Quanto costa un buon hashtag

Analisi e riflessioni sull’azione @Smart_italia e la macchina concessa a Rudy Bandiera (dal punto di vista del social network Twitter)

Mario Romanelli
Content Marketing di qualità

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Nei giorni scorsi in molti hanno commentato la vicenda che ha coinvolto Rudy Bandiera e Smart Italia, commenti spesso in real time e che si sono divisi, non saprei dire con quali percentuali, tra chi ha visto in questo “caso” una novità assoluta per web marketing e chi invece ha ritenuto che si fosse trattato solo di una interazione del brand con la rete, che come sappiamo bene è abitata e viva.

Ho condiviso subito quanto scritto, qua su Medium, da Paolo Iabichino: Una lezione di Real Time Marketing. Anche se rispetto ad altri casi di ascolto e interazione online, questo di Smart è un po’ diverso visto che il brand ha saputo conquistare (pagando) una conversazione che coinvolgeva un nuovo pubblico.

Se questo porterà del beneficio…
lo potremo chiedere solo a chi gestisce le KPI di Smart Italia.

Leggendo i vari interventi e ricostruendo un po’ la storia, credo che molto del merito sia legato all’ottimo hahstag che è stato collegato a questa “sparata” partita su Facebook con questo post:

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152546283224776

Perchè dico che l’hashtag (che si mormora sia stato ideato da Angelo Valenza, amico di Rudy) è stato importante, dal mio punto di vista per due semplici motivi:

  • #UnaMacchinaPerRudy è arrivato a post già lanciato, lo stesso Rudy in un commento ha dato questo “nome” alla storia
  • Smart non era tra le case automobilistiche che erano stata taggate nel post iniziale, quindi è grazie all’hashtag che è entrata in contatto con questa storia

Ma cosa è successo negli ultimi 30 giorni su Twitter a proposito di @Smart_italia e #UnaMacchinaPerRudy:

E’ evidente che “comprare” un hashtag è stato un buon investimento in termini di visibilità, almeno stando all’andamento che si vede per Smart in questi ultimi 30 giorni.

Non sono in possesso di dati sulle mentions del brand di Mercedes nel corso dell’anno, ma è emblematico che il 16 luglio, lancio ufficiale di un nuovo modello, ci siano state oltre 300 mentions in meno rispetto alle 500 raggiunte il giorno del “regalo” a Rudy.

Ci vorrebbe un analisi più approfondita sugli influencer di questi tweet, qualche numero in più sui re-tweet e anche sui nuovi seguaci ottenuti nel social network Twitter, ma di certo è evidente un forte legame tra l’andamento dell’hashtag #UnaMacchinaPerRudy e le mentions @Smart_italia.

Un trend che è stato notato e che il brand si è “preso”, grazie al consiglio dell’agenzia che ne cura i social (che abbiamo intervistato con Amplr), producendo il giorno 4 luglio un picco e rilanciando quindi la storia, che poi nei giorni successivi è stata in grado di sostenere la visibilità del brand.

Forse come dice Luca Carbonelli, in un bel post nel suo Salotto del Caffè, l’agenzia ha solo fiutato una tendenza per cercare di creare un po’ di buzz per il lancio della nuova Smart ForFour, anche se, su Twitter, sembra essere più efficace il regalo a Rudy, che il lancio della nuova auto a livello world.

“Comprare” un buon hashtag…
è sempre un buon investimento?

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