Come adattiamo il design process a diversi progetti

Valentina Ravasi
WellD Tech
Published in
7 min readMay 10, 2023

Per affrontare un progetto in modo efficace, è essenziale partire ponendosi la domanda fondamentale: “Qual è il problema che vogliamo risolvere?”

Ogni progetto di design inizia con la definizione e la comprensione del problema da affrontare. Senza questa fase preliminare, sarebbe impossibile ottenere risultati concreti e soddisfacenti. Una volta identificato il problema, è possibile iniziare a ideare soluzioni innovative e creative per risolverlo. Questo approccio è fondamentale per assicurarsi che il design sia centrato sulle esigenze del cliente e sui bisogni degli utenti finali.

💡 Quali sono i vantaggi e i benefici nell’adozione di un processo?

Definiamo il processo come una sequenza di azioni che vengono eseguite per raggiungere un determinato scopo.

Come per la preparazione di una torta in cui si eseguono i passaggi di una ricetta personalizzandola in base: al numero di ospiti, intolleranze alimentari, diete e preferenze individuali, anche nel contesto del design seguiamo una ricetta, o meglio un processo che ci offre numerosi vantaggi:

  • Semplificazione del coordinamento tra i membri del team: tutti sono a conoscenza delle fasi del processo.
  • Migliore allocazione delle risorse: il team in ogni fase conosce lo sforzo in termini di tempo e competenze.
  • Risparmio di tempo: il team non deve partire da zero.
  • Facilitazione della comunicazione con il cliente: vengono programmati momenti di confronto ogni 2 settimane per ricevere continui feedback sugli avanzamenti del progetto.
  • Assegnazione delle priorità: permette al team una migliore organizzazione del tempo e delle risorse.
  • Migliora la gestione degli imprevisti e dei problemi perchè probabilmente già affrontati in precedenza.

L’aumento della produttività e una migliore esperienza offerta al cliente sono le conseguenze positive dei vantaggi portati dall’adozione di un processo.

🎯 Quali sono le caratteristiche del nostro processo di design e come lo adattiamo a progetti diversi?

Alla base del nostro processo c’è il Design Thinking.

Il Design Thinking è un approccio iterativo che pone al centro l’utente, dove i problemi vengono analizzati e definiti al fine di creare soluzioni innovative. In sostanza, il design thinking ruota attorno a un profondo interesse a comprendere le persone per le quali progettiamo prodotti e servizi, e i loro bisogni. Lo sviluppo dell’empatia è essenziale per “mettersi nei panni” degli utenti soprattutto quando si affrontano problemi con un dominio o problemi complessi.

Il processo non viene applicato in modo identico a tutti i progetti, ma viene adattato, plasmato e scalato a seconda di diverse variabili.

Design thinking process

🧠 Quali sono le caratteristiche del design thinking?

  • Collaborativo: favorisce la collaborazione tra i membri del team, lavorando insieme alla risoluzione dello stesso problema.
  • Flessibile: non ha una natura lineare, ma si basa su un approccio iterativo, adattandosi alla specifica situazione o problema.
  • Incoraggia l’innovazione: permette di esplorare più strade per poi valutare e scegliere la migliore.

A cappello del nostro processo ci sono 3 macro-fasi: comprendere, esplorare e materializzare.

  1. Comprendere: in questa fase l’obiettivo è reperire informazioni per sviluppare una soluzione che soddisfi sia le esigenze di business che quelle degli utenti.

Per realizzare prodotti efficaci che risolvano problemi, è essenziale comprendere le caratteristiche, i comportamenti, le esigenze, il contesto d’uso e il percorso degli utenti.

Per ottenere una maggiore quantità e qualità di informazioni, effettuiamo ricerche sia qualitative, che mirano a rispondere alla domanda “perché?”, sia quantitative, che hanno invece l’obiettivo di rispondere alla domanda “quanto?”

Possiamo dividere la fase comprendere in due: empatizzare e definire.

a. Empatizzare: “mettersi nei panni“ degli utenti per conoscere ciò che sentono, dicono, fanno o ascoltano, individuando necessità e bisogni.

b. Definire: definire la UX strategy, ovvero definire la strategia dell’esperienza che l’utente avrà utilizzando il prodotto o il servizio da noi progettato, rispetto 4 dimensioni — il business del prodotto/servizio, valori del brand, bisogni dell’utente e la componente tecnica.

Design thinking process — Understand

Per ogni fase del processo produciamo delle deliverables che servono internamente al team per la progettazione e al cliente per comprendere le scelte e visionare gli avanzamenti.

Le deliverables prodotti dipendono da alcune variabili che saranno spiegate più avanti nell’articolo, è compito del team di design sceglierli in base a tali variabili.

✏️ Quali deliverables possono essere prodotte in questa fase?

Per empatizzare e conoscere meglio l’utente: brainstorming, analisi dei competitors, empathy map, card sorting e user personas.

Per la definizione della UX strategy: architettura delle informazioni, mappa dei contenuti, user flow e tasks flow.

2. Esplorare: in questa fase l’obiettivo è generare una serie di idee e soluzioni da disegnare e validare.

a. Ideare soluzioni da disegnare sotto forma di schizzi/bozze/schemi

b. Prototipare: creazione di un mockup navigabile e interattivo che simuli fedelmente il funzionamento reale del prodotto.

Design thinking process — Explore

✏️ Quali deliverables possono essere prodotte in questa fase?

Nella dimensione UX (User Experience): sketch wireframes, high fidelity wireframes, wireframe interattivo.

Nella dimensione UI (User Interface): moodboard, user interface components, mockup, prototipo interattivo.

3. Materializzare ovvero concretizzare:

a. Testare: in questa fase viene validato ciò che è stato progettato e disegnato. Testando il prodotto prima dello sviluppo, è possibile intervenire e tornare alla fase di ideazione in modo più veloce e meno costoso in termini di tempo e denaro.

b. Implementare: mettere in atto la visione, nel senso di assicurarsi che la tua soluzione ideata si materializzi e “tocchi” la vita dei tuoi utenti finali.

Design thinking process — Materialize

Come afferma Milton Glaser (celebre graphic designer americano):

“There’s no such thing as a creative type. As if creativity is a verb, a very time-consuming verb. It’s about taking an idea in your head, and transforming that idea into something real. And that’s always going to be a long and difficult process. If you’re doing it right, it’s going to feel like work.”

“Non esiste un tipo creativo. Come se la creatività fosse un verbo, un verbo che richiede molto tempo. Si tratta di prendere un’idea nella tua testa e trasformarla in qualcosa di reale. E questo sarà sempre un processo lungo e difficile. Se lo stai facendo bene, ti sembrerà di lavorare.”

Per un progetto la vera innovazione non sta solo nella progettazione, ma il vero successo del design thinking risiede nella sua capacità di trasformare un aspetto della vita dell’utente finale.

⭐ Possiamo riassumere che il nostro processo ha le seguenti caratteristiche:

  1. Iterativo, quindi il processo è diviso in iterazioni, le quali portano a continui miglioramenti in maniera incrementale.
  2. Non lineare, è possibile tornare indietro ad una fase precedente.
  3. Parte sempre dalla definizione di un problema.
  4. La comunicazione è parte essenziale del processo, saper presentare e spiegare le scelte di design al cliente conducendo regolari incontri di revisione del progetto e per garantire che tutti siano consapevoli e d’accordo con le decisioni che vengono prese.
  5. È adattabile e scalabile.

📐 Come adattiamo e scaliamo il processo per i diversi progetti?

Come per la preparazione di una torta, anche nel processo di design ci sono variabili che possono influenzarlo.

📌 Quali sono le variabili?

  1. Budget
  2. Tempo
  3. Conoscenza del dominio da parte del team di design
  4. Conoscenza del problema: può accadere che il cliente sia consapevole di avere un problema, ma non riesce o sbaglia ad identificarlo.
  5. Caratteristiche degli end-users
  6. Clienti e altri attori coinvolti nel progetto: non tutti i clienti hanno lo stesso livello di conoscenze e processi sia personali che aziendali.
  7. Tipologia di prodotto: sito web, app, gestionale etc…
  8. Requisiti tecnici
  9. Tipologia di progetto: progetto a tempo, progetto su commessa, gara ect…

Il processo di design non può essere affrontato come una formula magica da ripetere alla lettera, ma piuttosto come la ricetta di una torta dove numero di ospiti, intolleranze alimentari, diete e gusti personali mettono a dura prova il pasticcere che adattando la ricetta riesce a prepare un eccezionale dessert. Il designer, come il pasticcere può adattare il suo processo per rispondere alle esigenze specifiche del progetto. In entrambi i casi, la chiave del successo è la capacità di adattarsi.

In sintesi, un processo di design che si basa sul design thinking non sarà ostacolato o messo in discussione dalle sfide e le variabili che possono caratterizzare un progetto. Questo perché tale approccio è flessibile e non rigido, permettendo di adattarsi facilmente alle mutevoli esigenze del progetto; è iterativo, cioè prevede il continuo test e ridefinizione delle idee e dei prototipi, al fine di ottenere soluzioni sempre più efficaci; è scalabile, ovvero in grado di essere applicato sia a piccoli che grandi progetti; e infine è non lineare, poiché prevede una continua ricerca di nuove soluzioni per affrontare in modo completo e innovativo ogni aspetto del progetto.

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