Da Zero a Seo : Capitolo 2 (dal 1998 al 2002 circa)

gareth jax
8 min readJul 30, 2014

La seconda incredibile puntata del percorso che ho fatto per diventare SEO

Indicazione per i distratti: Se non capite nulla, vi conviene iniziare dalla parte uno. Ci sono in palio ricchi premi e cotechini.

The Age of Pentex

Attorno al 1998 comincia l’avventura Pentexiana.

Il nome, come sapranno alcuni (pochi nerd come me), deriva da una fantomatica corporazione malvagia di un gioco di ruolo di ambientazione moderna: Werewolf the apocalypse. (vi linko la pagina su wikipedia, se proprio foste interessati).

La corporazione era stata “infettata” da una sorta di entità distruttiva chiamata il “Wyrm” il cui logo era una spirale.

Ancora adesso a distanza di 15 anni potrei tatuarmi un simbolo di quelli presenti nell’ambientazion. FOR GAIA!!!!

Il socio “grafico” mise assieme varie idee e venne fuori con questo logo:

Figo il logo eh ?

E’ stata opera di Max, il socio più dell’azienda. Ancora più è stato descriverlo quando abbiamo poi dovuto registrare il marchio. Era qualcosa del tipo:

Pentagono di colore giallo (indicando il pantone ovviamente) con 4 rami ad arco che si estendono in direzione antioraria.

O qualcosa del genere. Insomma roba che neanche Joyce durante la scrittura dell’Ulisse.

Internet

Nel frattempo una delle cose che Pentex aveva attivato era una linea internet dedicata. Non una cosa come le adsl da 640 Kbs, era una linea HDSL di wind, che arrivava a 2000 Kbps. DUE MEGABIT.

Era costosa come mandare sulla luna il Saturno V, perchè la società era a Rivarolo Canavese e gli snodi principali arrivavano da Ivrea o da Torino. Quindi c’era un costo CHILOMETRICO per portare una linea veloce e poi oltre a questo si pagava in base alla banda disponibile.

Visto che volevamo usare questa linea per ospitare dei siti web di nostri futuri clienti, l’idea di avere un traffico limitato sembrava assurda. Decidemmo che era meglio andare un poco più piano, ma avere traffico illimitato.

Anche perchè tra Napster, Soulseek, IRC si poteva scaricare parecchia roba.

In quegli anni inizia il sodalizio con… Google. Infatti nel corso di quegli anni ho cominciato a prendere confidenza con il motore di ricerca, molto più affidabile e preciso degli altri (quanti di voi hanno mai visto Altavista o Lycos ? o il motore di Virgilio ? ).

Non è poi cambiato molto in questi 13 anni vero ?

Internet e Google ci abituano bene. Io sopratutto mi abituo ad usarlo come fosse un cervello di riserva, tanto che alcune espressioni in ufficio sono:

- “se non c’è su Google, vuol dire che non esiste”

- “Ma sei azionista di Google” ?

Ce ne potrebbero essere altre, chiederò ai colleghi di contribuire.

Poi un giorno, il mondo cambia. In peggio.

11 settembre 2001

Io ero stato li solo 4 anni prima!

Quel giorno è stato purtroppo indimenticabile per molti tragici motivi.

Uno meno tragico è stato il collasso di internet, uno dei primi esempi di sovraccarico dei server di internet che non erano in grado di resistere alle richieste contemporanee da tutto il tempo.

Ho assistito alla morte digitale dei grandi quotidiani online. Desolate pagine bianche che simboleggiavano l’incapacità dei sistemi di soddisfare la curiosità del mondo. Poi dopo aver premuto per diverse volte F5 erano cominciate ad arrivare pagine statiche di solo testo che annunciavano la situazione.

Poi qualche prima immagine. Insomma informazione centellinata.

Ma un poco per volta eravamo informati, cosi’ quando i miei genitori sentirono per la prima volta in tv la notizia di un possibile attentato, noi già sapevamo che si era schiantato un aereo, quando ancora i giornalisti rai non sapevano di cosa si trattasse.

E noi eravamo una piccola software house di 5 persone a Rivarolo Canavese. Mica l’ansa.

Secondo le statistiche, c’erano già 600 milioni di persone connesse in tutto il mondo!

Internet era adesso.

Chiudiamo la parentesi drammatica e torniamo al tono faceto.

La squadra Pentex

Il team si componeva di questi elementi:

  • un ingegnere nucleare, digievoluto in programmatore Visual Basic/C e CEO. Eventuali riferimenti saranno come “L’ingegnere”.
  • un ingegnere chimico, evoluto in reppresentante di materie plastiche, digievoluto in venditore di servizi software e web. Per semplicità mi riferirò a lui come “Il Chimico”.
  • Un ragioniere, digievoluto in programmatore Visual Basic/Database administrator . “Il programmatore”.
  • Un geometra, digievoluto in grafico (l’autore del logo). “Il grafico apple”.
  • Un ragioniere, digievoluto in sistemista/programmatore web. Questo sono io. “Il confuso” o se preferite “Gareth”.

Il paragone con i Digimon è voluto, dopotutto la digievoluzione rappresenta un’ottima metafora della crescita fisica e psicologica dell’individuo inserito in un contesto sociale dinamico e… vabbè era una supercazzola.

Però erano pucciosi.

Fatto è che avendo abbandonato l’idea del videogioco volevo specializzarmi su altri ambiti e sicuramente non volevo tornare ad avere a che fare con la vendita al pubblico.

Non potevo nemmeno continuare a fare il “sistemista”: in un’azienda così piccola e con così pochi clienti, non c’era il budget per sostenere una figura unicamente di supporto (che cioè non producesse reddito e non portasse clienti).

Ecco che quindi nel corso degli anni ho acquisito nuove capacità:

  • Ho iniziato a programmare prima in ASP e poi in PHP
  • Ho messo in piedi dei blog, prima con un sistema chiamato “Blog Evolution” e poi ho installato uno dei primi esemplari di wordpress ! (credo fosse la versione 0.9 o 1.0)
  • Ho imparato a fare grafica 3d, usando prima Lightwave e poi Maya (che allora veniva sviluppato da Alias, prima di essere comprata da Autodesk).
  • Ho imparato a fare animazione 3d e a fare ripresa e montaggio video.

Idealmente avremmo dovuto spaccare il fondoschiena ai passeri.

Ma avevamo due grossi problemi:

  • eravamo in una zona abbastanza sfigata.
  • non eravamo in grado di venderci come si doveva.

Problema 1: il ridente Canavese

Chi è della zona lo sa. Chi è fuori dal piemonte sicuramente lo ignora.

Il Canavese è stato per decenni un’area che orbitava nel settore manifatturiero, in particolare si è specializzato nella lavorazione di parti per conto del gigante FIAT di Torino.

E’ una pratica definita “sub-fornitura”: aziende grandi fanno fare lavori ad aziende medie che a loro volta fanno fare lavorazioni specifiche ad aziende piccole.

Finchè il mercato dell’auto tirava, il meccanismo funzionava alla grande. Soldi per tutti, benessere, qualità della vita abbastanza elevata.

Poi sono arrivati gli anni 90 e la produzione industriale di autovetture è andata calando e non si è mai più ripresa.

Giusto per dire…

Quindi la Fiat ha cominciato a strangolare le imprese fornitrici allungando i tempi di pagamento e imponendo clausole sempre più severe. Le piccole aziende non erano in grado di cambiare la produzione o di differenziarla e hanno cominciato ad accusare il colpo.

Quindi noi Pentexiani siamo entrati in campo in un momento in cui la nostra area era già in sofferenza economica. (spoiler: ed è andata peggiorando).

In sostanza, non c’era un cazzo da ridere.

Problema 2: incapacità di vendita

Idealmente il socio “Chimico” aveva una serie di contatti aziendali che aveva maturato nel corso degli anni. La sua idea era stata quella di entrare in società per sfruttare questa rete di contatti ed ottenere così una serie di possibili lavori per la nascente azienda.

Il presupposto non era sbagliato, purtroppo alla prova dei fatti ci sono state una serie di problematiche:

  • Alcune aziende non erano pronte ad investire sul web
  • Alcune aziende non ne vedevano un vantaggio
  • Alcune aziende dicevano “abbiamo già la posta elettronica/la connettività/xxxxx non ci serve”.
  • Alcune aziende dicevano “lo fa già mio cugino/mio cognato/il fratello della fidanzata del vicino di mia nonna”. Insomma uno che ne capisce.
  • Il “chimico” non era una persona “tech”. Anzi inizialmente era parecchio analogico. Mi faceva sorridere, già dotati delle email aziendali, quando trovava qualcosa di particolare/buffo su internet, lo scriveva su un pezzo di carta, te lo portava e diceva “guarda questo!”. Insomma copy&paste amanuense.

Ecco un mio estratto del 2003:

Esci dalla cintura di Torino, e ti ritroverai come per magia nel Sud
Italia. (noi siamo in Canavese, 35 km da Torino)
No, non abbiamo ne lo splendido mare, ne una buona pizza, ne un pane
decente. E aggiungo, putroppo

Abbiamo miopia imprenditoriale.
“il sito ce lo fa mio nipote” (e poi esce una schifezza)
“Abbiamo gia’ tutto” e scopri che hanno il gestionale in cobol, che
gira in Dos.

Tra le varie cose testate (e andate male) c’era stato il cosidetto “metodo delle chiamate a freddo”.

Cioè prendi un elenco di aziende (preso magari dalle pagine gialle o altri elenchi simili), suddividi l’elenco tra diverse persone e cominci a chiamare per cercare di vendere i tuoi servizi.

Questo film illustra perfettamente la nostra situazione all’epoca.

Questo fotogramma (il film è “Americani” la traduzione più idiota del mondo), illustra perfettamente la situazione psicologicamente estenuante nella quale ci siamo finiti per trovare. (se solo l’avessi visto prima di fare questi esperimenti, magari avrei cambiato diverse cose del mio modo di fare marketing).

E’ orrendo farsi vomitare addosso il malessere altrui. Solo anni dopo ho finito per scoprire le meraviglie del “Permission marketing”, ma questo è materiale per il capitolo 3.

Dopo diversi feedback negativi, decidiamo di provare la strada del mailing. Il nostro target sono gli architetti che hanno bisogno di fare rendering 3d dei loro progetti.

Ce ne sono tantissimi in provincia di Torino, il “Geometra” ha lavorato per anni in uno studio di architettura prima di entrare in Pentex, conosce il mercato.

Siamo oramai bravi nel rendering 3d, magari non saremo i migliori, ma quanti vuoi che ce ne siano in provincia di Torino che fanno il servizio di rendering fotorealistico ?

… per dissipare dubbi, non si trattava di spedire delle email, ma di spedire delle missive cartacee tramite posta ordinaria.

Visto che non si riusciva a trovare indicazioni utili…. ho usato la rete…

Entrando dalla porta di servizio del marketing

Questa è la mia prima incursione in una mailing list chiama “mlist” dedicata al marketing.

http://www.mlist.it/discussioni/help-come-scrivere-un-mailing

Inserito da Garethjax.net il 25 Febbraio 2002 — 10:33

Ci ero arrivato seguendo una discussione su “Punto informatico” e visto che poi con l’iscrizione erano arrivati una serie di spunti direttamente in email, ho cominciato ad appassionarmi del marketing…

…ma questa è materia per il prossimo capitolo… ☺

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gareth jax

I'm an italian Seo Specialist, and i like google+ more than twitter or facebook. Doctor who rabid fan. Stay Hungry, Stay Foolish. :)