Blockchain per le aziende: opportunità oltre NFTs e criptovalute

Quando si sente parlare di blockchain spesso la mente la riconduce ai Bitcoin e agli NFTs, termini che hanno raggiunto grande popolarità negli ultimi anni. Queste sono solo due applicazioni di una tecnologia che ha il potenziale per trasformare radicalmente ogni aspetto del quotidiano. Le aziende se ne stanno poco a poco accorgendo aprendosi anche a nuove sue forme di utilizzo.

Comprendere come utilizzare questa tecnologia in ambito aziendale non è semplice, bisogna prima capire cosa si intende con il termine blockchain. Abbiamo già parlato di blockchain in relazione agli NFTs e al futuro del Metaverso, concentrando l’attenzione più sui risultati che sulla struttura sottostante. Si tratta tuttavia di una tecnologia complessa, con diversi elementi specifici e tecnici, che richiederebbe di essere trattato più a fondo che in un semplice articolo.

Prima di illustrare i diversi benefit in ambito imprenditoriale della tecnologia blockchain, è necessario fornire uno rapido sguardo su cosa sia e in quante forme si possa presentare.

Cos’è una Blockchain?

La blockchain può essere visualizzata come un registro strutturato in una catena di blocchi di dati, ognuno dei quali è chiamato a verificare la correttezza degli altri attraverso un meccanismo di consenso distribuito. La maggior parte delle sue caratteristiche deriva dal fatto che si tratta di una tecnologia che fa della decentralizzazione la sua chiave di volta.

In questa tipologia di struttura non esiste un’entità centrale alla quale sono affidati tutti i dati e i processi di verifica, ma vige una responsabilità condivisa da ogni membro della rete. Ciò dovrebbe garantire un alto tasso di affidabilità per quanto riguarda la sicurezza delle informazioni registrate e l’impossibilità dell’emergere di un unico nodo che possa controllare l’intera catena.

4 tipi di Blockchain

Non esiste un unico modello di rete: le sue diverse forme sono classificate in base al grado di libertà d’azione dei diversi nodi, come la possibilità di effettuare transazioni commerciali, inserire nuovi dati o verificare l’accuratezza di ogni blocco.

• blockchain pubblica (permissionless): non richiede nessun permesso di adesione e ogni informazione è disponibile a tutti i partecipanti. È la più lenta, perché il processo di consenso attraverso molti partecipanti rende la verifica dei dati più lunga, ma anche la meno vulnerabile all’hacking o al controllo da parte di un attore dominante;
• blockchain privata (permissioned): funziona su una rete chiusa e sotto il controllo di una singola entità. Ha la stessa decentralizzazione e architettura della blockchain pubblica, ma su una scala molto più piccola, il che aumenta le prestazioni complessive della struttura. La maggior parte delle prime implementazioni di blockchain di alto profilo sono su blockchain private;
• blockchain a consorzio: molto simile alla blockchain privata, controllata da un gruppo invece che da una singola entità. La vulnerabilità della sicurezza è minore rispetto a quella delle blockchain private, anche se un nodo è responsabile della convalida delle transazioni;
• blockchain ibrida: combina aspetti delle blockchain pubbliche e private. Le organizzazioni possono utilizzarla per segmentare alcuni dati e transazioni dietro uno schema di autorizzazioni, pur mantenendo le connessioni al lato pubblico. I rischi per la sicurezza della blockchain privata sono mitigati dall’impossibilità per il proprietario un controllo completo e le prestazioni tendono a essere migliori di quelle di una blockchain pubblica.

Proprietà della blockchain applicate all’azienda

Una delle principali applicazioni della blockchain esce dall’ambito manifatturiero e finanziario e riguarda la gestione e il coordinamento delle catene di fornitori. Un esempio italiano di blockchain sviluppata in quest’ottica è rappresentata da Surge. L’azienda mette a disposizione una struttura decentralizzata permissioned in cui i vari fornitori di servizi e materiali per la produzione industriale condividono informazioni portando a diversi vantaggi per l’intero ecosistema.

Verificabilità dei dati

Le proprietà di immutabilità e trasparenza della tecnologia blockchain permettono di registrare informazioni, modalità di produzione e tutti gli altri aspetti utili in modo che queste siano visibili e verificabili dagli altri attori.

Aggiornamento continuo dei dati

Oltre alla registrazione delle informazioni, la blockchain applicata alla filiera produttiva permette di disporre in ogni momento degli ultimi dati caricati da diversi fornitori, consentendo quindi di progettare e prototipare molto più rapidamente prodotti e servizi.

Tracciabilità dei dati e dei materiali

Uno dei temi più interessanti riguardo questo tipo di applicazione. La possibilità di registrare qualsiasi tipo di movimento permette infatti una lettura rapida e completa di tutto il processo di un singolo prodotto risalendo fino alle materie prime.

Relazioni di fiducia rapide

La fiducia è un altro attributo chiave della maggior parte delle forme di blockchain. Nelle catene produttive poter costruire relazioni di fiducia tra i vari collaboratori è essenziale per una proficua collaborazione. Attraverso una tecnologia basata sulla decentralizzazione dei dati e la validazione collettiva è possibile creare rapidamente legami fiduciari.

Come con l’apertura del mondo delle aziende prima ad internet e poi ai social network, la blockchain probabilmente costituirà il prossimo passo per l’evoluzione di ogni settore. Se infatti a un primo sguardo l’interesse per questa materia può sembrare una tendenza temporanea per dimostrare la propria modernità, si potrebbero rivelare invece i veri benefici che porta a lungo termine.

Dalle realtà aziendali alle strategie marketing, i cambiamenti legati alla struttura portante del Web3 sono solo all’inizio. Noi di Input ci aggiorniamo costantemente sui nuovi sviluppi di questa tecnologia perché, oltre a fornire diversi spunti di riflessione, ci permette di essere pronti ad affrontare gli scenari futuri.