Un incontro inaspettato in Papua Nuova Guinea

WFP Italia
Storie dal World Food Programme (WFP)
4 min readSep 6, 2018
Involucro della confezione di biscotti ad alto contenuto energetico del WFP

Camminando verso la piazza del villaggio, mi cade lo sguardo su un pezzetto di carta e alluminio, abbandonato a terra. I suoi colori, bianco e blu, in forte contrasto con il terreno brullo, mi sono familiari. Mi avvicino e, come pensavo, è la carta della confezione dei biscotti ad alto contenuto energetico del World Food Programme. Siamo a Yelanda, un villaggio nella provincia degli Altipiani meridionali in Papua Nuova Guinea.

Capanne e baracche sparse sulla cima di una montagna, a 1.500 metri d’altitudine. Sessanta chilometri ad ovest si trova l’epicentro del terremoto di magnitudo 7.5 che il 26 febbraio scorso scosse quella regione montuosa. Ben più vicini, invece, a solo una decina di chilometri, furono gli epicentri delle due forti scosse di assestamento di magnitudo 6.7.

Yelanda, nella zona montuosa della Papua Nuova Guinea, è stata colpita da un terremoto nel febbraio 2018

Sorvolando la zona in elicottero, abbiamo notato dei ragazzi che ci salutavano. Nei mesi scorsi, l’avvicinarsi del rumore tipico di un elicottero ha significato l’arrivo di cibo e di altri aiuti umanitari. Era l’unico modo, per il World Food Programme, di raggiungere Yelanda che, come centinaia, forse migliaia, di altri villaggi della Papua Nuova Guinea non ha collegamenti stradali. A peggiorare la situazione, il terremoto che ha distrutto ponti e fatto franare sentieri lasciando il villaggio, con diverse capanne ancora distrutte o scivolate lungo il crinale della montagna, completamente isolato.

A causa del terremoto, sono franati diversi sentieri, rendendo l’accesso al villaggio ancora più difficile.

Al nostro atterraggio siamo stati accolti da grandi sorrisi che si sono tradotti in ripetuti “grazie” quando il leader del villaggio mi ha presentato, indicando sulla mia maglietta il logo del WFP. Ero lì con un giornalista e un operatore della radio pubblica neozelandese RNZ ai cui microfoni un anziano ha raccontato che la loro comunità vive lì da secoli ma che con il terremoto molti abitanti si sono trasferiti in località ritenute più sicure.

Non avevano mai avuto esperienza di un terremoto. La Papua Nuova Guinea si trova nell’Anello di fuoco del Pacifico, ha numerosi vulcani attivi ed è quindi molto soggetta a terremoti con alto rischio di tsunami. Ma lì, nella regione montuosa, la terra non aveva mai tremato e popolazione è stata colta ancora di più di sorpresa. È crollato tutto, incluso l’ambulatorio medico, ha raccontato una donna, aggiungendo che i bambini, sotto shock, si sono sentiti male.

La piazza del villaggio

La piazza del villaggio, dove poi ci hanno raggiunto altri abitanti, si affaccia su un panorama mozzafiato. Non troppo lontano si vede il Lago Kutubu. Vicino alle sue coste c’è la pista di atterraggio e l’eliporto di Moro, dove il WFP ha preposizionato, in una tensostruttura prefabbricata adibita a magazzino, beni di primo soccorso.

E’ da qui che sono partiti i voli, gestiti dal WFP anche per conto di altre organizzazioni umanitarie, che hanno portato soccorsi e assistenza alimentare alle popolazioni colpite dal terremoto di febbraio. Sono state distribuite 372 tonnellate di aiuti alimentari del WFP, tra biscotti ad alto valore energetico, riso e tonno, a circa 34.000 persone, oltre a 11,5 tonnellate di aiuti non alimentari per conto della comunità umanitaria.

Alcuni abitanti del villaggio. Molti di loro si sono trasferiti in altre località, dopo il terremoto di febbraio 2018

Ho conservato quel pezzo di carta e alluminio. A renderlo ancora più speciale, la scoperta che quei biscotti erano arrivati lì, insieme ai magazzini prefabbricati tensostatici, da una delle basi di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD). Dopo averli mostrati innumerevoli volte e aver spiegato il loro utilizzo agli studenti che vengono in visita alla base UNHRD di Brindisi, dove sono ora tornato a lavorare, finalmente li avevo visti ‘in azione’.

Con quel pezzo di carta in mano, alzandoci in volo con l’elicottero e guardando la comunità di Yelanda salutarci in cima alla loro montagna, mi sono tornate in mente le parole di una canzone cara al WFP: Ain’t no mountain high enough, Ain’t no valley low enough, Ain’t no river wide enough…

…to keep WFP from reaching those in need.

Andrea Tornese è stato in missione per qualche settimana in Papua Nuova Guinea come Information Management Officer del Logistics Working Group del WFP.

Testo e foto di Andrea Tornese, operatore umanitario WFP.

--

--

WFP Italia
Storie dal World Food Programme (WFP)

Account di WFP e WFP Italia Onlus. Il WFP è l'agenzia ONU che combatte la fame nel mondo. WFP Italia è la Onlus a sostegno del WFP.