Intervista ai The Lizards’ Invasion

Aspettando il 27 ottobre

Isacco Zuffellato
Collettivo Zero
6 min readOct 25, 2018

--

Sofar e Lizards.

Qualche tempo fa, poco in realtà, Gabriele ci ha descritto il clima musicale altovicentino e ci ha dato dei nomi validissimi per quanto riguarda i progetti che rendono ancora viva la zona. Anche parlando di soggetti nuovi.

A Vicenza la situazione in generale è già più viva ma va setacciata accuratamente; dal filtro si possono estrapolare nomi nuovi e nomi già confermati.
E in questo caso abbiamo una conferma: The Lizards’ Invasion.

Ho scritto alla voce del gruppo, Luca Restaino, e gli ho chiesto di parlarmi di loro.

I The Lizards’ Invasion

Chi sono e come sono nati The Lizards’ Invasion? Quali sono le vostre tappe fondamentali?

I The Lizards’Invasion sono una band di Vicenza composta da me (voce), Michele Adda (chitarra), Michele Mazzù (chitarra), Federico Guglielmi (tastiere), Paolo Onestino (basso) e Edoardo Mattiello (batteria).

Siamo nati da un’amicizia prima di tutto, partendo da un primo nucleo di tre persone (Luca, Paolo e Michele) per poi, nel giro di un anno, consolidare la formazione completa, nel 2011.

Nel corso di questi anni la nostra musica ci ha portato grandi emozioni e molti ottimi risultati, tra i quali:
- Prima band classificata in Veneto all’Emergenza Festival che ci ha permesso di suonare all’Alcatraz di Milano in luglio 2015;
- Band vincitrice del premio Schio Life del contest Vicenza Net Music che ci ha permesso di aprire un concerto a Torrebelvicino del noto batterista dei Deep Purple Ian Paice;
- Classificazione alla fase finale di Vicenza Rock Contest edizione 2015 dove probabilmente qualcuno di voi avrà avuto l’occasione di ascoltarci;

Oltre a questo abbiamo registrato due EP: The Hole e Dare To Hear e del primo album Independence Time appena uscito.

The Lizards’ Invasion

Un percorso davvero lungo. Quindi, qual è stata l’evoluzione delle vostre sonorità?

All'inizio un gran casino; eravamo molto giovani e i nostri modi di esprimerci attraverso la musica non avevano ancora una consapevolezza fondata ma quello che davvero importava era semplicemente suonare e divertirci assieme.

Col passare del tempo abbiamo capito soprattutto che essendo in sei componenti, per iniziare a farci notare e diventare appetibili ai mercati musicali che ci contornano, dovevamo cercare di uniformarci molto e allo stesso tempo abbandonare le sonorità anni 70–80 per qualcosa di sicuramente più moderno.

Siamo partiti così con sonorità progressive per arrivare ora a delle sonorità molto più alt rock. All’ascolto si comprendono benissimo le nostre origini, ma allo stesso tempo si percepiscono le nostre intenzioni nel sperimentare suoni nuovi ed elettronica.
Ecco, prendete queste intenzioni più moderne, queste delineeranno di certo i progetti futuri.

INdependence Time

La trasformazione in “INdependence Time” si sente: l’avete pubblicato pochi giorni fa ma da quanto ci lavoravate?

Su “INdependence Time” ci lavoriamo da circa un anno e mezzo.
Quando abbiamo composto la prima canzone “INdividuals” non c’era ancora l’idea del concept che ha preso forma di li a poco.

Inizialmente l’album doveva chiamarsi “INside us”, ma sembrava banale quindi è stato cambiato all’ultimo. Per comporre il resto delle canzoni ci abbiamo impiegato circa 6–7 mesi, sotto lo sguardo attento di Marino De Angeli, che ci ha seguito anche in studio al “Teatro delle Voci” occupandosi della registrazione del mix e del master. Per le registrazioni ci abbiamo impiegato una settimana fittissima in studio: 9 ore al giorno spesso senza pausa pranzo. E dopo via con la promozione!

Avendoci impiegato molte risorse a livello di tempo, soldi ed energia abbiamo pensato di promuovere l’album un po’ alla volta, volevamo creare contenuti e condividerli in maniera tale da occupare un intero anno, dunque abbiamo deciso di fare una mini serie su YouTube, di 4 video, con i nostri pezzi in collaborazione con “Limun studio” e “Fabbricateatro”.
Il primo singolo “INtro” è uscito ad inizio anno e puntualmente a distanza di 2–3 mesi pubblicavamo un nuovo video. Ora siamo in dirittura d’arrivo, l’album è uscito e probabilmente l’ultimo video della serie uscirà verso dicembre. E poi si ricomincia…

Per voi cosa significa questo disco?

A livello personale, questo lavoro segna un’enorme crescita e maturazione musicale, sia come band che come musicisti.
Il nostro intento era quello di staccarci completamente dai vecchi Lizards che prediligevano il progressive e puntavano un po’ più sulla tecnica, e definire il più possibile i confini di un sound personale.
Siamo contenti perchè pensiamo di esserci riusciti, certo è che alle nostre orecchie ovviamente l’album suona già vecchio, quindi non è un punto di arrivo, ma qualcosa da cui partire per nuovi lavori che riescano al tempo stesso a non essere banali ma che possano prendere gli ascoltatori anche “di pancia”, a primo impatto.
A livello generale, tireremo le somme da qui a sei mesi, dopo aver raccolto i risultati di tutto questo lavoro.

Infatti. Prima di quest’album avete fatto altri 2 e, come dicevi anche tu, ci sono diverse differenze: raccontateceli in breve.

Partiamo col dire che il primo ep forse non sarebbe nemmeno da nominare (ahah).
Si chiama “The Hole” era una raccolta de nostri primi 5 pezzi composti, registrato in una cantinetta, ha un sound molto acerbo e delle intenzioni non definite. C’è da dire che avevamo 17 anni, quindi ci può stare.
Il secondo è “Dare to Hear” un ep di 3 tracce.
3 pezzi con 3 diversi generi: hard rock, funky dance e rock melodico. Questo è stato il lavoro che ci ha un po “svegliato fuori”. Non era possibile continuare cosi, dovevamo marcare i nostri confini di suono e intenzioni.

Indie?

Si parla spesso di “indie”, una parola a volte abusata. C’è qualche progetto che trovate particolarmente interessante in questo panorama?

, “Indie” è troppo abusato come termine, qualsiasi cosa nasca è indie, anche noi siamo indie ( solo che noi lo siamo nel senso vero del termine, non abbiamo nessuno che ci copre le spalle, facciamo tutto da noi).
Detto questo, se consideriamo la moda Indie italiana, troviamo interessantissimi moltissimi progetti, per fare qualche nome: Ghemon, Pinguini tattici nucleari, Coma_Cose, Dutch Nazari, Eugenio in via di gioia, Motta, Willie Peyote, Giorgio Poi, Cosmo, iosonouncane, Wrongofyou… ce ne sarebbero moltissimi altri.
Se trovate qualcuno che dice ”In Italia c’è solo musica di merda” ditegli che non ha capito niente dalla vita.
L’Italia sta rifiorendo, possiede solo 2 cancri: la gente malinconica ce rimpiange e inneggia allo stremo il Rock d’alti tempi, e il fatto che ci basiamo TROPPO sull'apparenza, uno non fa soldi se non è un personaggio con una certa fama.

Vi piacerebbe collaborare con qualcuno?

Collaborazioni in questo disco ce ne sono moltissime, basta leggere nel booklet, noi amiamo collaborare con altre realtà, si conoscono progetti diversi, un sacco di persone che per giunta sono nella tua situazione, squattrinati ma con una volontà di ferro e 2 palle cosi, per portare avanti ciò in cui credono da soli (o quasi) contro il mondo.
Dal punti di vista musicale, se intendi “Feat.” sì sarebbe bellissimo, ma non è facile, siamo in 6 e abbiamo un suono completo, potremmo puntare alla collaborazione con qualche cantante o qualche musicista singolo che si destreggi con strumenti particolari, dei fiati ad esempio.

Ultima battuta

La presentazione del disco ad Awesome Wave è vicina. Poi, che progetti avete in cantiere?

Dopo il 27, ci stiamo attrezzando per suonare un po’ in giro, se non altro nel centro-nord Italia, stiamo vedendo di ritagliare anche una settimana per un tour in Francia.
Insomma il nostro obbiettivo è portare la nostra musica il piu lontano possibile. Nel mentre, stiamo gia pensando ad un singolo da far uscire magari nella prima metà dell’anno prossimo.

Il tempo è tiranno e in questi giorni frenetici non siamo riusciti a trovarci. Nonostante tutto siamo riusciti a sentirci e Luca è stato super disponibile.
Ci siamo quindi sentiti a distanza, ma sabato 27 anche noi saremo presenti .

--

--

Isacco Zuffellato
Collettivo Zero

Lavoratore, studente di conservatorio. Progetto per Rosmarino Etichetta Popolare.