Programmi elettorali 2018: chi vuole migliorare la giustizia?

Andrea Telatin
5 min readFeb 9, 2018

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Vediamo se, almeno a parole, qualche partito vuole migliorare il funzionamento della Giustizia in Italia.

Identificate le cause dell’inefficienza della giustizia in Italia, proviamo ad analizzare i programmi elettorali delle realtà candidate alle prossime elezioni politiche, cercando specificamente informazioni riguardanti la riforma del sistema giudiziario.

Lega Nord

Entrando nel sito ufficiale ho cerato il classico link al programma. Ricerca difficile: nella sezione “Politiche 2018” non c’è riferimento a nessun programma. C’è una sezione “Più giustizia e meno buonismo” che contiene solo il titolo… “più giustizia e meno buonismo”. Sfogliando un po’ il sito si capisce che il target è prevalentemente composto da analfabeti che si sentono rassicurati dal vedere 10 foto di Salvini nella stessa pagina.

Il sito di “Lega Nord — Per l’indipendenza della Padania” non è esattamente una treccani, ma piuttosto un catalogo di foto del candidato premier.

Non volendomi arrendere ho chiesto aiuto a Google cercando il programma, che mi ha portato — di fatto — al programma della coalizione.

Coalizione Centro Destra

Cercando il programma della Lega sono capitato su un articolo di Money.it che di fatto elenca i punti del programma della coalizione (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia):

Sicurezza:
Lotta al terrorismo
Blocco degli sbarchi immigrati e respingimenti assistiti
Rimpatrio di tutti i calndestini
Ampliamento legittima difesa
Poliziotto e carabiniere di quartiere
Riforma della Giustizia (separazione delle carriere) e giusto processo
Codice di difesa dei diritti delle donne
Codice a tutela degli animali domestici
Nuova disciplina intercettazioni e custodia cautelare

Da questo “dettagliato” programma si capisce che questo partito vuole scardinare il sistema giudiziario Italiano puntando su falsi assunti. Il primo è che ci sia un problema sicurezza: in Italia i crimini violenti sono in costante calo dagli anni Novanta, e circa la metà sono a carico di familiari o conviventi. Inoltre la proposta più illogica è il polizziotto di quartiere: per contrastare la criminalità servirebbero agenti in borghese o infiltrati, mentre i militari per le strade sono un tranquillante per i cittadini, ma anche per i delinquenti che sanno che zone evitare.

Il secondo è che la separazione delle carriere (del Pubblico Ministero e del Giudice) siano un segno di civiltà, quando sono piuttosto un regalo ai delinquenti con buoni avvocati. Il Pubblico Ministero, infatti, non è l’avvocato dell’accusa, come talvolta viene erroneamente dipinto. Infatti se per ipotesi procedesse dolosamente contro un innocente risponderebbe del reato di falso in atto pubblico. Al contrario se un avvocato della difesa ammettesse di difendere un colpevole risponderebbe di infedele patrocinio e rivelazione di segreto professionale. Il primo commette un reato se dice il falso, il secondo se dice la verità.

Prioritario, sicuramente, il codice a tutela degli animali domestici.

Movimento 5 Stelle

Il programma è facilmente reperibile nel sito ufficiale, con comodo link alla sezione Giustizia. Ringrazio il Movimento per avermi reso la ricerca facile.

Il primo punto riguarda la prescrizione: “…propone la sospensione della prescrizione dal momento dell’inizio del processo”. Buono l’inizio.

Altro punto interessante: “Se un magistrato decide di abbandonare la propria toga per entrare in politica, deve essere consapevole del fatto che non potrà mai più tornare a vestire quella toga”. L’indipendenza fra politica e magistratura è un valore che va perseguito e questa proposta mi pare sensata.

Si parla poi di intercettazioni (con l’intenzione di non depotenziarle), di reformatio in peius (possibilità di aumentare la pena in appello), premio per il whistleblowing e processi alla Mafia (tristemente assenti in vari altri programmi).

Partito Democratico

Anche il PD ha un programma scritto, che supera il format “elenco della spesa” del centro destra. La copertina recita “Più forte, più giusta. L’Italia”. Sembra che abbiano la mia stessa idea di priorità di una riforma della giustizia.

Mi aspetterei che anche un partito di governo abbia un programma per il futuro ben distinto da “quanto siamo stati bravi fino ad oggi”, ma il PD ha una forte vena amarcord, quindi dedica metà dello scarno paragrafo sulla giustizia a cose — così dicono — già fatte.

Non sono un tecnico, ed è proprio per questo che il programma del PD non mi piace: da cittadino leggo proclami condivisibili ma non capisco di preciso cosa vorranno fare. Apprezzo alcune idee come “rafforzamento dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie”, e forse anche “proseguire con l’opera di riduzione dell’area di intervento del diritto penale e rendere sempre più conveniente l’utilizzo di riti alternativi”. Proprio il continuo riferimento al passato mi toglie la fiducia per il futuro: le modifiche fatte sin’ora¹ sono state inefficaci e propagandistiche, lasciando inalterati i problemi alla radice del sistema.

Liberi e Uguali

Ultima coalizione, altro programma. Ancora più fumoso di quello del PD, con richiami alla lentezzaridurre la lunghezza dell’istruzione della causa», «fondamentale è il problema della durata dei processi»). Gli slogan ci sono, il programma no.

Sono andato a guardare il programma di Possibile, che sembra più articolato e dettagliato. Triste il riferimento all’aumento dell’organico (come visto, non è la soluzione), peggio ancora l’idea di stabilizzare i giudici onorari (che non avendo superato un concorso, hanno il merito della paziente attesa).

Positivo il riferimento alla riforma della prescrizione, potenzialmente interessante la depenalizzazione di reati minori, ma perché non sprecare 4 righe per essere più dettagliati?

+Europa

Il pragrafo sulla giustizia del programma inizia criticando la lentezza dei processi che scoraggia gli investimenti in Italia, e propone l’immancabile “aumento dell’offerta”, nella forma di dirigenti amministrativi con competenze manageriali.

Si propone poi di rafforzare la responsabilità disciplinare dei magistrati, e naturalmente di separare le carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante, un punto che suona così ragionevole eppure è quanto meno controverso, e sicuramente non può essere affrontato se non dopo aver superato le vere cause dell’inefficienza.

Infine superare l’obbligatorietà dell’azione penale, proposta così strana da propinare al comune cittadino da necessitare di un riferimento a Giovanni Falcone.

Conclusione

Ho iniziato questo confronto su un solo tema non tanto per aiutarmi a scegliere per chi votare — immagino tutti desideriamo un governo credibile a 360° — quanto per valutare quanti schieramenti politici hanno avuto il coraggio di affrontare un problema così importante con misure serie, credibili e che non vadano nella direzione di limitare anche parzialmente l’indipendenza della magistratura in Italia.

Speravo un po’ meglio.

¹ «La destra abolì il falso in bilancio, attirandosi la condanna della comunità internazionale. La sinistra, stabilendo che i reati tributari erano tali solo se si riverberavano sulla dichiarazione dei redditi, introdusse la modica quantità di fondi neri per uso personale. E nessuno obiettò nulla» — Fonte.

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