Restrizioni sui cookie: come affrontare gli aggiornamenti dei browser

Gli update in arrivo potrebbero mettere a rischio la raccolta e l’utilizzo dei cookie

Daniela Pedroni
Webranking
4 min readDec 16, 2019

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[Update gennaio 2020: la maggior parte dei servizi che trattano di questo tema si è già mossa per applicare le modifiche necessarie affinché i cookies utilizzati risultino conformi alla nuova struttura richiesta. L’allarme sembra essere dunque rientrato.]

Da febbraio 2020 a far discutere sul tema cookie sarà soprattutto l’ultimo aggiornamento previsto per Chrome, l’update 80.0, che — laddove non si intervenisse per modificare i cookie — rischia di interrompere l’utilizzo di dati di terza parte, insieme agli update su Safari e su Firefox che creano ostacoli alla raccolta dei dati e al corretto funzionamento dei siti.

Ma sappiamo davvero di cosa stiamo parlando e come le modifiche impatteranno sulle aziende?

Non sempre dolci: cosa sono i cookie e come preservarli

La prima domanda a cui rispondere è sicuramente questa: cos'è un cookie? Si tratta di un piccolo file di testo creato dai siti web durante la navigazione dell’utente e salvato sul browser che si sta utilizzando.

I cookie si possono dividere in:

  • Cookie di prima parte → cookie creato dal sito su cui si sta navigando (come quello contenente l’ID della sessione creato dal sito stesso).
  • Cookie di terza parte → cookie creato da un servizio terzo, che ha dominio diverso dal sito su cui è presente (per esempio il cookie c_user di Facebook).

Sono tutt'altro che dolci però: le multe per la mancata conformità al loro utilizzo sui siti (come la mancanza della reale possibilità per gli utenti di accettarli o meno) possono essere molto salate, lo sanno bene le aziende che stanno subendo sanzioni dal garante della privacy; con la normativa europea sulla privacy infatti, la materia è diventata più rigida e i controlli più severi.

Ma non è solo un problema di GDPR, i cookies possono non solo modificare o interrompere la visualizzazione di un sito ma sono anche strumenti fondamentali per l’advertising, per la loro funzione di raccolta e profilazione dei dati. Per non incappare in problemi, o peggio ancora in multe salate, è bene conoscere come i maggiori browser li utilizzino e quali restrizioni siano attive.

Update su Chrome

Il 4 Febbraio 2020 verrà rilasciata la versione 80.0 di Chrome che introdurrà un importante cambiamento sui cookies di terze parti. Non sarà più possibile infatti utilizzare i cookies con queste caratteristiche:

  • cookie con attributo SameSite* non valorizzato;
  • cookie con attributo SameSite valorizzato ma non contrassegnato come Secure.

I cookie in questione sono unicamente quelli di terze parti, quelli cioè che presentano un dominio diverso dal sito su cui appaiono. Fanno parte di questa categoria molti cookie comunemente utilizzati dalle agenzie media e nelle strategie di marketing. Sarà dunque necessario per i fornitori di questi servizi rilasciare le adeguate modifiche per garantire la continuità dei dati.

Update su Safari

Safari ha introdotto a partire da Giugno 2017 la feature ITP (Intelligent Tracking Prevention)*, che blocca i cookies di terze parti dopo 24h di non utilizzo del sito. L’ultima versione attualmente online è ITP 2.3 e viene attivata di default su iOS 13, iPadOS beta e Safari 13. Questa versione è stata aggiornata pochi giorni fa (esattamente il 10 Dicembre 2019), introducendo alcune modifiche degne di nota:

  • Tutti i cookie di terze parti sono bloccati fino a quando l’utente non compie un’interazione con il sito.
  • I referrer relativi a richieste cross-site verranno valorizzati solamente con il dominio di riferimento, eliminando quindi eventuali path e parametri.
  • Le funzionalità fornite dallo Storage Access API (che permettono l’accesso allo storage ai contenuti cross-site) saranno fruibili solamente se l’ITP risulta disattivato e se la cookie policy di Safari è rispettata.

Update su Firefox

Come Safari, anche Firefox imposta di default il blocco di alcuni tracciamenti, definito ETP Enhanced Tracking Protection*. Durante la navigazione è possibile visualizzare lo stato della funzionalità direttamente nella parte sinistra della barra degli indirizzi. Da questo bottone è possibile disattivare la funzionalità per il sito su cui si sta navigando.

L’ETP è sviluppato in due modalità:

  • Normale, attivata di default. Questa funzionalità blocca su tutti i siti:
    * gli elementi traccianti dei social media;
    * i cookie traccianti di terze parti;
    * elementi cryptominer (malware che sfrutta le risorse del computer per l’estrazione di cryptovalute);
    * elementi traccianti solo in finestre anonime.
  • Restrittiva, attivabile dai settings. In aggiunta alla modalità Normale sono bloccati anche:
    * elementi fingerprinter;
    * elementi traccianti in tutte le finestre.

L’ETP Restrittivo può causare malfunzionamenti su alcuni siti, per esempio disattivazione o invisibilità di pulsanti, moduli o campi per l’immissione delle credenziali di accesso.

Conclusioni

La direzione presa dai maggiori browser è quella, in sostanza, di innalzare sempre di più i blocchi relativi a servizi terzi presenti sui siti, per aumentare la sicurezza dell’utente durante la navigazione e garantire la privacy.
Questo comportamento mette a dura prova le strategie di marketing e i tool media che si basano proprio sull'utilizzo dei cookie di terze parti: quello che devi fare è assicurarti che i tuoi fornitori si stiano attrezzando per gestire questa importante modifica. Alcuni strumenti infatti, come DV360 e Facebook si stanno già adeguando, per quanto possibile, alla nuova struttura.

Bonus Track

Alcune definizioni utili e link di approfondimento sul tema:

Qusto articolo è stato scritto da Daniela Pedroni, Digital Analytics Tech Specialist, per il blog di Webranking.

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