Don Balòn 2001, quello che è stato

Massimiliano Chirico
Crampi Sportivi
Published in
31 min readNov 21, 2017

Il tiro a indovinare la carriera di un giovane è il collaterale più bello e accessibile del gioco del calcio. Basta un investimento di 70 euro per comprare l’ultima edizione di Football Manager, avere del tempo per simulare una decina di stagioni, aprire un blog o un Wordpress col titolo che deve contenere una parola a scelta tra “talenti-fenomeni-craque-prodigio-fuoriclasse” e poi mettersi a spulciare squadre e statistiche. Bleacher Report lo ha fatto con FM2018 e il risultato prodotto vede Vinicius, il giovanotto coperto di soldi dal Real Madrid, che alla fine è diventato il giocatore più forte al Mondo.

Ma sopratutto il tiro a indovinare, in quanto casuale e ricco di vie di fuga, e dannatamente divertente e chi se ne occupava a Don Balòn ci spendeva davvero molto tempo: la maggior parte dei 100 giocatori inseriti nella lista delle promesse del 2001, per prenderne una, aveva solo 16-17 anni al momento della pubblicazione.

Nel calderone ci sono finiti giocatori di tutti i tipi e nazionalità e alla fine Kakà, ancora sbarbatello e nelle giovanili del San Paolo, o Ibrahimovic, appena arrivato in Olanda da Malmoe, fanno compagnia a ragazzi che non hanno giocato nemmeno cento partite da professionisti o che sono finiti in carcere per traffico internazionale o che semplicemente hanno raccolto tutto in fretta per dedicarsi ad altro.

Sono una persona a cui piace soffrire e ho letto tutte le storie di questi 100 giocatori: alcune fanno davvero ridere o riflettere, a seconda di come siete seduti sulla sedia mentre le leggete. Altre semplicemente sono famosissime e non ha senso parlarne.

  1. Djibril Cisse (ATT, Auxerre)

36 anni, oggi all’Yverdon, squadra svizzera. Una carriera intera passata a fare l’attaccante equivoco , con stagioni ad alto voltaggio (Auxerre, Marsiglia, Panathinaikos) e annate disastrose con meno di cinque gol. Ritiratosi per fare il Dj, gioca ancora in Svizzera e si gode la sua linea di profumi.

2. Andres D’Alessandro (TRQ, River Plate)

36 anni, oggi all’Internacional. Sembrava dovesse portare fiamme e distruzione invece si è spento lentamente, lasciando vaghi ricordi di se con la maglia dell’Albiceleste. No, gli ho voluto troppo bene, nemmeno con quella dell’Argentina: lo ricorderemo solo per la boba.

3. Leandro Bonfim (TRQ, Vitoria/PSV Eindhoven)

33 anni, ritirato. Ha giocato 88 partite in carriera. Se lo rileggi due volte il numero ottantotto, ti impressioni. Pensaci: giocando a calcetto con i tuoi amici almeno una volta a settimana per due anni di fila avrai giocato più partite di calcetto tu che partite da professionista Bonfim, uno che l’hanno pagato per farsi il viaggio dal Brasile all’Olanda.
Continua a credere nei tuoi sogni, ragazzo.

4. Fernando Jose Torres (ATT, Atletico Madrid)

33 anni, delantero all’Atletico Madrid. Bello come pochi, pochissimi con quella spruzzata di lentiggini. È stato prima punta in squadre di altissimo livello, oggi fa il rincalzo nella sua squadra del cuore e quando entra in campo è sempre un emozione. Campione del Mondo e bi-campione d’Europa con la Roja segnando a grappoli, ha alzato anche Champions League ed Europa League col Chelsea, vincendo praticamente tutto. Lo scorso anno ci ha messo tanta paura.

5. Jermaine Pennant (ALA, Arsenal)

34 anni, oggi al Billericay. Ha giocato per 14 squadre seguendo alla lettera il modello Nicola Amoruso ed è l’unico giocatore inglese ad aver disputato una partita con un bracciale elettronico alla caviglia. E non per divertimento o per sponsor.

6. Rafael Van der Vaart (TRQ, Ajax)

34 anni, oggi al Midtjylland. Trasferitosi in Danimarca per volere della sua fidanzata (ex moglie di Khalid Boulahrouz, pazzesca ‘sta roba di come si passino le mogli tra compagni), la sua carriera è stata perfettamente commisurata alle sue doti, sia tecniche che attitudinali. Però ha messo insieme 109 gettoni con la Nazionale olandese, mica pochi.

7. Florent Sinama-Pongolle (ATT, Le Havre/Liverpool)

33 anni, oggi al Chainat FC, in Thailandia. Campione d’Europa col Liverpool nel 2004/05 ma sopratutto attaccante molto, molto improduttivo. Molto.

8. Piotr Trochowski (TRQ, Bayern Munich)

33 anni, attualmente svincolato da più di un anno. Vincitore dell’Europa League col Siviglia nel 2013/2014, Donna Moderna l’ha inserito tra i giocatori più belli al Mondiale 2010 scrivendo a fine didascalia chissà che non dia spettacolo in Sudafrica…

9. Anthony Le Tallec (ATT, Le Havre/Liverpool)

33 anni, oggi all’Astra Giurgiu. Cugino di Sinama-Pongolle, suo fratello Damien gioca in Serbia. Gerard Houllier, ex manager del Liverpool, ha dichiarato di non aver preso un giovanissimo Cristiano Ronaldo nel 2003 perché aveva già Le Tallec e Sinama Pongolle in squadra. Ma tanto esce una storia al mese di chi poteva tesserare Ronaldo, quindi non ci giurerei sulla veridicità.

10. Mourad Meghni (TRQ, Bologna)

33 anni, oggi svincolato. Non ha mai nemmeno sfiorato quello che lui e gli altri pensavano dovesse diventare, fece scalpore la sua scelta di giocare per l’Algeria dopo aver fatto la trafila nelle giovanili francesi, sembrava tipo il nuovo Zidane sfuggito dalle grinfie della FFF. Invece poi ha lasciato il calcio per darsi al futsal. Che non è sempre una scelta sbagliata, certo, ma che nel caso di Meghni si è rivelata azzeccatissima. Meno Meghni, più Rodrigo Palacio.

11. Pedro Mantorras (ATT, Benfica Lisbon)

35 anni, ritiratosi nel 2012. Iconico giocatore angolano, ha partecipato assieme alla sua Nazionale ai Mondiali del 2006, centrando una incredibile qualificazione. Si è ritirato giocando una partita simbolica nel 1° de Agosto, squadra del suo paese, ma ha mollato a trent’anni per via dei guai fisici che l’hanno portato in tribunale a chiede la pensione di invalidità. Ma seriamente, tipo signorotto anziano che sventola una paccottiglia di fogli in mano chiedendo di essere tutelato. Per lui si parlava di Milan e Real Madrid dopo lo scudetto trapattoniano al Benfica.

12. David Odonkor (ALA, Borussia Dortmund)

33 anni, ritiratosi nel 2013. Qualcuno nella nostra redazione lo ha definito “il successore di Babangida su PES”. È il tizio che ha perso il pallone per il calcio d’angolo di Fabio Grosso, ecco. Lui correva e basta ma i piedi erano proprio montati al contrario.

13. Darren Fletcher (CC, Manchester United)

33 anni, oggi allo Stoke City. Capitano della Scozia, quasi 500 presenze da professionista e elemento chiave dello United di Sir Alex Ferguson, con cui ha vinto una Champions League, 5 campionati e molto altro. È ancora sul pezzo e nello Stoke non fa certo il comprimario.

14. John Welsh (CC, Liverpool)

33 anni, gioca nel Preston North End. Sconosciutissimo, non aggiungerò altro. Anzi, sembra Palla di Lardo in Full Metal Jacket.

15. Kim Kallstrom (CC, BK Hacken)

35 anni, oggi al Djugardens IF. Giocatore tanto funzionale, il Lione lo paga 8 milioni dal Rennes e lui gioca sei stagioni di buon livello, spostandosi poi a Mosca e Londra. Ha disputato 50 partite di Champions League e 136 partite con la Nazionale svedese ma sopratutto è stato acquistato per 6 mesi da Wenger che era consapevole dei suoi problemi alle vertebre.

16. Philippe Mexes (DC, Auxerre)

35 anni, ritiratosi nel 2015. Tamarro come pochi, si è reso protagonista di una prima parte di carriera incredibile, mettendo in mostra le sue doti aeree e la sua proverbiale agilità incastonate in 190 cm di altezza. La Roma l’ha pagato 7 milioni, il Milan lo ha preso gratis sette anni dopo. Restano con noi a futura memoria l’autostima a chilotoni prima di PSV — Milan (finita poi 1 a 1) e il gol assurdo contro l’Anderlecht.

17. Johnny Heitinga (DC, Ajax)

33 anni, si è ritirato nel 2016. Oggi fa l’allenatore dell’Ajax U19.
Si è espresso su un argomento che mi sta sempre molto a cuore ovvero la vita di un calciatore quando smette di essere calciatore: Heitinga ha dichiarato che mentre era in attività ha vissuto una vita agiata fatta di spese e jet privati mentre adesso, che lo status di player è andato perduto, le cose si sono fatte più difficili per lui e la sua famiglia.

18. Juan Andreu Melli (DC, Real Betis)

33 anni, attualmente gioca nel Mirandès.
Melli è l’abbreviazione di mellizo, termine spagnolo che significa gemello, dovuto a suo fratello Victor Manuel, calciatore anche lui.

19. Baldo Di Gregorio (DC, Eintract Frankfurt)

33 anni, allenatore-giocatore dell’Oberrad 05, squadra probabilmente nata dopo lo Schalke 04.

20. Andres Iniesta (CC, Barcelona)

33 anni, giocatore del Barcellona. Semplicemente uno dei migliori giocatori della storia del calcio, inutile voler ricamare ancora qualcosa.

21. Milan Baros (ATT, Liverpool)

35 anni, attaccante del Banik Ostrava. Dopo un lungo girovagare tra Inghilterra, Francia e Turchia, a Baros è stato concesso il lusso del grande giocatore prossimo al ritiro ovvero l’ultimo scorcio di carriera da giocare dove tutto è iniziato. Ragazzo da capello lungo e fascetta, campione d’Europa col Liverpool nella notte di Istanbul, circa 170 reti in carriera tra club e Nazionale.

22. Marius Niculae (ATT, Sporting Lisbon)

36 anni, ritiratosi nel 2016. In Nazionale portava il numero 18. La sua pagina Wikipedia è dannatamente ricca di informazioni ed effettivamente era un attaccante onesto.

23. Fabricio Coloccini (DC, Milan/in prestito all’Alaves)

35 anni, centrale del San Lorenzo. Ormai il campo sembra un ricordo sfocato, simile a quello lasciato ai tifosi rossoneri che ogni estate vedevano questa chioma riccioluta in ritiro prima di salutarla per 10 mesi. Coloccini dopo tanto girovagare si è ritagliato il suo posto in Spagna e Inghilterra, vincendo un Mondale U20 con l’Argentina.

24. Ricardo Bernardo Quaresma (ALA, Sporting Lisbon)

34 anni, anima del Besiktas. Quaresma o si ama o niente, tanti saluti e personalmente lo amo da impazzire. Una vita pazzesca, fatta di incroci assurdi e traiettorie sbilenche, in campo e fuori ma sopratutto tatuaggi impresentabili e tagli di capelli arrivati da un futuro estremamente prossimo. Enigmatico all’Inter, che lo paga uno sproposito per fargli segnare un mezzo gol al Catania, inconcludente al Chelsea e poi sprofondato nel dimenticatoio arabo, con tanti soldi in tasca e poco altro (ma solo se tanti soldi in tasca sono pochi). Quando tutti credevamo di esserci tolti di mezzo Quaresma, lui riappare dagli inferi: firma per il Porto che lo rimette in piedi, incanta al Besiktas vestito da nero come Batman e va all’Europeo di Francia 2016, dove gioca tanto e segna un gol pesantissimo alla Croazia nei quarti. Ricordo di aver festeggiato per la sua rete mentre un mio amico si disperava per i croati. Duro a morire.

25. Maicon (TD, Cruzeiro/ Monaco)

36 anni, oggi all’Avaì FC. Il Colosso si è schiantato sulla Serie A quasi per caso, arrivato per uno scherzo dal Monaco e subito posizionato nell’out di destra della formazione nerazzurra. Terzino fisicamente pauroso, fossi stato suo avversario lo avrei quasi sempre evitato. Quel gol alla Juventus rimane qualcosa di incredibile ma più in generale anche il suo finale di carriera scarichissimo è rimasto molto impresso. In negativo purtroppo. Ha bruciato per sei stagioni e poi si è spento.

26. Hugo Viana (CC, Sporting Lisbon)

34 anni, si è ritirato nel 2016. Oggi fa il DS del Belenenses che pare un po’ la squadra di Belen. In carriera non ha vinto niente ma nella foto sembra Mauro Camoranesi. Che bravo che era Camoranesi però, è uno dei pochissimi giocatori juventini che amo perché Camoranesi era uno che ci provava sempre a barare (faiòne si direbbe dalle mie parti) però ne era consapevole, non era tipo Lichtsteiner che fà finta .
Hugo Viana a 19 anni fù eletto Miglior Giovane Europeo dell’Anno.

27. Arjen Robben (ALA, Groningen/PSV Eindhoven)

33 anni, ala destra del Bayern Monaco. Nato già con dei privilegi a livello contributivo, Arjen Robben sembra costantemente più vecchio di quello che è veramente: vuoi perchè ha giocato in PSV — Chelsea — Real Madrid — Bayern, vuoi perché i guai fisici lo tengono spesso KO (ma guardando le presenze stagionali di ogni annata sembra un po’ una leggenda), Robben sembra di averlo davanti da secoli eppure ha ancora qualche anno per mettere in luce il suo proverbiale tiro a giro. Giocatore da prendere per la panchina a calcetto, entra per la punizione e si siede di nuovo.

28. Julio Colombo (DC, Montpellier)

33 anni, si è ritirato nel 2010. Se il dato di Leandro Bonfim sembrava particolare (88 partite in 13 anni di carriera) basti pensare che Colombo ha giocato 86 partite da PRO in 8 anni (la metà) e poi ha beccato sei anni di carcere per traffico di droga internazionale.

29. Gregory Vignal (TS, Liverpool)

36 anni, ritiratosi nel 2014. È stato campione di Scozia.
I tifosi del Liverpool lo includono sempre nelle classifiche tipo “20 giocatori che avrai sicuramente dimenticato in maglia Reds

30. Jermaine DeFoe (ATT, West Ham United)

35 anni, oggi al Bournemouth. Più di 200 gol in carriera, a 35 anni si gode gli ultimi scampoli di atletismo provando a tenere a galla i suoi nella PL. Lo scorso anno, col Sunderland, ha fallito nonostante le 15 marcature in campionato.

31. Gareth Barry (M, Aston Villa)

36 anni, oggi al West Bromwich Albion. Alla fine il ragazzetto sbarbato in foto s’è fatto forte, tanto forte da diventare primatista di presenze in PL. Ha vinto poco ma ha messo insieme tantissima sostanza, il suo record può diventare ancora più importante perché sembra non soffrire il peso del tempo che avanza.

32. Marat Izmailov (CC, Lokomotiv Moscow)

35 anni, ritiratosi nel 2017. Campione di Portogallo con lo Sporting Lisbona, giocatore comune ma con un dribbling niente male. Un riempilista insomma.

33. Hassan Yebda (CC, Auxerre)

33 anni, centrale franco-algerino del Belenenses. In Italia lo abbiamo visto con la maglia del Napoli, dove sembrava una versione di Nainggolan 1.9 TDI senza optional ma con lo stereo USB. Nel 2016 ha denunciato il Napoli per via del mancato pagamento di un bonus di 100mila euro legato alle presenze: De Laurentiis al telefono gli ha detto che lui si occupa di cinema e non del Napoli. Burlone.

34. Leandro Romagnoli (TRQ, San Lorenzo)

36 anni, è tornato al San Lorenzo. Era molto più forte in Football Manager che nella vita vera e infatti non ha proprio sfondato nel calcio che conta.

35. Zlatan Ibrahimovic (ATT, Ajax)

36 anni, coltello a serramanico del Manchester United. 35 trofei di squadra, 16 premi individuali, per lungo tempo miglior attaccante al Mondo. Per me va bene così.

36. Dean Ashton (ATT, Crewe Alexandria)

33 anni, ritiratosi nel 2009. I numerosi problemi fisici lo hanno costretto a un prematuro ritiro mentre giocava al West Ham, aveva solo 26 anni.

37. Ednilson (M, Benfica Lisbon)

35 anni, molti dubbi sulla sua situazione attuale. Per Wikipedia gioca nel Vasas, in Ungheria, mentre per Transfermarkt si è ritirato nel 2011. Lo portò in Europa la Roma, facendolo giocare solo quattro minuti, ma a pensarci bene potevamo farne a meno.

38. Chris Kirkland (POR, Liverpool)

36 anni, ex terzo portiere del Liverpool campione d’Europa. Oggi fa il preparatore e in passato ha confessato di essere vittima di attacchi di depressione.

39. Emilliano S. Dudar (DC, Velez Sarsfield)

36 anni, svincolato e con passaporto italiano. Pochissima roba in carriera.
Ne 2010, mentre giocava allo Young Boys, è stato indotto in coma farmacologico a seguito di un brutale scontro di gioco che gli ha provocato diversi traumi e la frattura del setto nasale.

40. Helder Postiga (ATT, Porto)

35 anni, si è ritirato nel gennaio 2017 dopo una breve parentesi all’Atletico Kolkata, in India. Ha vinto una Coppa UEFA nel 2003/04 con il Porto e quando ha smesso aveva la media di un gol ogni 300 minuti per un totale di 84 marcature in 406 presenze. Adesso è il centravanti del Portogallo nello StarSixes.

41. Ahmed ‘Mido’ Hossam (ATT, Ajax)

34 anni, ha detto basta nel 2013 dopo un’ultima stagione al Barnsley. Ambidestro, da giocatore era interessante per una manciata di minuti a partita e così ha potuto giocare per l’Ajax, per la Roma, per il Marsiglia, per il Tottenham e per un’altra decina di squadre disposte a prenderlo. Oggi fa l’allenatore in Egitto, la sua patria. In un’intervista ha detto che stava quasi per uccidere Ibrahimovic lanciandogli delle forbici contro.
Non era un tipo sveglio.

42. Joaquin Sanchez (ALA, Real Betis)

36 anni, giocatore incredibile del Real Betis. Arrivato per due spiccioli alla Fiorentina nel 2013, circa tre anni dopo ha chiesto di tornare a casa scatenando le torbide ire della dirigenza viola, non ancora pronta a rimpiazzarlo. Al Valencia divideva il campo con Vicente, che giocava dall’altro lato.

43. Diego (TRQ, Santos)

32 anni, ora al Flamengo. Nativo di Ribeirao Preto ma con parenti a Sant’Angelo Lodigiano, Diego si fa notare al Santos dove è un giovane fantasista dai piedi molto educati. Porto e Werder lo formano per poi lasciarlo alla Juventus dove in una sola stagione non ha modo di mettersi in luce e, complice l’arrivo di Giuseppe Marotta, dice in fretta addio ai bianconeri. Da lì Wolfsburg, Atletico Madrid e Fenerbache prima del ritorno in Brasile, nel frattempo una Liga spagnola e un’Europa League vinte da titolare.

44. Jay Lucas (ATT, Southampton)

Difficilissimo trovare info su di lui. Nel 2001 è al Southampton e nel 2005 gioca la OFC U-20 con l’Australia: era un tesserato dei Marconi Stallions e segna cinque gol in quella competizione. Su alcuni forum ho letto che è stato rilasciato dal Southampton a seguito di alcuni infortuni alle ginocchia e che ora si sia perso nei meandri del semi-professionismo australiano. Dovrebbe avere 32 anni.

45. Niko Kranjcar (TRQ, Dinamo Zagreb)

33 anni, dal 2016 ai Glasgow Rangers. Si diceva fosse il nuovo Prosinecki. Figlio di Zlatko Kranjcar, allenatore croato che ha vinto tre campionati.

46. Christian Petereit (DC, Schalke 04)

Difensore che non ce l’ha fatta, si è ritirato nel 2010 a soli 26 anni anche se sembrava bello massiccio, piazzato.

47. Ewerthon (ATT, Borussia Dortmund)

36 anni, ha salutato il calcio nel 2014 dopo alcune presenze nel CA Sorocaba, in Brasile. Punta girovaga, al Borussia e al Real Saragozza i suoi migliori acuti.
Il 4 maggio del 2002 si gioca l’ultima giornata della Bundesliga: Borussia, Bayer Leverkusen e Bayern sono raccolte in una manciata di punti e a 20 minuti dalla fine di Werder — BVB il risultato è fermo sull’1 a 1. Ewerthon si alza dalla panchina, entra, segna. Borussia Dortmund campione di Germania dopo sei anni dall’ultima volta. Recentemente un fan club ufficiale del BVB lo ha premiato con una targa per i 15 da quel gol e lui ha pianto.

48. Gael Givet (DC, Monaco)

36 anni, probabilmente si è ritirato. Ha giocato tante partite senza mai lasciare traccia. Anzi, forse si: nel 2014 ha salutato l’Evian TG dopo una sola presenza perché non voleva cedere alla singolare richiesta del presidente che lo voleva con la barba rasata. Lo voleva il Livorno anni fa e oggi gira l’Europa giocando a golf.

49. Francesco Lodi (CC, Empoli/Parma)

33 anni, centromediano metodista del Catania, in Serie C. Campione d’Europa con l’Italia U-19 nel 2003, è sempre stato un fantasista dal tocco leggero e decisivo. La sua carriera è stata e sarà per sempre un continuo ripetersi di squadre, all’infinito: è stato tre volte all’Empoli, due volte all’Udinese, due volte al Frosinone e tre volte al Catania, dove è tornato da qualche anno. È proprio vero che si torna sempre dove si è stati bene.

50. Massimo Donati (M, AC Milan)

36 anni, mediano dell’Hamilton Academy. Ha giocato molto tra Italia e Scozia e oggi tifa per il Celtic, che lo ha acquistato dal Milan nel 2007. Secondo Transfermarkt il Milan ha versato 15 mln all’Atalanta nel 2001 per portarlo in rossonero e lui non ha mai fatto niente per dimostrare di valerli.

51. Gatti Ribeiro (TD, Blooming)

38 anni, ha detto basta nel 2015. Adesso è tarchiato e sembra un politico.

52. Jeremie Aliadiere (ATT, Arsenal)

34 anni, ora svincolato. Attaccante onesto da dieci gol a stagione ma ha fatto vedere belle cose da ultra-trentenne coi merluzzi del Lorient.

53. Francisco Tarantino (DC, Athletic Bilbao)

33 anni, oggi gioca nel Sestao River, sprofondo del professionismo spagnolo. È stato campione del Mondo con la Spagna U-16 col suo nome-cognome tutto siciliano.

54. Lourenco Da Silva (ATT, Sporting Lisbon)

34 anni, disoccupato. Ha una presenza con l’Angola.

55. Alexander Ludwig (TRQ, Werder Bremen)

34 anni, ora al servizio dell’Erfurt. Ha lo stesso nome di un attore di Hunger Games e trovare foto di lui da giovane al Werder è quasi impossibile perché scrivi “Alexander Ludwig Werder” su Google e ti escono solo foto di Ludwig Augustinsson. Anzi se trovate qualcosa chiamatemi, scrivete o citofonate al 23 scala D.

56. Landon Donovan (ATT, San Jose Earthquakes)

Simbolo planetario del calcio USA. Oggi, a 35 anni, si gode il meritato riposo dopo una carriera spesa quasi interamente con la doppia pelle dei Galaxy e della Nazionale, senza privarsi del brivido europeo con due prestiti a Bayern ed Everton. Miglior marcatore della USMNT, miglior marcatore assoluto della MLS, nel 2014 dice addio al calcio giocato quando scopre di non rientrare tra i 25 per il Mondiale Brasiliano: si ritira vincendo il suo sesto titolo nazionale da protagonista. Inoltre nel 2009 si vede consegnare i galloni da Capitano da sua eccellenza David Beckham dopo che Donovan (facendo eco alla società) lo aveva accusato di scarso impegno. Stempiato ma determinato.

57. Ricardo Costa (DC, FC Porto)

36 anni, attualmente centrale del Tondela. Ha alzato la Champions col Porto di Josè Mourinho e poi da lì tutto guadagno con Valencia, Wolfsburg, Lille e Nazionale . Oggi si muove da capitano in una squadra al centro di due offerte d’acquisto: una di Gino Pozzo e una di Deco.

58. Filip Trojan (ALA, Schalke 04)

34 anni, si è ritirato nel 2016 e adesso fabbrica virus per computer.

59. Carlos Martins (CC, Sporting Lisbon)

35 anni, ha salutato tutti nel 2016. Centrocampista centrale dalla botta terrificante, qualche anno fa era utilissimo per un glitch di Football Manager dove serviva un giocatore con tiro dalla media distanza 17 o più. Gli ho fatto segnare 76 gol stagionali al Southampton, tutti su casuale ribattuta del portiere.

60. Serhat Akin (ATT, Fenerbahce)

36 anni, punta turca. Ha smesso nel 2014 vincendo tre campionati turchi e uno belga e aveva questo curioso modo di festeggiare che ricordava un po’ Marco Ferrante e un po’ Enzo Maresca.

61. Johnnier Montano (TRQ, Parma)

Nella stagione 99–00 si trasferisce al Parma assieme a Jorge Bolano, suo connazionale, e diventa il più giovane giocatore della Serie A ad esordire in quella stagione. Nello stesso anno parte anche per la Coppa America con la Colombia e segna un gol nella storica partita contro l’Argentina, famosa perché Martin Palermo fallisce incredibilmente tre rigori. Poi il vuoto. Montano è bravino, giovanissimo, ma ha un brutto vizio: il ragazzo parte per la Colombia così all’improvviso e non torna più per diverse settimane. Durante il suo soggiorno italiano questa cosa succede spessissimo, sia mentre è al Parma e sopratutto durante i prestiti a Verona e Piacenza. Problemi muscolari e bisogno di cure, qualche tifoso non ci sta e gli tende un agguato mentre il ragazzo si perde in una girandola di prestiti in Sudamerica. Oggi ha 34 anni è gioca ancora in Perù, nello Sport Boys.

62. Mark Fotheringham (CC, Celtic)

34 anni oggi e un posto da vice allenatore del Karlsruher. Da giocatore ha raccolto presenze in Scozia, Svizzera, Germania, Cipro e Inghilterra, dove c’era più bisogno di aiuti.

63. Rubinho (POR, Corinthians)

Chi lo ha inserito in questa lista mai avrebbe potuto immaginare un epilogo di carriera più triste di quello di Rubinho. Da giovanissimo, in Brasile, si allena con Doni e Nelson Dida, poi sbarca in Europa fino a guadagnarsi la Serie A col Genoa. Da qui in poi alcuni trasferimenti sbagliati, qualche guaio fisico qua e la e sopratutto la pazzesca capacità di trovarsi sempre nel posto sbagliato, lo mettono al centro di un velocissimo declino. Nel 2016 due sole presenze al Genoa prima di concedersi la lista gratuita, alla Juventus 2 partite in 4 anni, con il clamoroso cartellino rosso rimediato contro la Roma mentre era seduto in panchina. Oggi, a 35 anni, cerca una nuova sfida con un disclaimer a caratteri cubitali: negli ultimi 7 anni ha giocato solo 4 volte.

64. Michael Chopra (ATT, Newcastle)

33 anni, attaccante svincolato dopo la sua ultima esperienza ai Kerala Blasters, in India. Il suo palmares è vuoto ma lui assomiglia all’Andrea Caracciolo della Championship inglese.

65. Edward Johnson (ATT, Dallas Burn)

Il buon Eddie Johnson si è ritirato nel 2015, togliendosi la bella soddisfazione di vincere due Gold Cup con gli Stati Uniti. Oggi ha 33 anni, è stato un attaccante mediocre ma ha giocato il Mondiale del 2006.

66. Johnny Van Beukering (ATT, Vitesse)

Cognome da Formula 1, Van Beukering gioca nel MASV Arnheim che, a quanto pare, ha solo lui in rosa. Olandese, nato a Velp, ha disputato due partite con la nazionale indonesiana e per lui è pronto un sedile con Force India.

67. Santino Quaranta (ATT, DC United)

Attaccante statunitense di chiarissime origini italiane, si guadagna una chiamata in MLS da giovanissimo e ci rimane per 11 anni. Ha smesso col calcio giocato nel 2012, a 27 anni, e ora gestisce una squadra a Baltimora e si presta come testimonial per la lotta alle tossicodipendenze, vero problema della sua sfortunata carriera.

68. Andreas Hinkel (TER, Stuttgart)

A 35 anni è gia allenatore dello Stoccarda II. Da giocatore non aveva dato grandissime soddisfazioni ma il Siviglia lo pagò 4 milioni.

69. Bojan Djrodjic (ALA, Manchester United)

Nato a Belgrado ma di passaporto svedese, Djrodjic è stato acquistato giovanisimo dallo United che ha poi provveduto a scambiarlo in giro per mezza Europa tipo doppione. Oggi è svincolato ma un giocatore dal doppio passaporto e con presenze in Inghilterra, Svezia, Serbia, Ungheria, India, Belgio e Scozia e merce veramente rarissima.

70. Matteo Brighi (CC, Juventus)

Sembra destinata a non finire mai la carriera di Matteo Brighi, sceso in Serie B per rimpolpare la mediana del Perugia. La sua carriera ha toccato il punto più alto nel 2004 quando la Roma ha scucito 16 milioni per portarlo in giallorosso dalla Juventus. A 36 anni Brighi continua a smazzare a centrocampo e a perseguire il suo diktat di vita: essere un giocatore che sa fare tutto senza eccellere in niente.

71. Cherno Samba (ATT, Millwall)

Gambiano, ormai ex attaccante, si è ritirato nel 2015 dopo una breve parentesi al Tonsberg, in Danimarca. In carriera è sceso in campo appena 27 volte ma la sua vita ha preso uno straordinario risvolto in campo digitale con Championship Manager 00–01, dove Cherno Samba, intrappolato in un CD-ROM, ha 15 anni per sempre ed ha messo a segno 132 reti nel campionato scolastico, diventando una giovane stella del Millwall. Peccato che la vita abbia preso un’altra strada.

72. Hassan Ahamada (ATT, Nantes)

Attaccante che da giovanissimo prometteva molto bene al Nantes, club dove ha giocato più partite. Oggi, a 36 anni, è svincolato e SOFOOT.com lo ha utilizzato come metro di paragone in un articolo su Evra. Si parlava di giovani attaccanti che non segnano mai.

73. Theo Janssen (CC, Vitesse)

Centrale col sinistro esplosivo, Janssen ha fatto vedere cose strabilianti da giovane, convincendo i suoi allenatori tanto da arrivare a giocare per l’Ajax. Peccato che fuori dal campo la sua vita fosse una roba degna da co-protagonista di Fight Club: Janssen ha vissuto la sua carriera da PRO fumando e bevendo come un non-atleta e mentre toccava il vertice della sua forma vincendo il campionato olandese col Twente, si è reso protagonista di un incidente d’auto in cui un suo compagno di squadra, Kevin Moeliker, ha avuto la peggio finendo in coma. Si è ritirato nel 2014, a 33 anni, con indosso la maglia del Vitesse, il suo former club.

74. Derek Boateng (M, Panathinaikos)

Attualmente è svincolato ma Boateng, ghanese che ha difeso i colori della sua Nazione per 47 volte tra Mondiali (2006,2010) e Coppe d’Africa (2002,2012,2013) è un infaticabile centrocampista che ha dovuto sbattersi un sacco per raggiungere tutto quello che si è guadagnato. Da giovane ha veleggiato sull’Europa che conta giocando in Grecia, Israele e Svezia ma nel 2009 passa al Colonia e nel giro di cinque anni vestirà anche le maglie di Getafe, Fulham e Dnipro. È un grande amico di Michael Essien.

75. Mauro Rosales (CD, Newell’s Old Boys)

Giocatore di una classe sopraffina, Rosales ha iniziato a mille la sua carriera: nel 2004 vince l’oro olimpico con l’Argentina, firma per l’Ajax ed in due anni e mezzo vince due coppe d’Olanda da titolare. Poi il curioso ritorno in Argentina, per giocare con il River Plate che era e rimane la sua squadra del cuore. Nel 2011 approda in MLS e in 7 stagioni gioca per 4 squadre diverse. Oggi, a 36 anni, gioca gli scampoli delle partite dei Vancouver Withecaps, si spacca tutto il giorno in allenamento nel bellissimo centro dei Caps (potete guardarlo su Instagram) e con i suoi capelli bianchi parla del campionato americano coi giornalisti argentini, assorbendo il suo destino da giocatore semi-ritirato.

76. Dulee Johnson (CC, BK Hacken)

Altro giramondo africano, Johnson ha militato nelle peggiori province europee del calcio senza mai tirare indietro la gamba. Più di 150 partite in carriera, appena dieci gol segnati.

77. Fernando Macedo Nano (DC, Barcelona)

Detto Nano ai tempi di Barcellona, Fernando Macedo se lo son passato di mano un bel po’ di squadre in Spagna, senza mai trovargli una collocazione funzionale: le giovanili blaugrana, due anni all’Atletico, un anno al Getafe e uno al Cadiz prima di precipitare di diverse categorie. Oggi gioca nel Ferrol, terza divisione spagnola, e ogni tanto gli chiedono come mai non sia riuscito a diventare nessuno: lui risponde che comunque da giovane sembrava Celentano quindi qualcosa l’ha fatto. Nel 2013 giocava per l’Osasuna quando il Barça ha vinto per 5 a 1 in casa, trascinato dal poker di Leo Messi. A fine gara l’argentino gli ha regalato la maglietta.

78. Michael Essien (M, Bastia)

Essien è stato qualcosa di straordinariamente forte e veloce che quasi ha dato l’impressione di non esser mai esistito. Negli ultimi tempi il suo nome è rimbalzato per via della azzardata manovra della moglie, la Lady Essien, che ha rilevato il Como salvo poi traghettarlo verso il fallimento. Ma ciò non cancella lo strapotere espresso in campo da Michael, pagato 38 milioni dal Chelsea per sradicare palloni nella media a Blues. A Londra ha giocato per 7 anni, piegandosi ad alcuni problemi fisici che ne hanno accelerato il declino e in Italia Essien ha giocato una stagione con la maglia del Milan ma ormai eravamo ai titoli di coda. A 35 anni si gode gli ultimi calci al pallone con gli indonesiani del Persib ma i tempi d’oro sono belli che andati, la pressione è nulla ed Essien può godersi le bizze che sua moglie mette in atto con il patrimonio di famiglia.

79. Andres Oliveira (ATT, Perth Glory)

Forse quello in foto è lui.

80. Candido Costa (TD, Porto)

Portoghese di Saõ Joaõ, Costa è un ex terzino destro. Vincitore della Coppa UEFA col Porto nel 2002/2003, ha vivacchiato tra Portogallo, Inghilterra e Romania prima di ritirarsi nel 2016. Qui una bella intervista dove esprime il punto sul Porto: in portoghese è un antigo jogador.

81. Tuomas Aho (DC, My-Pa)

Difensore centrale finlandese, Aho ha preso una pausa nel 2016, prima di tornare a giocare per un’altra stagione con l’IFK Helsinki. Non ha mai giocato per la Nazionale.

82. Dimitar Berbatov (ATT, Bayer Leverkusen)

Una punta incredibile che l’Italia ha solo potuto sognare per una intera finestra di mercato. Dimitar Berbatov oggi gioca in India con i Kerala Blasters ma in passato ha spostato bei soldoni giocando per Leverkusen, United, Tottenham, Fulham e Monaco. Atleta poliglotta, tifoso del Milan, ha giocato due finali di Champions perdendole entrambe e nel 2012 era praticamente un giocatore della Fiorentina prima che l’inserimento di Juventus e Fulham scombinasse i piani della Viola, che ha assistito poi al passaggio di Berbatov al Craven Cottage. Freddo come un ghiacciolo all’amarena, recentemente si è scagliato pubblicamente contro Cristiano Ronaldo che, purtroppo per lui, non se n’è accorto.

83. Thijs Houwing (ATT, Twente)

Centravanti coi capelli a spina, Houwing non ha raggiunto nemmeno le cento presenze in Eredivise e alla veneranda età di 36 anni si è perso nel sistema calcio olandese diventando un dato statistico in qualche censimento.

84. Labinot Harbuzi (TRQ, Malmo FF)

Svedese ma di origini kosovare, Harbuzi non se lo ricorda nessuno tranne sua madre, che continua a spolverare le divise del suo campioncino, e il Verona, che lo ha preso in prova nel 2012. Sogliano diceva «può dimostrare il suo valore», per la disinteressatissima stampa era l’amico di Ibra, in ritiro le avrà prese in testa da quel centrocampista magnifico che era Manuel Mancini.

85. Michael Zepek (DC, Bayer Leverkusen)

36 anni col sogno di sfondare ma alla fine Zepek ha fatto tantissima fatica ed essere titolare ovunque. Peccato perché da giovane ha giocato in tutte le giovanili della Germania e pare lo volesse anche il Real Madrid. Probabilmente era uno scherzo.

86. Mika Vayrynen (CC, FC Jokerit)

Tre campionato olandesi vinti col PSV, 64 caps con la Finlandia, compagno di Forssell al Leeds United e un finale di carriera negli States con i Galaxy. Poteva andargli peggio. A 35 anni fa il capitano ad Helsinki e non vuole smettere. Beato lui.

87. Ramon Calliste (ATT, Manchester United)

Sarebbe dovuto essere il nuovo Ryan Giggs. Arrivato a Manchester da Cardiff, Calliste non ha convinto Ferguson e il suo staff ed ha preferito diventare l’ultimo giocatore a passare dallo United al Liverpool. Coi Reds è andata forse peggio, ci ha riprovato con lo Scunthorpe ma un infortunio alla caviglia in amichevole gli ha stroncato la carriera. Ha ancora 31 anni ma non lo sentiremo più.

88. Christoph Preuss (ALA, Eintract Frankfurt)

Da scrivere Preuß, una volta ha segnato in sforbiciata al Bayern, arrivando secondo nella classifica del gol dell’anno, vinta quell’anno da Titti Dolce. Si è ritirato nel 2010 a 29 anni.

89. Keith Kelly (M, PSG)

Interno di centrocampo giamaicano, aveva un passo svelto e un buon dribbling. Non ha mai esordito nel PSG ma ha giocato dieci volte in Nazionale e ora sopravvive in questo video. Ha 34 anni e gioca ad Antigua e Barbuda.

90. Aldo Jara (ATT, Cerro Porteno)

Delantero paraguaiano di 33 anni, attualmente è svincolato. Capocannoniere del Sub-17 sudamericano del 2001 con 6 reti. Ha vissuto una vita da fotomontaggio.

91. Kieran Richardson (TS, Manchester United)

Svincolato dal gennaio 2017 (giocava a Cardiff), Richardson ha vinto due Premier e qualcos’altro mentre era allo United. Terzino sinistro vecchio stampo, il Sunderland l’ha pagato 11 milioni e lui ha ripagato con 149 presenze e 15 gol. Ha anche indossato 8 volte la maglia dei Tre Leoni, decidendo un’amichevole contro gli Stati Uniti con una doppietta. Una volta smesso col calcio vorrebbe fare “cose per Dio”.

92. Leonardo Santiago (SP, Feyenoord)

Conosciuto come Leonardo, è arrivato in Olanda a 12 anni e ha giocato quasi 200 volte in Eredivise segnando 25 reti. Effettivamente era più bravo a creare azioni da gol che a metterla in fondo al sacco. A 34 anni il suo profilo Transfermarkt dice che si è trasferito in una squadra sconosciuta e noi immaginiamo che sia davvero così.

93. Shaun Maloney (ALA, Celtic)

Ala sinistra o mezzapunta, nato in Malesia e diventato uomo al Celtic, Maloney ha giocato anche per Wigan, Chicago Fire, Aston Villa e Hull City, dove ha chiuso la sua carriera prima di diventare allenatore delle giovanili del Celtic. Bravo sui calci piazzati, ha vinto cinque titoli scozzesi e cinque coppe nazionali.

94. Azar Karadas (ATT, Brann Bergen)

Padre turco e madre norvegese, in turco il suo cognome significa pietra nera e mi ricorda un attaccante di provincia che ho molto stimato, Michele Pietranera appunto. Era una punta un po’ così, cioè ha segnato solo 74 gol in 440 partite, così insomma, come posso spiegarmi, provo a farlo con le mani. Ecco, così. Però gli hanno voluto un gran bene ovunque.

95. Kakà (TRQ, Sao Paulo)

Ricardo Leite Izecson dos Santos (lo so scrivere a memoria senza cercare su Google), ultimo vincitore del Pallone d’Oro prima del duopolio Messi — Ronaldo, Atleta di Cristo che ha cambiato per sempre il Mondo del calcio quando era al top. Esplosivo, immarcabile, imprendibile, ha segnato il mio gol preferito di sempre. Questa foto mi ha messo addosso tantissima tenerezza perché ho iniziato a riflettere il braccialetto del Brasile e il G-Shock al polso per guardare l’ora anche mentre piove o fai il bagno. Il 27 sulla maglia scritto a penna, per non confondere l’unica maglietta con quella degli altri compagni e la faccia di chi ancora non ha scoperto che cambierà il Gioco.

96. Benjamin Auer (ATT, Borussia M’Gladbach)

Attaccante minore che ha costruito la sua fama in Germania, giocandoci per tutta la durata della sua carriera. Sarebbe potuto rientrare nei 25 giocatori convocati per il Mondiale casalingo del 2006, dopo alcune buone stagioni al Mainz 05, ma si è rotto i legamenti crociati e ha fatto ciao ciao con la manina. In un’intervista a Spox si è definito comunque “molto soddisfatto di aver vissuto il sogno di essere un calciatore, il sogno di tutti i bambini”. Si è ritirato nel 2017 a 35 anni.

97. Daniyel Cimen (DC, Eintract Frankfurt)

Chiamato oggi Der Teutone per via del suo ruolo di allenatore al Teutonia W.S., Cimen era un difensore centrale o mediano. Fin da subito si era capito che non avrebbe fatto strada nel calcio che conta e per questo motivo è presto precipitato di categoria diventando il braccio destro dei suoi allenatori in campo. Ha smesso a 28 anni.

98. Erdal Kilicaslan (ATT, Bayern Munich)

Ala turca con una pianta grassa in testa, possiede il passaporto tedesco nonostante abbia giocato quasi sempre in patria, per Konyaspor, Gaziantepspor e Genclerbirligi tra le tante. È ancora in attività e, storia curiosissima, milita nella sesta divisione tedesca tra le fila del Turkgucu-Ataspor Munchen, una squadra del quartiere turco di Monaco di Baviera. È come non esser mai andati via da casa.

99. David Prutton (CC, Nottingham Forest)

Ritiratosi nel 2014, ha giocato solo 62 volte in Premier League, trascorrendo il resto della villeggiatura nelle serie inferiori. Centrale versatile, talmente ma talmente versatile che da quando ha smesso fa anche il commentatore e telecronista per Sky Sport come una specie di Lele Adani.

100. Alexander Hleb (TRQ, Stuttgart)

Considerato il più forte giocatore bielorusso di tutti i tempi, è sicuramente quello che ha raggiunto i traguardi più importanti, firmando per il Barcellona e vincendo una Champions League nel 2009. In precedenza, dopo cinque ottime stagioni a Stoccarda, l’Arsenal l’aveva prelevato per 15 milioni regalandogli un posto da titolare. Poi il Barcellona: Hleb si è raccontato per FourFourTwo, in un intervista a tratti struggente, da cui traspare la convinzione di essere stato per davvero il miglior giocatore di tutti i tempi della Bielorussia, per bagaglio tecnico ed esperienze, mentre è indubbia la sua delusione per aver sciupato tutto passando al Barcellona, dove non è mai scoccata la scintilli. Ma quale pazzo avrebbe rifiutato di giocare con Messi, Xavi, Iniesta ed Eto’o?

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Massimiliano Chirico
Crampi Sportivi

Da piccolo avrei voluto fare hockey su ghiaccio ma vai a spiegarglielo a mio padre. Oggi la mia vita sarebbe diversa.