I due vampiri — parte 5

Aleksander Wolinski Cecchin
2 min readFeb 17, 2018

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L’indomani è tempo di una gita per celebrare gli affari, una di quelle che stavamo organizzando da tempo.

«Si parte per l’estero!» dico scherzosamente a Dymitro dall’altra parte del ricevitore.

Nostra destinazione: Cricova, pochi chilometri da Chișinău. Città anonima di poche migliaia di abitanti, Cricova ospita nelle sue viscere un labirinto di cunicoli scavati nella pietra calcarea con il sangue e il sudore dei moldavi; centoventi km di tunnel che ora albergano le famose Cantine di Stato della Repubblica Moldava. Anche Putin e la Merkel non si erano lasciati perdere l’occasione per acquistare la propria cella di vini pregiati. Venivano da tutto il mondo a visitare quelle cantine da record, ma noi eravamo clienti un po’ speciali e questa sera avremmo avuto accesso ad antri normalmente interdetti al pubblico.

«Arrivo tra 20 minuti, fatevi trovare pronti.»

«Karashò!» lo sento gongolare.

Pic by Elena Shamis

Oggi a Tiraspol brulica più gente del solito, nel cielo novembrino si è affacciato un timido sole che fa scintillare le cupole dorate delle chiese ortodosse.

Il meccanismo da noi collaudato macinava bene, l’Est e l’Ovest rappresentavano l’uno per l’altro una grassa mucca da mungere davanti allo specchio distorcente del profitto. Un Occidente vecchio, decadente, gonfio di soldi ma in declino, si approfittava di un Est giovane, anarchico, ma povero in canna. E viceversa. L’abbraccio di due vampiri infetti.

Nell’estate 2016 avevo conosciuto Dymitro in un locale di Jesolo e, durante una robusta sbornia, avevamo convenuto entrambi che quello che l’avrebbe spuntata alla fine sarebbe stato proprio l’Est. A noi spettava cavalcare l’onda della decadenza che seguiva suppergiù il corso del Danubio.
E come Est e Ovest, Dymitro ed io ci compensavamo a vicenda. Da parte mia la conoscenza su dove trovare grassi portafogli italici, dall’altra un’energia nera e sbrigativa nel trattare il materiale umano. Energia che lo metteva spesso nei guai e che gli aveva procurato diversi nemici, ma che tante volte gli aveva anche salvato la pellaccia.

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Aleksander Wolinski Cecchin

Nasce a Padova nel 1981 da padre polacco e madre italiana. Giornalista pubblicista attento ai complessi rapporti tra Est e Ovest.