Le case dei Durrell a Corfù

31 agosto 2017

2017/2022
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12 min readAug 31, 2017

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Nel 1935 la vedova Luisa Durrell e i suoi quattro figli — Lawrence (Larry), 23 anni, Leslie, 18, Margaret (Margo), 16, e Gerald (Gerry) 10 — si trasferirono da Bournemouth a Corfù, dove soggiornarono fino al 1939.

Nel 1955 il minore dei Durrell, Gerald, descrisse quel periodo felice in La mia famiglia e altri animali (My Family and Other Animals) pubblicato da Rupert Hart-Davis nel 1956 e da Adelphi in Italia nel 1975.

Va detto, per chi ha letto il libro e se ne è innamorato, che il testo è spesso impreciso e tace molti punti, anche imbarazzanti, relativi alla famiglia Durrell: ma è un romanzo, non un resoconto, e non è questo il messaggio che l’autore voleva trasmettere.

Per chi fosse interessato ad una ricostruzione più fedele, The Durrells of Corfù, di Michael Haag ( Profile Books, Londra 2017) è un buon libro, che copre la storia della famiglia Durrell (tutta) dall’India (dove erano nati) al dopoguerra.

La mia famiglia e altri animali è diviso in tre sezioni, una per ciascuna delle ville dove la famiglia visse sull’isola: la villa “color rosa fragola” (capitolo II e seguenti), la villa “color giallo narciso” (capitolo VII e seguenti) e la villa “bianca come la neve” (capitolo XIII e seguenti).

La villa “color rosa fragola” (The Strawberry Pink Villa)

È la villa in cui i Durrell si trasferiscono dopo aver soggiornato in un albergo di Corfù. Il nome reale è Villa Agazini e si trova appena sopra la strada da Perama a Benitza sulla costa, a circa 4 km a sud di Corfù città.

La villa “color rosa fragola” disegnata da Gerald Durrell qualche tempo dopo la pubblicazione di La mia famiglia e altri animali

La villa era piccola e quadrata e si ergeva nel suo minuscolo giardino con un’aria di rosea risolutezza. La vernice delle persiane, in certi punti un po’ screpolata e piena di bolle, sotto il sole si era sbiadita in un delicato color verde pallido. Il giardino, circondato da un’alta siepe di fucsie, era cosparso di aiuole che formavano dei complicati disegni geometrici ed erano contornate da sassi lisci e bianchi. I sentieri di ciottoli bianchi, larghi a malapena quanto un rastrello, serpeggiavano intorno ad aiuole non più ampie di un grosso cappello di paglia, aiuole a forma di stella, a mezza luna, triangolari, rotonde, tutte straripanti di una massa incolta di fiori inselvatichiti. Le rose lasciavano cadere petali grossi e levigati come piattini, rosso fiamma, bianco luna, lucidi e senza una grinza; le calendule, come nidiate di soli tutti arruffati, guardavano il cammino del loro padre lungo l’arco del cielo. Tra le erbe basse le viole del pensiero protendevano le loro facce vellutate e innocenti su dalle foglie, e le violette si nascondevano tristi sotto le lor foglie a forma di cuore. La buganvillea che copriva rigogliosa il balconcino sulla facciata era tutta adorna, come per una festa di carnevale, dei suoi violacei fiori a forma di lanterna. Nell’ombra della siepe di fucsie tremavano ansiose migliaia di corolle che sembravano ballerine. L’aria calda era greve del profumo di centinaia di fiori morenti, e colma del sommesso e carezzevole ronzio degli insetti. Al primo sguardo, subito desiderammo vivere in quel posto — era come se la villa fosse rimasta in attesa del nostro arrivo. Sentimmo che eravamo arrivati a casa.

La villa esiste ancora ma è stata pesantemente ristrutturata, ampliandola. Si può affittare su Airbnb.

Nonostante venga pubblicizzata come “Historical villa ideal for those who adore Gerald Durell”, ha ben poco a che vedere con l’edificio abitato dai Durrell, di cui rimane solo l’impronta originaria. Il tetto originario, dotato di una terrazza piatta e una balaustra, è stato sostituito mentre il giardino vittoriano, con i suoi complicati modelli geometrici a stelle, mezze lune, triangoli e cerchi, è stato ricoperto da una terrazza in pietra con piscina. Anche la collina è in gran parte edificata: una strada asfaltata porta alla villa poco a sud dell’Hotel Aegli sulla litoranea.

Posizione: https://goo.gl/maps/aYapkUUjVDG2

La villa “color giallo narciso” (Daffodil Yellow Villa)

Nel settembre 1935 i Durrell si trasferirono a Kontokali, a 4 km a nord di Corfù città, presso una residenza di origine veneziana, il cui nome reale è Villa Anemmoyani.

A sx Margo, Nancy (moglie di Larry), Larry, Gerry e Luisa nella villa “color giallo narciso” nel 1935. A dx la villa, con qualche piccola modifica, nel 1996 (da The Durrells of Corfu, di Michael Haag).

La nuova villa era enorme, un palazzo veneziano alto e quadrato, coi muri d’uno sbiadito color giallo narciso, le persiane verdi e il tetto rossiccio. Stava su una collina che dominava il mare, circondata da uliveti incolti e da silenti frutteti di limoni e di aranci. Da tutto il luogo spirava un’atmosfera di malinconia antica: la casa coi suoi muri scrostati e pieni di crepe, le sue enormi stanze echeggianti, le sue logge coi cumuli di foglie dell’anno prima e così sovraccariche di rampicanti e di viticci che le stanze al piano terreno erano sempre immerse in un verde crepuscolo; nel piccolo giardino, posto più in basso e cintato, che si stendeva lungo un lato della casa coi suoi cancelli di ferro battuto incrostati di ruggine, c’erano rose, anemoni e gerani che invadevano i sentieri chiazzati d’erba, e i mandarini arruffati e incolti erano così carichi di fiori che il profumo era quasi opprimente; nei frutteti al di là del giardino regnavano la pace e il silenzio, rotto soltanto dal ronzio delle api e da un frullo d’ali tra le foglie. La casa e la terra erano in uno stato di nobile e triste decadenza, dimenticate su quel declivio che dominava il mare luccicante e le cupe colline corrose dell’Albania. Era come se la villa e il paesaggio fossero assopiti e giacessero drogati sotto il sole di primavera, lasciandosi sopraffare dal musco dalle felci e da una folla di piccoli funghi velenosi.

La villa è collocata appena sotto Gouvia (Govino), un tempo un porto veneziano, poi trasformato in un arsenale militare durante l’occupazione inglese e nel 1935 utilizzato come stazione di transito per gli idrovolanti sulla rotta tra l’Inghilterra e l’Egitto, che Theodore adorava vedere atterrare.

Immagine da https://www.facebook.com/groups/CorfuForum/permalink/1383123805097823/

La villa esiste ancora. Secondo David Downer, non è accessibile, ma è a pochi passi dalla villa utilizzata nella finzione cinematografica, sul lato opposto della strada, circa duecento metri prima che la strada verso Kontokali pieghi a sinistra in direzione nord (link).

A sx, la posizione su Google Maps (link). A dx, la copertura della villa vista dalla litoranea da Corfù verso nord (Google Maps).

La villa “color giallo narciso” (Daffodil Yellow Villa) nella finzione cinematografica

Non distante dalla villa “color giallo narciso”, di fronte all’isola del Lazareto, sorge una villa utilizzata come set sia per My Family and Other Animals, film di 90 minuti della BBC del 1996, sia per la serie televisiva My Family and Other Animals del canale ITV.

Nonostante sia più piccola dell’originale, è impressionante la similitudine con questa, soprattutto se si hanno presenti le descrizioni di Durrell.

Dietro la villa c’era una serie di collinette che ergevano le loro creste incolte sugli uliveti circostanti. Erano colline disseminate di vaste chiazze di mirti verdi, alte eriche e qualche spruzzatina di cipressi. Era probabilmente l’area più affascinante di tutto il giardino, perché brulicava di vita.

Per arrivarci, dovete prendere la strada che dal porto di Corfù porta a nord lungo la baia di Gouvia, verso Kontokali.

Subito dopo la curva prima di Kontokali, svoltate a destra lungo una strada interna. Seguitela quando piega a sinistra e vi troverete di fronte al cancello verde sulla vostra destra. Lì potrete dare un’occhiata all’interno.

Ma se volete veramente ^sentire^ i fantasmi del passato, dovete lasciare la macchina lungo la strada principale prima della curva e avventurarvi, possibilmente con bassa marea, lungo la spiaggia fino a trovarvi sotto le mura del giardino. La sensazione che un bambino biondo di circa 10 anni, che risponde al nome di Gerry, possa comparire all’improvviso accompagnato da un cane di nome Roger, è fortissima.

Qui è possibile immaginare le visite al giovedì di Theodore, che arrivava da Corfù in carrozzella, “e con il suo vestito impeccabile, il colletto duro e il cappello floscio facevano uno strano contrasto con i retini, le borse e le scatole piene di provette”. Margo che langue nel suo letto per tre settimane per aver baciato la pantofola di San Spiridione. Gerry che cattura uno scorpione femmina con i suoi piccoli aggrappati al dorso, che infilò nella scatola dei fiammiferi di Larry. E ancora Gerry che porta a casa il gufo che non aveva paura di niente e di nessuno, e che chiamò Ulisse.

A sx Theodore Stephanides, a dx Gerald con il gufo Ulisse.

Leslie che costruisce per Gerry l’Opima-Culandrona, la barca del tutto inadatta a navigare che Margo utilizzò per andare a prendere il sole all’isola del Lazareto, con le difficoltà nel ritorno a causa del vento di scirocco. La festa di compleanno di Gerry in cui Theodore ballò il Kalamatiano con Leslie e alcuni degli ospiti più animati, compreso l’ex maggiordomo della casa reale recuperato da Spiro. Il mare dove di sera si incontravano i banchi di focene e l’acqua era fosforescente.

La villa è inutilizzata e il fascino del passato intatto. E sarà pur vero, come riferisce una collaboratrice di Durrell parlando delle battaglie di Gerald contro l’alcolismo e la depressione, che “doveva essere stato magico crescere a Corfù in quel momento. Ma, guardando indietro, probabilmente non era la migliore preparazione alla vita reale” (In search of Durrell’s Corfu), ma c’è da chiedersi quale è la vita che vogliamo ricordare.

Per il solo fatto di avere utilizzato la casa come set, vale la pena acquistare My Family and Other Animals, film prodotto dalla BBC nel 2005 per la televisione inglese (Amazon).

Posizione: https://goo.gl/maps/dyxBBbj6GyA2

La villa “bianca come la neve” (Snow White Villa)

L’ultima villa in cui i Durrell abitarono a Corfù fu la villa di Chrisiida (Cressida), la villa “bianca come la neve” di Gerald, appena a sud di Corfù e non distante dalla villa “color rosa fragola”, un palazzo georgiano affittato agli Alti Commissari britannici nei fine settimana durante gli anni del dominio inglese (1817-1864).

Appollaiata sulla cima di un colle tra gli ulivi, la nuova villa, bianca come la neve, aveva lungo un fianco una vasta loggia frangiata da una spessa mantovana di viti. Davanti alla casa c’era un giardino piccolo come un fazzoletto e cintato da un muro che era tutto un folto viluppo di fiori selvatici. L’intero giardino era ombreggiato da una grande magnolia, le cui, lucide foglie d’un verde scurissimo gettavano un’ombra cupa. Il viale tutto pieno di solchi scendeva tortuoso dalla villa giù per il pendio, e attraversava uliveti, vigne e frutteti prima di raggiungere la strada. La villa ci era piaciuta non appena Spiro ce l’aveva fatta vedere. Si ergeva, decrepita ma estremamente elegante, in mezzo agli ulivi ubriachi, e aveva l’aria di una damigella del diciottesimo secolo adagiata tra un nugolo di domestiche. Le sue attrattive erano state immensamente valorizzate, almeno ai miei occhi, dalla scoperta di un pipistrello che si era rifugiato in una delle stanze e penzolava a testa in giù da una persiana stridendo con tetra malevolenza. Speravo che continuasse a trascorrere le sue giornate nella sto stava diventando troppo affollato e andò a cercarsi un ulivo tranquillo. La sua decisione mi dispiacque ma poiché molte altre cose mi tenevano occupato mi dimenticai presto di lui.

La villa, costruita nel 1824 e ancora in possesso degli originari proprietari (famiglia Palatiano), sorge su un rilievo che si affaccia sulla laguna di Halikiopoulou, con i propri acri di ulivi e la sua piccola chiesa. Mentre Michael Haag la dà come esistente (il suo testo sembra prendere spunto da un articolo del Sunday Telegraph del 1999 riproposto dal Telegraph nel 2016), la villa non esisterebbe più secondo il blog whitemetropolis.

Posizione della villa secondo “The Durrells of Corfu” di Michael Haag

E la White House di Kalami?

Impossibile, se si va a Corfù, resistere al richiamo della White House di Kalami, spesso descritta come LA casa dei Durrell.

In realtà, nonostante ne La mia famiglia e altri animali non se ne parli, furono Lawrence e Nancy che nel 1936 affittarono un cottage nella baia di Kalami, 30 km a nord di Corfù al quale, d’accordo con il proprietario, aggiunsero un piano nell’inverno del 1937/1938.

Lawrence, che a Kalami ospitò Henry Miller di cui era amico, non accettò mai lo sviluppo nel dopoguerra della piccola cittadina, che nel 1936 era costituita da poche case di pescatori. Oggi la casa ospita un ristorante e può essere affittata al piano superiore: del fascino di allora resta poco.

Nonostante fosse la casa di Lawrence e di sua moglie (mai citata in La mia famiglia e altri animali) nel sito che si occupa di reclamizzarla (http://thewhitehouse.gr/) la casa viene spesa come “the former residence of British authors Lawrence and Gerald Durrell”: addirittura Gerald “wrote My Family and Other Animals at Kalami”, nonostante il libro venne scritto nel 1955 a Bournemouth.

Ciò nonostante, vale la pena darle un’occhiata: basta sapere che parliamo di Lawrence Durrell, scrittore e poeta in odore di Nobel per la letteratura, e non di Gerald, naturalista, zoologo ed esploratore.

Posizione: https://goo.gl/maps/8e6Us9HasYT2

Il ritorno in Inghilterra

Nel 1939 la famiglia lasciò l’isola.

Nonostante Durrell non spieghi il motivo della partenza, se non accennando vagamente al fatto della necessità di una sua più decente istruzione, sta di fatto che il 7 aprile gli italiani invasero l’Albania e una settimana più tardi si posizionarono a solo due miglia dallo stretto con Corfù. La Grindlay’s Bank, la banca dei Durrell a Londra, avvisò Luisa che avrebbe potrebbe essere tagliata fuori dalla disponibilità dei propri fondi se fosse rimasta all’estero. E così nel giugno del 1939 Leslie e Gerry chiusero la porta della villa “bianca come la neve” e tornarono a Londra.

Nell’aprile del 1941 Corfù fu occupata dall’Esercito Italiano e così rimase fino al settembre 1943, quando, dopo dodici giorni di combattimenti, la Wehrmacht conquistò l’isola.

Risorse

Libri e articoli

Blog

Televisione

  • My Family and Other Animals, serie televisiva in dieci puntate trasmessa dalla BBC nel 1987;
  • My Family and Other Animals, film di 90 minuti della BBC del 1996;
  • My Family and Other Animals, serie televisiva del canale ITV, in onda in Italia dal 9 giugno 2017 sul canale La EFFE

Turismo

P.S.

Sempre in tema di viaggi, potete leggere Le spiagge di Hvar (2019).

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