Cartoline da… Star Wars Jedi: Fallen Order

Un viaggio fotografico nell’action game di Respawn Entertainment.

Daniele “Alteridan” Dolce
Frequenza Critica
12 min readFeb 21, 2020

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Collage di immagini di Star Wars Jedi Fallen Order

Avviso ai lettori: questo articolo contiene spoiler sulla trama di Star Wars Jedi: Fallen Order.

Chi mi conosce sa che sono un grandissimo appassionato di fotografia virtuale. Cosa sia e come questa abbia avuto un impatto non indifferente nella mia vita l’ho scritto qualche mese fa in un editoriale pubblicato sulle pagine di The Games Machine, un pezzo che vi consiglio di leggere in caso vogliate saperne di più. Vi basti sapere che per fotografia virtuale si intende l’arte di catturare un’immagine all’interno di un videogioco impiegando vari strumenti quali una modalità foto interna, programmi esterni come Nvidia Ansel, oppure modifiche amatoriali create dagli stessi utenti. Negli anni si è sviluppata una community molto attiva sui principali social network, social sui quali è attivo anche il sottoscritto, per questo vi invito a visitare i miei profili Twitter e Instagram dove pubblico costantemente nuovi scatti sotto lo pseudonimo di supersonic_dreams.

Detto questo, quando abbiamo deciso di fondare il blog che state leggendo, il buon (?) Damaso mi ha chiesto di dar vita a una rubrica sull’argomento. Ovviamente mi sono immediatamente reso disponibile, a patto che tale rubrica avesse un’identità ben precisa che andasse al di là del semplice raccoglitore per le mie immagini. In questi ultimi mesi ho pensato a lungo a come impostarla e credo (e spero) di essere arrivato a una soluzione piuttosto soddisfacente. Il focus di questa rubrica sarà quindi quello di portare voi lettori alla scoperta di un determinato videogioco attraverso gli scatti catturati in-game. Una sorta di diario fotografico, se volete.

Come avrete potuto sicuramente intuire dal titolo dell’articolo e dall’immagine di copertina, il protagonista indiscusso di questo primo appuntamento è Star Wars Jedi: Fallen Order, l’action game sviluppato da Respawn Entertainment di cui il nostro Marco “Brom” Bortoluzzi ha già parlato in maniera piuttosto esaustiva in una recensione pubblicata a ridosso dell’uscita del gioco.

Cal Kestis in treno Star Wars Jedi Fallen Order
L’inizio di un nuovo viaggio

Il tono dell’avventura viene immediatamente impostato già nei primi minuti di gioco. Ci troviamo a pochi anni dalla presa di potere dell’imperatore Palpatine, l’Ordine dei Jedi è stato annientato dalle direttive di Darth Sidious e la speranza nella galassia si è già spenta da tempo. I primi passi in quel di Bracca lasciano trasparire tutto questo, con un Cal Kestis nascosto in piena vista all’interno di un cantiere di smantellamento navale sotto il controllo delle forze imperiali, schiavo di una routine che gli permette a malapena di sopravvivere. È per questo che la palette cromatica impiegata da Respawn tende verso le tonalità più scure del blu e del marrone. A dire il vero Bracca non offre molte opportunità ai fotografi virtuali, se non durante la sequenza onirica a bordo del treno che porterà Cal Kestis a confrontarsi con il suo destino, con l’Inquisizione e dunque con l’antagonista principale del gioco: la Seconda Sorella.

Seconda sorella star wars jedi fallen order

È proprio lo scontro con l’inquisitrice a seguito dell’impiego dei poteri della Forza da parte di Cal che dà il via all’avventura, mettendo così il protagonista sulla stessa strada di Cere Junda e Greez Dritus al fine di fondare un nuovo Ordine dei Jedi e avere così una chance di contrastare l’Impero.

È qui che la speranza inizia a ritornare a poco a poco, e ciò lo si intuisce anche dal cambio di ambientazione. Appena arrivati su Bogano cambia anche la palette cromatica, ora impostata su colori molto più chiari — principalmente tonalità di verde — sebbene ancora piuttosto freddi. Ecco, quella dei colori freddi è una costante che ci accompagna per tutto il corso del gioco. Raramente l’immagine è caratterizzata da tonalità calde, se non su un pianeta accessibile già dopo questa prima fase di gioco, Dathomir; in ogni caso ci arriverò più tardi.

Bogano è un pianeta molto piccolo da esplorare, ma ciò non significa che manchino le opportunità per immortalare più di qualche scatto, anzi, credo che in proporzione sia il pianeta sul quale ho passato più tempo con la modalità fotografica aperta. Bogano ha un fascino particolare: è probabilmente il pianeta più alieno — nel senso più stretto del termine — tra tutti quelli presenti in Fallen Order, una sensazione dovuta principalmente al fatto che sia abbandonato, privo di nemici (fatta eccezione per la fauna locale) fino alle battute finali dell’avventura.

Su Bogano ho scattato una delle mie immagine preferite di tutta la mia raccolta dedicata all'opera di Respawn Entertainment. E il bello sapete qual è? Il bello è che la foto è venuta fuori per caso.

Cal Kestis con spada laser verde su Bogano in Star Wars Jedi Fallen Order
Il tunnel della Forza

Su Bogano si fa anche la conoscenza con l’altro comprimario dell’avventura: BD-1. Ammetto che ho spesso tentato di tenere fuori dall'inquadratura il piccolo droide, il motivo è che mi ha sempre dato l’impressione di “sporcare” l’immagine con la sua presenza, ma ciò non significa che non abbia avuto anch'esso qualche scatto tutto per sé.

BD-1 corre sui tubi

Guarda caso proprio su Bogano. Anche perché è solo nelle fasi iniziali dell’avventura che lo vediamo agire con più indipendenza, dopodiché rimane quasi sempre appollaiato sulle spalle di Cal, se non per scappare via di tanto in tanto per scansionare questo o quell’elemento dello scenario e fornire al giocatore informazioni di contesto utili a gettare luce su aspetti secondari dei personaggi e della storia dei pianeti da esplorare.

BD-1 scansiona cose su Dathomir
BD-1 scansiona cose a caso su Dathomir

Zeffo, il pianeta successivo dell’avventura, è anch’esso caratterizzato da una palette molto fredda, sebbene in questo caso ci si sposti dal verde all’azzurro. Il cambio è giustificato dalle condizioni meteorologiche: l’insediamento occupato dagli Stormtrooper è parzialmente innevato, e le caverne sotterranee ghiacciate lasciano intendere che questo non sia proprio un pianeta di villeggiatura, nemmeno per gli amanti delle settimane bianche.

Cal Kestis taglia a metà un drone in Star Wars Jedi Fallen Order

Zeffo è dunque il pianeta in cui ci imbattiamo per la prima volta nelle truppe imperiali dopo il tutorial di Bracca. Non solo nemici umani, ma anche droidi ostili.

Ma soprattutto Zeffo è la dimora di ben due tombe erette dall’antica civiltà zeffoniana. Rovine affascinanti da esplorare con cautela, giacché piene zeppe di insidie. Pericoli come trappole di ogni sorta e automi che non vedono l’ora di fare a pezzi gli intrusi.

un automa zeffo in una tomba
Un bel raggio d’energia, non c’è che dire

Le tombe sono il paradiso di un fotografo virtuale e devo dire che Respawn ha fatto davvero un ottimo lavoro di caratterizzazione di ognuno di questi livelli. È un piacere fotografare persino le sfere utilizzate per risolvere i semplici enigmi disseminati nelle rovine, o le simmetrie che si palesano osservando una banalissima parete, o ancora interi edifici all’interno di enormi caverne, per non parlare delle tante statue zeffoniane che si stagliano orgogliose in lontananza.

Se c’è però una location che proprio non sono riuscito a digerire, questa non può che essere Kashyyyk. Non c’è niente da fare, ho letteralmente odiato tutto il tempo trascorso sul pianeta dei wookiee. Ovviamente non mi riferisco al versante ludico, sempre ottimo anche qui, ma alla mancanza di opportunità fotografiche offerte dal livello.

Kashyyyk è un’enorme ammasso verde con strutture ricoperte di vegetazione, ovviamente verdi, fauna anch’essa con tonalità verdastre. Ho provato in ogni modo a immortalare qualcosa, ma tutto ciò che mi ha restituito l’obbiettivo virtuale è stato un qualcosa di verde su uno sfondo di una diversa tonalità di verde. L’ho già detto che Kashyyyk è un pianeta fin troppo verde? Ecco, nella remota eventualità che non si sia ancora capito, odio il verde.

Un purge trooper

Ovviamente ciò non significa che non abbia scattato alcuna fotografia sul pianeta dei wookiee, ma queste sono state scattate quasi esclusivamente all’interno delle strutture erette dall’Impero Galattico per sfruttarne le risorse naturali.

Altre sono invece state prese dalla sequenza introduttiva scaturita dal primo arrivo sul pianeta. Non ho esitato a immortalare la marcia degli AT-AT sulle forze della resistenza, senza dimenticare di fare una foto alla vedetta che si sporge proprio da uno dei camminatori che si dirigono verso i soldati comandati da Saw Guerrera.

Chiusa fortunatamente la lunga e infruttuosa parentesi su Kashyyyk, Fallen Order ci fa esplorare altri due pianeti. Uno di essi è il rosso Dathomir, dove il nostro Cal ha modo di affrontare gli spettri del suo passato e incontrare lo spirito del suo maestro, Jaro Tapal, in una tomba zeffoniana pregna di Lato Oscuro della Forza.

cal kestis nella tomba di dathomir
Una tomba che non promette nulla di buono

Dathomir è anch’esso a suo modo affascinante. La palette cromatica, come anticipato qualche paragrafo più in alto, è decisamente più calda e tende per lo più al rosso. Peccato che il calore delle tonalità su schermo non sia di buon auspicio: come tutti i fan di Star Wars sanno, il rosso è spesso associato al Lato Oscuro della Forza, e ciò vuol dire che dei problemi seri sono dietro l’angolo.

E i problemi per Cal Kestis si materializzano proprio in seguito all’incontro con Jaro Tapal, dal momento che è qui che il nostro eroe rompe la sua spada laser, la stessa spada che gli venne affidata dal maestro.

Jero tapal

La sequenza che porta alla distruzione della spada laser è decisamente ottima dal punto di vista di un fotografo virtuale, questo perché lo scontro con Jaro Tapal si svolge all’interno di un’arena con un’illuminazione (o meglio una mancanza di illuminazione) perfetta per i ritratti. Peccato che dentro quest’arena ci siano solo il protagonista e il suo maestro, e dunque non sia possibile scattare i ritratti di altri personaggi.

Mentre è alla ricerca di un altro cristallo kyber su Illum per la sua nuova spada laser, poi, il nostro Cal ci regala una sequenza nel passato in cui ricorda i minuti che hanno preceduto la morte di Tapal. Qui mi è stato possibile fare qualche scatto con protagonisti i cloni che si sarebbero poi rivoltati contro gli Jedi in seguito all’Ordine 66.

Un clone di star wars

Un piccolo set di quattro immagini che mi ha permesso di sperimentare per la prima volta con la tecnica del color splash: questa consiste nel realizzare un’immagine in cui la quasi totalità dei colori vengono trasformati in tonalità di grigio, mentre solamente uno (in questo caso il giallo) viene lasciato nella sua forma originale.

Al contrario delle armature degli stormtrooper, quelle dei cloni si prestano particolarmente a questa tecnica dal momento che spesso sfoggiano una livrea colorata. Mettere in risalto quel singolo colore garantisce una diversa profondità all’immagine intera, facendo spiccare il soggetto che si vuole valorizzare.

L’esplorazione di Illum, prima e dopo aver ricostruito la spada laser, rappresenta una piacevole divagazione prima di ritornare nuovamente su Dathomir e affrontare nuovamente gli spettri del passato di Cal, questa volta con una rinnovata sicurezza.

la stinger mantis su dathomir

Ma ovviamente il ritorno su Dathomir spiana anche la strada a un’eplorazione più approfondita del pianeta e permette di apprezzare al meglio le sinistre architetture che caratterizzano il pianeta di nascita di Darth Maul.

L’acquisizione di un potenziamento per la scalata apre nuovi sentieri e offre l’opportunità di osservare vecchi paesaggi da prospettive differenti.

dathomir
Una vista da urlo, come testimoniato dal picco sulla sinistra

Qui ormai si intuisce di essere nelle battute finali dell’avventura dal momento che il gioco non fa altro che spingere sull’acceleratore, regalandoci però l’occasione di esplorare l’ultima tomba degli zeffoniani. Senza ombra di dubbio quella più affascinante.

Cal kestis contro taron malicos

L’esplorazione è ridotta all’osso giacché non è altro che un corridoio piuttosto breve che termina in un’altra arena in cui affrontare Taron Malicos, un Jedi che ha ceduto alle avance del Lato Oscuro dopo essersi rifugiato su Dathomir.

Ma è dopo aver battuto Malicos che si rimane abbacinati dalla bellezza nefasta della stanza successiva.

cal entra nella tomba zeffo
L’ombra del Lato Oscuro
ritratto di cal kestis con spada laser blu

Giocando con le impostazioni della modalità foto è possibile approfittare di questa location per dare vita a uno scatto come quello presente qui in alto. Una silhouette di Cal Kestis immersa nel rosso di Dathomir mentre si appresa a scendere le scale che lo porteranno sempre più vicino alla conclusione del suo viaggio, che nelle intenzioni del giovane padawan terminerà lì dove è iniziato (o quasi): su Bogano.

Peccato che nel frattempo la Seconda Sorella, o meglio Trilla, non sia rimasta a guardare, dal momento che ha atteso che Cal tornasse su Bogano per tendergli un’imboscata e rubare la lista dei bambini sensibili alla Forza utile non solo al protagonista per ristabilire l’Ordine Jedi, ma anche a Trilla per arruolare piccoli inquisitori da corrompere con il Lato Oscuro.

Ciò che ne scaturisce è uno scontro tra luce e oscurità. Una lotta tra bene e male che purtroppo non finisce bene per Cal, sopraffatto dall’odio di Trilla nei confronti della sua vecchia maestra Cere.

Cal Kestis e Trilla

L’ultimo atto di Star Wars Jedi: Fallen Order rappresenta anche la fine di questo viaggio fotografico. Un ultimo atto che ci trasporta direttamente nella fortezza dell’Inquisizione, dove la giovane Trilla è stata convertita al Lato Oscuro e dove Cal Kestis scoprirà di essere diventato un vero Cavaliere Jedi.

La sfida finale è ovviamente quella più complicata dal momento che la fortezza brulica di nemici, ma ormai Cal non ha alcun problema a sbarazzarsene facendo sfoggio di tutte le capacità apprese durante il suo lungo viaggio.

Cal Kestis nella fortezza dell’inquisizione

Peccato che ad attenderlo non ci sia soltanto Trilla, nuovamente sconfitta e pronta a redimersi. No, la sfida finale è decisamente più complessa. Anzi, forse sarebbe meglio utilizzare la parola giusta. La sfida non è difficile.

È impossibile.

Cal Kestis affronta Darth Vader in Star Wars Jedi Fallen Order

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Daniele “Alteridan” Dolce
Frequenza Critica

Mi piace scrivere di ciò che mi passa per la testa. Prevalentemente di videogiochi, film e serie TV.