Maria Sibilla Merian, scienziata e artista

Carlotta Fassina
#WomeninSTEM
Published in
7 min readFeb 25, 2018

Di lei è stato già stato detto e scritto molto: la sua opera e soprattutto le sue celebri tavole disegnate su insetti, piante e fiori costituiscono un punto fermo in ambito artistico, ma soprattutto una novità in quello naturalistico.

Chi era Maria Sibilla Merian? Una donna nata a Francoforte nel 1647 e morta ad Amsterdam nel 1717, vissuta quindi in un tempo abbastanza avverso allo studio femminile e decisamente poco propenso a comprendere perché proprio una donna potesse avere interesse per gli insetti, una categoria di animali che ancora non godeva di grande reputazione.

L’osservazione dal vero e l’ “apprendistato” artistico

A dispetto di tante ragazzine odierne, a cui spesso piace enfatizzare l’orrore per gli insetti e per i ragni con urla e gesti scomposti, dobbiamo immaginare la piccola Maria Sibilla rannicchiata al suolo a cercarli. Una vera naturalista insomma, che osserva per imparare e che disegna, inizialmente, per ricordare i particolari.

Mano a mano che cresce gli schizzi approssimativi si trasformano in disegni sempre più dettagliati che Maria Sibilla impara a fare vivendo in una casa di artisti. Suo padre, Matthäus Merian il Vecchio, svizzero e naturalizzato tedesco, era infatti un pittore e incisore di scene di battaglia e carte topografiche (a titolo di esempio vale la bellissima Veduta di Roma), con un suo studio a Francoforte. In seguito alla sua precocissima morte, fu però il secondo marito della madre, il pittore tedesco Jacob Marrel, a condizionare maggiormente lo sviluppo artistico della bimba. Jacob era infatti un pittore che disegnava principalmente composizioni di fiori molto realistici, tra i quali inseriva anche qualche insetto.

Dopo le prime prove d’allevamento del baco da seta, Maria Sibilla si dedica ai bruchi delle altre farfalle, si accorge delle loro differenze e del fatto che nascono da piccole uova, per poi trasformarsi in crisalide, da cui fuoriesce una nuova farfalla.

Tavola sullo sviluppo del baco da seta

Lavorare per sostenere la famiglia

In seguito al matrimonio del 1664 con Johannes Andreas Graff e il trasferimento a Norimberga, con la nascita delle due figlie, Johanna Helena e Dorothea Maria, arrivano alcuni problemi economici. Maria Sibilla però non si perde d’animo e mette a frutto quello che ha imparato a fare: ricama e dipinge stoffe, organizza corsi di pittura per signore benestanti e inizia a vendere prodotti per la pittura. Capisce che per poter scrivere sugli insetti e attirare l’attenzione del pubblico, deve prima occuparsi dei più apprezzati fiori, passando poi al baco da seta, attraverso il prezioso materiale tessile da essi ricavato e così in voga al tempo: la seta.

Dopo la prima opera sui fiori più popolari che dovevano servire come modello per le ricamatrici di tessuti, può così scrivere il suo primo libro sugli insetti: La metamorfosi meravigliosa dei bruchi e il loro curioso nutrimento floreale (titolo originale: Der Raupen wunderbare Verwandelung und sonderbare Blumennahrung).

Gli studi sugli insetti europei: alcuni confronti

Ho scelto di confrontare il libro della Merian con Field guide caterpillars perché visivamente confrontabili

Per meglio comprendere questa donna — scienziata, vale la pena, anziché concentrarsi sulla sua biografia classica, che comunque continua sinteticamente più sotto, dare uno sguardo ad alcune raffigurazioni di insetti europei.

Occorre pertanto aggiungere il fatto che al libro Blumennahrung seguirà il Der rupsen begin, voedzel en wonderbaare verandering (Amsterdam, 1713–1717), pubblicato in latino con titolo Erucarum ortus, alimentum et paradoxa metamorfosi (Amsterdam, 1718). Il nome dell’opera sarà traslato in De europische insecten. Leggendo la sua data di pubblicazione, che coincide con quella dell’anno della morte di Sibilla, ci si rende conto che tutta la vita dell’autrice è stata spesa nell’osservazione dal vero degli insetti, in particolare delle farfalle. Prima di realizzare le sue tavole, inoltre, Maria Sibilla si dedica all’allevamento dei bruchi allo scopo di verificare la pianta nutrice su cui essi si alimentano e la farfalla corrispondente che da essi deriva.

Per rendere meglio conto della mole di lavoro fatta dalla Merian e dell’effettiva corrispondenza di alcune specie, ho utilizzato come termine di paragone odierno la guida “ Collins Field guide Caterpillars” di D.J. Carte e B. Hargreaves, HarperCollins Publishers Ltd. 1986.

Qui sotto riporto pochi esempi di specie meglio conosciute. A parte qualche errore di abbinamento bruco — farfalla, si può ritenere che le tavole sugli insetti europei siano scientificamente attendibili, considerato che sono state scritte nel 1700, in un’epoca in cui l’entomologia è appena ai primordi.

Vanessa pavone, Aglais io. Da notare la precisione dei colori dell’adulto, la corretta identificazione dell’ortica come pianta nutrice, e il bruco ben raffigurato
Bombice foglia di quercia, Gastropacha quercifolia. Da notare la resa della pelosità del bruco e delle due linee scure nella parte anteriore del dorso
Nella tavola LVIII viene correttamente disegnata una Callimorpha dominula
Nella tavola CLXVIII , sotto al vaso floreale, è presente un maschio ben disegnato di Cervo volante, Lucanus cervus
Una Cavolaia (Pieris rapae?) correttamente raffigurata su una pianta nutrice della famiglia delle Brassicaceae (es.rapa, cavolo ecc.)
Un Macaone, Papilio machaon, raffigurato correttamente su una pianta nutrice della famiglia delle Apiaceae (es. finocchio)

La svolta arriva ad Amsterdam

Il matrimonio non va bene e Sibilla con le figlie dimora qualche tempo presso una comunità labadista olandese, dove approfondisce la sua conoscenza del latino e delle piante medicinali e dove può sperimentare una condizione di sostanziale parità tra uomini e donne. Il marito, dopo aver inutilmente cercato un riavvicinamento, ottiene il divorzio e lei si trasferisce con le figlie ad Amsterdam. Il momento è fecondo per riprendere gli studi naturalistici in un contesto culturale più permissivo per le donne di quello tedesco.

Amsterdam è inoltre una grande città dove arrivano i carichi di merci della Compagnia Olandese delle Indie Orientali e Occidentali. Tra gli oggetti da cui gli Olandesi traevano ricchi guadagli vi erano anche i mirabilia, quell’insieme di animali, piante e oggetti d’arte di cui i ricchi, gli studiosi e i collezionisti del tempo amavano circondarsi per stupire il loro pubblico.

Maria Sibilla e le figlie vengono in contatto con i naturalisti del tempo, realizzano per loro disegni di insetti esotici e locali, di animali e di fiori.

Sarà proprio il futuro marito della figlia Johanna Helena, impegnato in affari con il Suriname, a far nascere in Sibilla il desiderio di mettersi ancor più alla prova, recandosi appunto in quel lontano Paese del sud America, per raggiungere il quale era necessario un viaggio in mare di 3 mesi e un bel po’ di denaro.

Una tavola del libro Metamorphosis Insectorum Surinamensium

Il viaggio, il libro e gli ultimi anni

Sibilla parte con la figlia ventunenne Dorothea e trascorre due anni in Suriname, tra villaggi e piantagioni olandesi e foreste in cui fare ricerche e raccogliere appunti. La permanenza non è facile, più volte l’esploratrice si ammala.

Nelle sue annotazioni Sibilla non scrive nulla riguardo alla triste condizione degli schiavi che gli Europei avevano introdotto in Suriname, come forza lavoro nelle piantagioni di canna da zucchero. Parla degli usi tradizionali delle piante locali, evidentemente appresi dagli indigeni, ma non esprime alcun giudizio morale. Non è dato sapere nemmeno quale fosse il suo rapporto con le due schiave che accompagnarono madre e figlia nelle loro ricerche e che le seguirono al ritorno nei Paesi Bassi.

Le due donne rientrano in Olanda cariche di casse di insetti, bulbi e altri animali esotici. L’esperienza vissuta porta alla pubblicazione del libro Metamorfosi Insectorum Surinamensium, con 60 tavole colorate ad acquerelli e incise in parte dall’autrice, in parte da un incisore professionista. Il testo è scritto sia in olandese che in latino.

L’opera è davvero un lavoro eccellente e originale, che viene molto apprezzato per il suo rigore scientifico e per le magnifiche illustrazioni. Purtroppo però non è sufficiente a garantire a Maria Sibilla un buon tenore di vita.

La sua fama è tuttavia tale che una grande collezione del suo lavoro viene acquistata dallo zar russo Pietro il Grande, mecenate della cultura.

Maria Sibylla Merian muore d’infarto nel 1717.

Oggi, molto più che in vita, Maria Sibilla Merian è considerata la prima donna entomologo e una delle prime naturaliste donna.

Qualche riferimento bibliografico:

https://archive.org/details/gri_33125011169527

https://womenineuropeanhistory.wordpress.com/2017/01/31/maria-sibylla-merian/

@carlottafassina

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