

Andrea Gozzi
Webranking
8 min readAug 28, 2018

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A partire dal 1° agosto 2018, la digital marketing community (soprattutto e-commerce manager e specialisti SEO) è alle prese con lo studio di un rimescolamento dei posizionamenti sulle pagine di ricerca di Google a livello internazionale.
Queste oscillazioni sono dovute ad un aggiornamento dell’algoritmo che ordina i risultati di ricerca.

L’update è stato subito confermato dall’account twitter ufficiale di Google.

L’update è stato subito confermato dall’account twitter ufficiale di Google.

Alcune considerazioni in merito a questo tweet:

Un aggiornamento “broad core” si ha quando Google apporta diverse (broad) modifiche al suo algoritmo principale (core). Alcuni di questi aggiornamenti potrebbero includere una varietà di fattori quali, ad esempio, l’aumento dell’importanza della qualità dei backlink o la riduzione dell’importanza delle pagine con una scarsa user experience.

Gli update “broad core” sono quindi diversi rispetto agli aggiustamenti dell’algoritmo che vengono effettuati molte volte all’anno.

Perché aspettare fine agosto per parlarne?

Molti siti hanno avuto fluttuazioni nei posizionamenti che sono poi rientrate o peggiorate a distanza di qualche settimana (in particolare il 18 agosto). Anche noi, dopo alcune settimane di analisi, siamo arrivati a farci un quadro più chiaro di quello che sta succedendo alle SERP di Google e ci sembra il momento giusto per affrontare l’argomento. Inoltre, viste le oscillazioni mostrate dai tool, il rollout di questo aggiornamento è probabilmente ancora in corso.

Cos’è il “Medic Update”?

L’update in questione è stato quasi da subito ribattezzato dalla community SEO come “Medic Update”, questo perché fin dall’inizio i siti con oscillazioni più evidenti sono stati quelli relativi al settore medical. Naturalmente, trattandosi di un aggiornamento dell’algoritmo, tutti i siti sono coinvolti, quindi la definizione stessa di “Medic update” si è rivelata, quasi subito, non corretta.

Altra cosa ad essere chiara fin dai primi giorni è che i più colpiti fossero i siti con pagine YMYL.

YMYL (acronimo di Your Money, Your Life) è un termine per indicare le pagine che (definizione di Google) “potrebbero potenzialmente avere un impatto sulla felicità futura, sulla salute, sulla stabilità finanziaria o sulla sicurezza degli utenti”.

Stiamo parlando quindi di siti di news, siti a carattere scientifico, medico, finanziario e tutti i siti che consentono transazioni (e-commerce).

A questo punto dobbiamo ricordarci che giusto qualche settimana fa, Google ha aggiornato le linee guida dei Quality Rater (persone esterne a Google incaricate di fare valutazioni qualitative sui risultati di ricerca organici) inserendo delle specifiche indicazioni sulle pagine YMYL, in ambito medico e non. Queste linee guida sono importanti perché rendono un concetto che può essere soggettivo (la definizione della qualità di un sito) in un concetto oggettivo.

Quality rater guidelines di Google, capitolo 2

Autorevolezza, competenza, affidabilità: 3 criteri di Google per un’analisi qualitativa dei contenuti

Si legge dalle quality rater guidelines:

“Remember that the first step of PQ (Page Quality, ndr) rating is to understand the true purpose of the page. Websites or pages without some sort of beneficial purpose, including pages that are created with no attempt to help users, or pages that potentially spread hate, cause harm, or misinform or deceive users, should receive the Lowest rating. For all other pages that have a beneficial purpose, the amount of expertise, authoritativeness, and trustworthiness (E-A-T) is very important”

Quindi, sempre secondo Google, i fattori da considerare sono:

  • La competenza (Expertise) del creatore del contenuto;
  • L’autorevolezza (Authoritativeness) del creatore del contenuto, del contenuto stesso e del sito web;
  • L’affidabilità (Trustworthiness)del creatore del contenuto, del contenuto stesso e del sito web.

Attenzione: recentemente John Mueller, webmaster trends analyst di Google, ha confermato che la reputazione dell’autore non è un fattore di posizionamento diretto, può essere però uno dei fattori che va ad arricchire il concetto di E-A-T.

Per quanto riguarda i siti di ambito medical, oggetto principale di questo articolo, le quality rater guidelines scendono ancora più nel dettaglio:

Le pagine che forniscono consulenza o consigli medici per avere un alto valore E-A-T dovrebbero essere scritte o prodotte da persone o organizzazioni con competenza medica o accreditamento adeguati. I consigli o le informazioni mediche con un alto valore E-A-T devono essere scritte o prodotte con uno stile professionale e dovrebbero essere modificati, rivisti e aggiornati regolarmente.

Possiamo perciò dedurre che non sia un caso che l’aggiornamento venga rilasciato a stretto giro dopo l’update delle quality rater guidelines, dato che va a colpire proprio queste tipologie di siti.

Ipotesi e metodologia

Viene a crearsi quindi la necessità di estrapolare dei KPI dalle informazioni riportate sopra. Per fare questo, abbiamo bisogno di formulare alcune ipotesi, che andranno poi dimostrate elaborando i dati. Le ipotesi che troverete sono sia formulate da noi, che prese dai vari gruppi e forum di discussione sull'argomento.

I dati che pubblichiamo sono frutto di un’analisi interna fatta su fattori quantitativi e qualitativi di 100 siti italiani in ambito medical.
Fra questi ci sono:

  • Siti di specialisti e liberi professionisti;
  • Siti di case di cura, ospedali e case farmaceutiche;
  • Siti di informazione su tematiche sanitarie.

Il parametro scelto per misurare gli effetti dell’algoritmo è la SEO Visibility, criterio non influenzato dalla stagionalità.
Lo strumento utilizzato per calcolare la SEO Visibility di questi siti è SEMrush.

Non sono presenti e-commerce, che saranno oggetto di ulteriori analisi.

Risultati dell’analisi

Ipotesi 1: Nei siti con blog o con sezioni informative, l’inserimento delle fonti all’interno degli articoli gioca un ruolo fondamentale per essere premiati dall’algoritmo.

Risposta: VERO

Citare le fonti o no: Crescita percentuale media (fonte: Semrush)

Da considerare però che in quella piccola fetta di minoranza sono presenti anche alcuni soggetti ad alto potenziale di E-A-T quali: un’importante casa farmaceutica, una clinica che implementa il widget di Trustpilot con ottime valutazioni, due siti di informazione scientifica con una sezione dedicata al comitato etico e due siti di medici con un Curriculum Vitae pubblicato molto esteso. Se si escludono questi elementi, il grafico sopra diventa così:

Citare le fonti o no: Crescita percentuale media (fonte: Semrush)

Ma andiamo ancora più in verticale.

Ipotesi 2: Con il “medic” update, l’inserimento della bibliografia è una attività ad alto impatto.

Risposta: VERO

L’inserimento di riferimenti bibliografici ha avuto in genere riscontri positivi anche se non inseriti in tutti gli articoli del sito.

Inserimento bibliografia: Crescita percentuale media (fonte: Semrush)

Diamo quindi dei pesi ai vari fattori: inserimento fonti, inserimento bibliografia, inserimento dell’autore all’interno del contenuto dell’articolo e nessun inserimento di questi fattori.

Inserimento riferimenti: Variazione percentuale media (fonte: Semrush)

Dai dati in nostro possesso è quindi evidente come sia necessario l’inserimento di questi elementi all’interno dei vari articoli.

Ipotesi 3: Meglio non avere un blog che averlo solo per aumentare il bacino di keyword, gestendolo male.

Risposta: VERO

Uno dei fattori “premianti” di questo aggiornamento: siti che sembrano di scarsa qualità nei contenuti, ma che invece, non avendo pagine YMYL vanno bene così come sono. Nei fatti l’aggiornamento ha penalizzato quelli che gestiscono male la loro comunicazione tecnico/scientifica (o pseudo tale).

Variazione % in agosto rispetto a luglio in base alla gestione della comunicazione (fonte: Semrush)

Ipotesi 4: Il “medic” update colpisce i siti non in https.

Risposta: FALSO

Il 53% dei siti analizzati era in https. In questo 53% la crescita media nella SEO visibility di agosto rispetto a luglio 2018 è stata del 36%. Nel restante 43% dei siti, ancora in http, la media della crescita è stata del 121%.

Crescita assoluta rispetto a luglio 2018 (fonte: Semrush)

Questo significa che (complice anche la tipologia di siti, che spesso vogliono solo informare e raramente chiedono dati) in questo aggiornamento il protocollo con il quale viene servito un sito non è un parametro rilevante.

“Non starete dicendo che http è un fattore di posizionamento?”

Assolutamente no. Ecco perché.

Distribuzione win/lose tra protocolli (fonte: Semrush)

Come vedete, le due distribuzioni sono molto simili. Semplicemente, avreste avuto la stessa probabilità di perdere/crescere indipendentemente dal protocollo utilizzato. Ad esempio: un sito in http mi sta fornendo delle informazioni corrette e verificate, a dispetto di altri siti in https non altrettanto precisi da questo punto di vista. Questo sito si merita di essere premiato nel posizionamento per la query digitata (se non mi chiede dati personali)? Dai dati mostrati qui sopra, assolutamente sì.

Ipotesi 5: Sono premiati i siti che aderiscono ad AdSense (così Google guadagna di più)

Risposta: FALSO

I siti che mostrano Ad, anche non invasive, ad agosto calano in media del 28% rispetto a luglio. Anche in termini assoluti ci sono molti più siti con pubblicità che calano (80%) rispetto a quelli che crescono (20%) di visibility.

Cosa fare quindi se il tuo sito Medical è stato colpito?

  1. Niente panico. Soprattutto se sei certo di aver sempre lavorato bene in ottica SEO, pensando prima di tutto agli utenti. Ogni giorno vediamo rientrare dei drop anche importanti. Le SERP si stanno ancora muovendo;
  2. Esegui o fai eseguire da un SEO esperto un report di posizionamento per capire su quali keyword hai perso posizionamenti, in molti casi una perdita di ranking non corrisponde a una perdita di traffico;
  3. Leggi le linee guida dei quality rater aggiornate e cerca di capire per le keyword che hai perso cosa sta penalizzando te o favorendo i tuoi competitor;
  4. Esegui o fai eseguire da un SEO esperto un’analisi completa del tuo sito. Ricordati che questo aggiornamento riguarda solo pochi aspetti dell’algoritmo, che è rimasto quasi totalmente invariato; il tuo calo potrebbe essere dovuto ad altri aspetti;
  5. Se il tuo sito è disponibile per più mercati nazionali, ripeti queste operazioni trattando ogni mercato come indipendente.

Conclusioni

In definitiva, almeno in ambito medical sembrano applicate da questo algoritmo le nuove linee guida dei quality rater.

Possiamo quindi affermare con una certa sicurezza che Google sta tentando, forse per la prima volta fuori da Google News, di penalizzare i siti contenenti informazioni non verificate (chissà se questo concetto evolverà in un futuro attacco alle fake news) o per le quali l’autore non comunica abbastanza trust.

Il processo per farlo non è ancora perfetto, si registrano ancora diverse anomalie (un valore vicino al 3% di siti che sembrano smentire le supposizioni fatte) rispetto a quanto descritto sopra. Sarà poi il lavoro dell’IA di Google e dei quality rater ad affinare il nuovo update.

Oltre il settore Medical

Più in generale, registriamo, per query transazionali, molta instabilità nei risultati di tipo info-commerce quando il testo all’interno del sito manda il listing below the fold.

Oltre a questo, ci sono evidenti miglioramenti delle posizioni dei siti multimarca per ricerche generiche e miglioramenti di siti ad alta verticalità per coda lunga e argomenti specifici. Ma questo sarà sicuramente oggetto di un’ulteriore analisi, vista la grande varietà dei siti e-commerce.

Da parte nostra, continuiamo a tenere monitorata la situazione e ad aggiornarvi con le ultime novità!

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Questo articolo è stato scritto da Andrea Gozzi per il blog di Webranking.

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Andrea Gozzi
Webranking

FULL time NERD, from 2011 I spend 1/3 of the day doing SEO. Since 2017 I work for Webranking, the biggest italian search agency.