Vivere all’Estero o Vivere in Italia?

Giuliano Di Paolo
ASKJULIOD
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5 min readApr 5, 2019

Sempre più giovani e pensionati, cercano fortuna all’estero, ignorando totalmente la possibilità di perseguire il proprio destino in Italia.

Uscire dall’Italia è davvero la risposta per una migliore carriera, una migliore qualità della vita, un equilibrio in tutte le aree della propria vita ottimale?

In questo breve articolo cercherò di spiegarti cosa spinge le persone ad andarsene, cosa a rimanere, quali siano le possibili alternative all’Italia, e la mia esperienza all’estero. Dunque blocca ogni notifica sul cellulare, prepara una tazza di caffè fumante e partiamo!

Perché le persone scappano dall’Italia?

Ho visitato e viaggiato in molti luoghi in giro per il mondo: Africa, Indie, Sud-Est Asiatico, America Latina. Ma devo ammettere che l’Italia è un paese incredibile in termini di risorse: il clima non è dei migliori, ma non possiamo lamentarci, il cibo è tra i migliori al mondo, la sicurezza è stabile e l’economia tutto sommato sostenibile.

Eppure molti scappano via, perché? Per la burocrazia, le tasse, il senso di malcontento che la gente trasmette (nonostante non le manchi nulla), le prospettive imprenditoriali non esattamente rosee (vedi tasse), il senso generale di corruzione che si respira in termini politici, l’essere così orgogliosi del nostro passato, da crogiolarci in discussioni sui nostri gloriosi trascorsi da non fare nulla nel presente.

Vivere all’estero è dunque migliore?

I migliori paesi al mondo per vivere nel 2019

Classifica basata sui numeri forniti da numbeo.com, e che considera variabili quali:

  • Potere d’Acquisto della moneta (più è alto il valore e meglio è);
  • Indice d’inquinamento (più è basso il valore e meglio è);
  • Rapporto prezzo delle case/reddito (più è basso il valore e meglio è);
  • Costo della vita (più è basso il valore e meglio è);
  • Livello di criminalità (più è basso il valore e meglio è);
  • Livello di assistenza sanitaria (più è alto il valore e meglio è);
  • Indice del tempo passato nel traffico nel tragitto casa lavoro (più è basso il valore e meglio è);
  • Indice di qualità climatica (più è alto il valore e meglio è).

Di seguito i migliori paesi in cui vivere:

  • 1 Danimarca
  • 2 Svizzera
  • 3 Finlandia
  • 4 Australia
  • 5 Austria
  • 6 Olanda
  • 7 Islanda
  • 8 Germania
  • 9 Nuova Zelanda
  • 10 Norvegia
  • 11 Estonia
  • 12 Giappone
  • 13 Stati Uniti d’America
  • 14 Svezia
  • 15 Slovenia
  • 16 Spagna
  • 17 Regno Unito
  • 18 Canada
  • 19 Qatar
  • 20 Emirati Arabi Uniti

L’Italia in questa classifica compare solo al 36 posto! Ma nonostante i criteri di questa statistica siano più che attendibili, quello che i sondaggi non prendono in considerazione è l’aspetto emotivo, l’impatto empatico che un paese o un’esperienza possono suscitare in noi. Motivo per cui molte persone si innamorano a prima vista di un luogo, una casa, una persona, un paese, dando meno rilevanza agli aspetti razionali di una scelta logica!

Ricorda se il cervello deve scegliere tra emozione ed intelletto, sceglierà sempre la prima, per quanto paradossale possa sembrare!

La mia esperienza all’estero e la soluzione ad ogni tua domanda

Attualmente vivo nel nord della Thailandia, a Chiang Mai (scopri qui i migliori tours per visitarla!), hub molto noto per i digital nomad di tutto il mondo.

Il punto non credo sia vivere all’estero, ma avere la libertà economica, professionale ed emotiva per non essere vincolati a nessun luogo fisico.

Infatti, oggi più che mai, con l’avvento di Internet è possibile essere svincolati dalla rat race, come viene definita dagli americani, della routine 9 to 5 (ossia lavorare 5/6 giorni alla settimana per le canoniche 8h, da ripetersi a tempo indeterminato, fino al pensionamento).

La nostra epoca, tecnologicamente e non solo, rappresenta un momento straordinario nella storia dell’uomo! È possibile non solo costruire un business online (con un investimento pari ad una serata in discoteca), ma è inoltre possibile viaggiare per il mondo con costi fino a poco tempo fa impensabili. L’educazione è alla portata di tutti con siti come Skillshare, o risorse free come i Podcasts e i tutorial su YouTube. Il mondo inoltre è un luogo molto più sicuro, rispetto a qualsiasi altra generazione precedente (nonostante esistano ancora conflitti e povertà in molti luoghi).

Perché vivere all’estero rispetto all’Italia?

Posso riportarti la mia esperienza personale, sulla mia permanenza qui nel paese dei sorrisi. Ogni luogo ha i suoi pro e contro, non esiste la location perfetta, così come non esiste il partner o lavoro perfetto.

Chiarita questa premessa, la Thailandia ha un ottima qualità della vita: il cibo è eccellente, i costi generalmente vanno dalla metà a un decimo rispetto ai prezzi Italiani o Europei, le persone sono sorridenti e la vita in generale è più vivace e a tratti più rilassata.

Ribadisco che oggi la risposta non è se vivere all’ estero o rimanere in Italia, ma nel definire il tuo core business e realizzarlo (io mi occupo di videomaking/fotografia/storytelling); avere uno o più hub (paesi/luoghi fisici in cui vivere) dove spendere il 50–70% del tuo tempo (nel mio caso Thailandia e Italia), ed il restante impegnarlo a viaggiare ed esplorare. Senza dimenticare che un luogo è costituito anche e soprattutto dalle persone.

Così facendo, avrai una vita non monotona, ricca di emozioni, e la tua crescita personale e professionale sarà esponenziale.

Ovviamente questo ha un senso se si è single o in coppia, mi dirai!

Bene proprio ieri, in uno degli street markets di Chiang Mai, ho incontrato una coppia Inglese con una bimba di 11 anni, che viaggia ininterrottamente da 6 anni, auto-educando la figlia, per ovvie ragioni legali e d’istruzione.

Dunque il problema non è mai se posso, ma se voglio farlo!

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