Feynman, la fisica e il sesso

peppe liberti
5 min readFeb 18, 2020

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No, no e poi no.

Che palle. Uno non se ne può stare per i fatti suoi, osservare di nascosto (lurkare dicono quelli che stanno sui social) l’affannarsi egocentrico degli altri, maledire l’internet e chi l’ha inventato, che ti arriva gente che divulga e dai molti follower e condivide l’ennesima frase attribuita a Richard Feynman che di Feynman proprio non è. E io che devo fare? Segnalare, certo: ehi tu, non è di Feynman quella frase lì. Ma non basta, non mi basta: io voglio sapere di chi è e così cerco, raccolgo informazioni, ricostruisco il quadro. E poi, ve lo confesso, ce l’ho un po’ con chi divulga sui social ché a volte mi capita, quando provo a porgli una questione in privato, che mi rispondano di seguirli sui social, che lì prima o poi troverò la risposta. I nervi che mi fan venire, i nervi.

La frase (maledetta) è questa:

Physics is like sex: sure, it may give some practical results, but that’s not why we do it.

Ecco sì, la conoscete tutti, secondo me. Ebbene, Feynman non l’ha mai scritta da nessuna parte, non c’è in nessuna registrazione o trascrizione dei suoi discorsi. Qualcuno ha già cercato e su Wikiquote ha puntualizzato:

Does not appear to be from any of his books or cited in a biography. A Google Books search shows that the oldest book citing “physics is like sex” is Scary Monsters and Bright Ideas (2000) by science broadcaster Robyn Williams. On p. 44, this book claims: “Einstein said, ‘You do not really understand something unless you can explain it to your grandmother’. Richard Feynman added, ‘Physics is like sex: sure, it may give some practical results, but that’s not why we do it’.” Given that Einstein didn’t really say the former, it’s likely that Feynman didn’t really say the latter.

Beh, il ragionamento non fa una piega (mi ricordo di un altro divulgatore, anzi, un giornalista scientifico, che su facebook non faceva altro che citare quell’illetterata della nonna di Enstein, povera donna) ma bisogna scavare ancora un po’. Da dove diavolo è spuntata fuori? Una ragione per queste attribuzioni equivoche la si trova sempre e questa volta, trovarla, è stato più facile di quanto potessi immaginare. A dire una cosa assai simile è stato infatti il maestro di Feynman a Princeton, John Archibald Wheeler, “fisico audace e fantasioso” (mi autocito perché non ho voglia di far fatica) “che amava giocare con i concetti e le parole che li esprimono. A lui si dovrà la diffusione del termine «buco nero» e sarà lui a dare il nome di wormhole (letteralmente «buco di verme») ai cunicoli nella geometria dello spazio-tempo (quelli che gli autori di fantascienza immaginano come le vie per accedere in maniera pressoché immediata a un altro universo o a regioni distanti dello stesso universo) o a coniare lo slogan It from bit, per dire in tre parole che l’informazione, di cui il bit è l’unità elementare, è il mattone su cui si fonda l’universo.”

Wheeler dunque, coniatore professionista, viene intervistato il 5 Aprile 1967 da Gloria Lubkin, editor di Physics Today (e morta, scopro adesso, appena sette giorni fa) e Charles Weiner, storico della scienza e, all’epoca, direttore del Center for the History of Physics dell’American Institute of Physics. A un certo punto dell’intervista (leggetela tutta, la parte sulla terminologia è assai divertente) Weiner chiede a Wheeler:

I’d like to ask about the effect of fission itself on the development of nuclear physics.

Wheeler, di questa faccenda come di altre, è un vero esperto e risponde:

Right. It’s very interesting in that connection that survival of the species is dependent in some ways on nuclear fission, in some ways on sex, and people are equally unwilling to talk about both.

Si fa ma non si dice, insomma. Vi ricorda un po’ Physics is like sex? Ma sì certo che lo ricorda. Non il resto della frase però, quella forse è farina del sacco di Robyn Williams (non il comico, che ha la i e non la y, ma il giornalista scientifico sopracitato).

A citare più volte Wheeler invece, non si sa quanto fedelmente (ma non c’è ragione di dubitare), è Alvin Martin Weinberg, fisico e direttore, dal 1955, degli Oak Ridge National Laboratory nel Tennessee. Lo fa in un articolo dal titolo Does nuclear physics really matter? pubblicato nei Prooceedings della conferenza su Photonuclear Reactions and Applications (stampati nel 1973 a cura di Barry L. Berman). Qua, a pagina 1275, scrive:

Simply put, nuclear physics became a big enterprise because of its relation with nuclear energy. I’m reminded in this connection of John Wheeler’s remark about the importance of fission. Speaking to a large group of nuclear physicists several years ago when public discussions of either sex or fission were rather frowned upon, he said, “Fission is like sex. It’s usually not discussed in polite company; but each of us knows, in his hearth that we wouldn’t be here if it were not for it.”

cosa che ribadisce nell’ottobre 1985, a Washington, alle audizioni della task force sulla politica scientifica del comitato sulla scienza e la tecnologia della camera dei rappresentati degli Stati Uniti (e che trovate a pagina 1858 del relativo librone):

No wonder that professor John Wheeler, a distinguished theoretical physicist, quipped at a meeting oh high energy phicysts, “Nuclear fission is like sex. It is a subject not openly discussed in the gathering of high energy phisicists. But each of us deep in his heart knows that were it not for fission, no less than sex, none of us would be here!”

Se Wheeler ne ha fatto cenno nell’intervista non è difficile immaginare che quella frase se la sia portata in giro per congressi e che Weinberg e altri ne siano rimasti colpiti. E poi, col tempo, al pari di molte altre frasi celebri di fisici celebri, sia finita, storpiata, adattata, reinventata, tra le frasi attribuite a fisici ancora più celebri. E’ stato il destino e la pena di Einstein, soprattutto, ma anche di Feynman (ricordate l’ornitologia?). E come l’ornitologia sta agli uccelli al pari dell’estetica all’artista o della filosofia della scienza alla scienza, così tante altre cose, come la fisica, possono essere come il sesso, per esempio la Risonanza magnetica nucleare. Lo ha affermato niente di meno che il celebre radiologo R. H. Epstein:

NMR is like sex: the first time you hear about it, you just can’t believe it

A posto così.

Adesso questa storia fa parte di una storia più lunga che trovate su Il Tascabile (clic).

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