Il mio piccolo principe

da “Il vento racconta la storia…” di Hans Christian Andersen

“Quando il vento soffia, sui prati l’erba si increspa come l’acqua di un lago; quando lambisce un campo di grano, le spighe si muovono come le onde del mare: è la danza del vento. Ascoltate le sue storie, la sua canzone che varia col variare dei luoghi: un suono quando spira tra le fronde dei boschi, un altro… (…) Lasciamo che il vento racconti la sua storia! La sua casa è il mondo, e conosce più avventure di tutti gli uomini messi insieme: è qui da quando noi non c’eravamo e ci sarà ancora quando noi saremo morti. « Via! Via! Tutto scompare! » è il ritornello del suo canto.”

mio fratello Andrea, nel vento della Corsica.

« Rimango » disse il principe. Il vento dell’Est lo baciò sulla fronte.

« Sii forte, e ci vedremo tra cent’anni in questo stesso posto. Nel frattempo, addio! » disse spiegando le ali che scintillarono come un lampo in una notte d’autunno.

(Il paradiso terrestre di Hans Christian Andersen, p. 107)

“Io credo che egli approfittò, per venirsene via, di una migrazione di uccelli selvatici.”

(Le petit prince, Antoine de Saint-Exupéry)

Noi due, io e mio fratello, Andrea, ballando in un abbraccio con la neve, ai Giardini Guastalla. La nostra Milano, anni ’80. (Foto pubblicata su ViviMilano per un articolo di nostra madre, Melisa Garzonio)

da “Introduzione alla mia prossima mostra d’arte” (Parigi 2024, in occasione del centenario del Surrealismo).

Dedicata a mio fratello, Andrea

“André Breton pense toujours que la vision possède une antériorité absolue sur le langage et que l’œil est l’instrument d’une saisie immédiate du monde. Un regard sur une peinture peut encore, engager l’existence avec la force du coup de foudre amoureux.”

(André Breton, Écrits sur l’art et autres textes, Gallimard).