Rimini, un Punto per fare rete e per il diritto alla rete

Dallo scorso marzo Milena Cecchini è responsabile del Punto Pane e Internet del Comune romagnolo. Nel suo racconto dei primi mesi di lavoro, il senso di un progetto impegnativo ma che, anche grazie alla collaborazione con scuole e altre realtà, sta già registrando moltissimo gradimento tra i cittadini

Pane e Internet
6 min readNov 11, 2015
Il Comune di Rimini

A Rimini negli anni passati la Regione Emilia-Romagna ha organizzato diverse edizioni dei corsi Pane e Internet. Centinaia le persone che vi hanno partecipato, ma tante anche quelle rimaste in lista d’attesa. Così, quando nella scorsa primavera è stata annunciata la nascita del Punto Pane e Internet cittadino (Punto PEI), in molti si sono “buttati a capofitto”. L’espressione è di Milena Cecchini, da alcuni anni impiegata presso l’URP del Comune di Rimini e da qualche mese responsabile della nuova struttura. “Non solo erano in programma nuovi corsi — spiega — ma per iscriversi non occorreva più chiamare un anonimo numero verde. Ora ci si poteva rivolgere al Municipio. E i riminesi, giustamente, qui non vengono solo per fruire di un servizio, ma anche un pò per farsi accudire”. Molti passano o telefonano per informarsi cui corsi in partenza o prenotare la facilitazione digitale. “Ma c’è anche la signora che ha appena comprato lo smartphone e ci chiede di spiegarle come si usa. E qualcuno è arrivato fin qui col portatile rotto: potete aggiustarlo per favore?”.

Il Comune di Rimini

Questa è insomma la storia di un “rapporto di vicinato”, e in effetti non è un caso che il Comune abbia subito pensato all’URP quando ha aderito al progetto della Regione per l’istituzione dei Punti PEI. “Qui c’erano sia le risorse umane, sia le giuste competenze per partire velocemente e in maniera efficace — spiega Milena — la nostra struttura è lo sbocco naturale per un’iniziativa come Pane e Internet. Ma forse, a posteriori, occorre riconoscere che siamo partiti con un pizzico di sana incoscienza, anche perché qui non siamo abituati a indugiare”. Non solo, infatti, si è dovuto fin da subito fare i conti con una domanda e delle aspettative davvero elevate. Ma — come d’altronde ampiamente previsto in un progetto che si basa proprio sulla costruzione di qualcosa di assolutamente inedito — c’è stata anche la necessità di affrontare problemi per i quali non si disponeva di soluzioni preconfezionate.

l’URP del Comune di Rimini

Tra i problemi principali Milena fa riferimento a questioni squisitamente organizzative, come le modalità per raccogliere le adesioni ai corsi, costruire le classi, scegliere e pagare i docenti, o promuovere le iniziative. Soprattutto però, il primo grande scoglio è stato trovare le strutture per lo svolgimento delle attività. “In Comune disponiamo di un’unica sala sufficientemente capiente e dotata delle tecnologie necessarie, e per ora l’abbiamo usata per alcuni corsi di secondo livello. Da sola però non poteva bastare, e per questo abbiamo dovuto fin da subito attivare delle collaborazioni con altri soggetti”. Questo d’altro canto è un punto cardine del progetto dei Punti PEI: gli enti locali sono invitati ad attivarli e a recitare un ruolo da protagonisti, ma perché crescano e si radichino nei territori, occorrono il contributo e le competenze di altre realtà.

materiale promozione del Punto Pane e Internet

A Rimini, finora, è stato fondamentale il supporto delle scuole. “Negli istituti superiori abbiamo trovato molte aule informatiche che facevano al caso nostro — spiega Milena — e soprattutto una grande disponibilità a collaborare, tenendo gli edifici aperti di pomeriggio, per ospitare i corsi e il servizio di facilitazione”. Quest’ultima attività è un altro esempio concreto di quanto le reti locali siano fondamentali per la riuscita del progetto. In città è attiva da anni la rete Ci.vi.vo, cui partecipano volontari che si prendono cura di alcune zone o strutture come i parchi, le scuole e le biblioteche. “Abbiamo formato come facilitatori alcuni di loro assieme alle colleghe dell’URP, sono molto motivati e ci stanno dando una grande mano per far fronte a una richiesta di fruizione del servizio davvero notevole”.

Milena Cecchini alla sua postazione di lavoro

Talmente notevole, che a inizio novembre tutti gli appuntamenti di facilitazione fino a fine anno erano già prenotati. “Il servizio è così popolare — afferma Milena — che stiamo valutando l’ipotesi di mettere un limite al numero di incontri prenotabili dal singolo utente, per garantire a quante più persone possibile di fruirne. La facilitazione viene sempre più considerata come la prosecuzione naturale dei corsi. Le persone, specie i senior, vogliono fruire dei nostri servizi perché avvertono che il mondo sta cambiando. C’è chi vuole comunicare via Skype con la figlia che si è trasferita in America, e chi vuole rimboccarsi le maniche perché ha capito che molti servizi, come quelli pensionistici, sono e saranno sempre più digitali”. A volte basta una singola notizia sul giornale, come capitato di recente con un nuovo corso sull’uso dello smartphone, “per far squillare ininterrottamente i telefoni per ore e ore”.

Una notizia della stampa locale su un corso promosso dal Punto PEI

Intanto, per far fronte a questa notevole fame di sapere, sono partiti anche i primi eventi di cultura digitale. “Finora abbiamo organizzato un’iniziativa rivolta ai ragazzi delle scuole sulle professioni web, molto partecipata e vivace, come naturale che fosse visto il pubblico, e un incontro rivolto ai genitori, per confrontarci assieme su come i loro figli usano gli strumenti digitali. Per gli eventi siamo ancora in piena fase sperimentale, ma sicuramente è una di quelle attività con la quale vogliamo provare ad allargare il target. Gli anziani e le persone a rischio di esclusione digitale restano il nostro pubblico privilegiato, e per loro stiamo già pensando a iniziative specifiche sui servizi on line in collaborazione l’INPS, l’Agenzia delle Entrate e altre istituzioni. Però dobbiamo guardare anche alle nuove generazioni, perché lì ci sono bisogni di conoscenza che occorre intercettare, magari anche integrando le nostre attività con altri progetti dell’Agenda Digitale Locale”.

Rimini, il ponte di Tiberio

Con tutti questi obiettivi all’orizzonte, e il Punto PEI ormai “in mare aperto” (siamo pure sempre in riva all’Adriatico), c’è spazio anche per un primo bilancio personale. “È stato e continua a essere impegnativo, ma sono molto soddisfatta di questi primi mesi di lavoro — afferma Milena — in passato mi ero già occupata di coordinare progetti per far crescere dei servizi e questa è la cosa che mi dà più gusto e motivazione. Il Punto PEI poi è appena nato, e grazie a ciò dispongo di tanta carta bianca per proporre nuove idee e soluzioni”. A tutto ciò si aggiunge il piacere di vedere “persone che arrivano alla fine dei corsi col sorriso sulle labbra e ti ringraziano, perché hanno appreso nuove cose. E quando poi tornano, chiedendoti di saperne di più, capisci che quel ringraziamento era sincero”. Perché se qualcuno si limita a configurarti lo smartphone (cosa che ovviamente al Punto PEI Rimini non sono in grado di garantire), quando cambierai modello sarai di nuovo al punto di partenza. Ma se qualcuno ti dà l’opportunità e gli strumenti per capire come farlo da solo, allora davvero ti rendi conto che in rete tutto può essere più facile.

Milena Cecchini

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