Newsletter PA digitale 2026, cosa abbiamo imparato

Un questionario per gli iscritti ci ha permesso di capire meglio il lavoro fatto in questi mesi, indicandoci la via per future evoluzioni

PA digitale 2026 è la piattaforma che permette alle Pubbliche Amministrazioni di accedere ai fondi PNRR dedicati alla transizione digitale. Lanciata a novembre del 2021, oggi la piattaforma è utilizzata dal 99% dei Comuni e Scuole italiane, gestisce oltre 40.000 progetti, e ha permesso l’allocazione di oltre 2 miliardi di euro.

Quando siamo partiti con il progetto, ci siamo posti l’obiettivo di “sfruttare” l’iniziativa non solo per facilitare l’accesso ai fondi del PNRR, velocizzando di fatto la digitalizzazione della PA, ma anche di creare e consolidare nel tempo una community di amministratori locali protagonisti della transizione al digitale. Per farlo, mesi prima della pubblicazione dei primi Avvisi, abbiamo deciso di lanciare una newsletter dedicata, che permettesse da un lato di “preparare il terreno” con informazioni pratiche e anticipazioni, dall’altro di iniziare a costruire un percorso condiviso con gli iscritti.

Dopo un anno di attività, e oltre 24.000 iscritti, abbiamo deciso di riflettere su quanto fatto, inviando a tutta la community un questionario di gradimento per comprendere meglio cosa fosse, o non fosse, funzionato in questi 12 mesi.

Questo contenuto è il racconto di com’è andata, di cosa abbiamo imparato, e di come potremmo migliorare.

Chi ha risposto al questionario

Al questionario, pubblicato il 31 gennaio e promosso per le prime 2 settimane di febbraio, hanno risposto 744 persone, per lo più iscritte alla newsletter sin dal suo lancio, e in rappresentanza dei Comuni.

La newsletter, seppur dedicata principalmente alle PA, è aperta a tutti, non sorprende quindi che tra le risposte ricevute, 50 (poco più del 6%) arrivassero dal mondo della fornitura. Un dato in linea con quello più generale degli iscritti, che vede tra le oltre 24.000 iscrizioni, 1.408 partner tecnologici (5,8%). Come vedremo dopo, questa tipologia di utente ha palesato, più di altri, specifiche esigenze rispetto a contenuti e frequenza dello strumento.

Per quanto riguarda i Comuni, i rispondenti fanno parte di Enti medio-piccoli, con 33% di essi con una popolazione tra i 5.000 e 20.000 abitanti, e circa il 27% con meno di 2.500 abitanti.

Una delle domande poste dal questionario ha riguardato la modalità di lettura della newsletter, con l’obiettivo di comprendere quanto e come fossero letti i diversi contenuti riportati mese dopo mese. Abbiamo così scoperto che sono pochi i lettori che approfondiscono ogni singolo contenuto della newsletter: solo 64 sui 744 rispondenti. La stragrande maggioranza di essi invece scorre velocemente la newsletter approfondendo solo i contenuti di interesse.

Grazie a questa domanda è stato possibile notare però in maniera molto chiara le differenze tra le diverse tipologie di utenti.

Mentre infatti solo l’8% dei rappresentanti di realtà comunali e scolastiche ha dichiarato di “approfondire ogni contenuto della newsletter”, il dato sale al 26% se si considerano le risposte dei fornitori.

Cosa ha funzionato e cosa vorremmo migliorare

Partiamo da un dato, positivo, che riguarda in generale il tasso di gradimento della newsletter: il 91,6% dei rispondenti ha dichiarato di essere abbastanza (57,1%) o molto (34,5%) soddisfatto della newsletter.

In particolare sembrano essere graditi gli aggiornamenti e chiarimenti sugli Avvisi di PA digitale 2026, gli annunci su nuove opportunità e infine gli approfondimenti di materiali tecnici.

Ma come visto prima, è entrando nelle sfaccettature delle diverse categorie di rispondenti che emergono gli aspetti più interessati. Mentre infatti i rappresentanti del mondo comunale e scolastico sono generalmente soddisfatti della ricorrenza mensile della newsletter (oltre l’80%), i fornitori hanno dichiarato che vorrebbero fosse più frequente (28%). Discorso analogo per la quantità di contenuti: se Comuni e Scuole sembrano essere generalmente soddisfatti, i partner tecnologici ne richiederebbero di più. Il 32% di essi infatti vorrebbe più contenuti, quasi il doppio rispetto al dato medio dei rispondenti (17%)

Un primo elemento da migliorare riguarda il fatto di avere una versione unica della newsletter per tutte le tipologie di utenti: una decisione quasi inevitabile, considerando che il target principale dello strumento erano (e sono) proprio i soggetti attuatori del PNRR (le PA locali), ma che comunque ci ricorda l’opportunità di ipotizzare strumenti di comunicazione ad hoc anche per i fornitori.

Prossimi passi

Con il 2023 entra nel vivo la fase implementativa e realizzativa del PNRR: dopo che le PA locali hanno aderito agli Avvisi dovranno infatti realizzare i progetti per cui hanno ricevuto un decreto di finanziamento. Questo di fatto, a livello di scelte editoriali per la newsletter, traccia automaticamente la via su due direzioni diverse, ma parallele.

La prima ci viene restituita dai dati appena analizzati: la crescente centralità dei partner tecnologici. Sarà quindi necessario ipotizzare maggiori e migliori canali di comunicazione anche con il mondo della fornitura.

Per la seconda direttiva, ci vengono ancora in aiuto i risultati del questionario. Alla domanda “Di quali altri argomenti vorresti leggere”, la metà dei rispondenti ha dichiarato di voler accedere a un maggior numero di contenuti tecnici funzionali all’implementazione degli Avvisi. Allo stesso tempo il 41% dei partecipanti ha dichiarato di voler ricevere comunicazioni targettizzate in base al proprio profilo.

Queste due risposte di fatto evidenziano quanto sia importante anche far evolvere gli strumenti di comunicazione in base sia all’avanzamento dei singoli progetti, ma anche alle specifiche esigenze dei lettori.

Tutto il percorso che abbiamo voluto avviare con l’iniziativa PA digitale 2026 ha sempre voluto avere come stella polare l’ascolto e la condivisione: dai test di usabilità per lo sviluppo della piattaforma, alle storie che raccontiamo attraverso la rubrica social “Destinazione PA digitale 2026” (Cologno Monzese, Messina, Bressanone e Uta.), in cui abbiamo intervistato RTD e dirigenti IT che in alcuni Comuni italiani stanno contribuendo concretamente alla digitalizzazione del Paese.

Grazie a questo ascolto tentiamo di migliorare il lavoro che facciamo e il servizio che rendiamo alle PA locali grazie alle opportunità del PNRR.

Con il questionario vogliamo quindi prendere i consigli giunti dai nostri lettori come indicazioni operative su come far evolvere il nostro strumento: aumentare le comunicazioni targettizzate in base alla tipologia di utenti, con un’attenzione particolare ai contenuti tecnici e ipotizzando nuovi strumenti dedicati al mondo della fornitura. Ce lo prendiamo come impegno, ma soprattutto come un’opportunità.

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