Il calcio visto da un NON-tifoso

Antonio Marsella
2 min readJan 7, 2020

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Non posso mentire dicendo che il gioco del Calcio mi sia sempre piaciuto. Sarà per la mia timidezza in campo in tenera età, o le dormite davanti alla televisione da piccolo, ma il club dei tifosi è stato un gruppo di cui non ho mai fatto parte.

Quando gli amici di mio padre, che gioca tutt’ora due o tre volte a settimana, gli chiedevano curiosi “Allora tuo figlio? Com’è a pallone?”, papà rispondeva “Lui… studia…”.

Ed è proprio studiando che è nato un fresco interesse per questo gioco, almeno dal punto di vista intellettuale: il Calcio, infatti, può mettere insieme materie come la Statistica, l’Economia, il Marketing, le scienze sociali che danno una prospettiva diversa a questo gioco.

Lo sapevate che sono stati confrontati diversi campioni di saliva di atleti durante le partite in casa con quelli degli atleti in partite fuori casa e i primi hanno mostrato avere una quantità di testosterone maggiore di quelli di partite fuori casa? (Neave, Nick & Wolfson, Sandy. (2003). Testosterone, territoriality, and the ‘home advantage’. Physiology & behavior.).

Lo sapevate che esonerare un allenatore molto spesso è più dannoso che tenerselo? (‘Van Ours J., Van Tuijl, M, (2015), “In-season headcoach dismissals and the performance of professional football teams”, Economic Inquiry, Early View Online).

Lo sapevate che esiste sul serio “La dura legge del goal” denominata “Pezzali score”? (Pappalardo, Luca & Cintia, Paolo (2016). “Network-based performance indicators for football teams.”)

Ci sono tante altre curiosità che emergono dai dati, che il Calcio generosamente fornisce ogni settimana durante il campionato. Ed è per questo che scriverò una serie di articoli sui dati interessanti che imparo in questo percorso di riavvicinamento a questo gioco.

C’è chi dice che l’approccio numerico ai giochi denaturi l’essenza del gioco stesso. Io invece voglio citare Carlo Canepa in “La scienza dei goal. Numeri e statistica applicati allo sport più bello del mondo”:

“Proprio come un arcobaleno suscita ancora più fascino una volta conosciuto il meccanismo con cui viene generato, anche una partita di calcio, studiata nella sua complessità, produce lo stesso effetto. […] Tentare di rispondere con il metodo scientifico non significa inevitabilmente trasformare il pallone in un cubo. L’imprevedibilità e il caso restano sempre elementi che determinano la bellezza di questo sport, e di tutte le competizioni sportive in generale. La scienza può aiutare il calcio, ma anche il calcio può aiutare la scienza.”

Inoltre, aggiungo io, in un mondo dove le società calcistiche con più soldi possono accaparrarsi i calciatori migliori, i numeri, senza l’euro davanti, possono bilanciare il fattore ricchezza con strategie sempre migliori e più complesse, ma rendendo questo sport ancora più affascinante.

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